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di Giancarlo Giojelli<br />
Il sole entrava tracciando lunghi raggi<br />
di luce sul pavimento a losanghe del<br />
grande istituto dei gesuiti a Gallarate,<br />
dove da tempo viveva <strong>il</strong> cardinal Carlo<br />
Maria Martini, padre Martini come voleva<br />
essere chiamato da quando aveva lasciato<br />
la cattedra di arcivescovo di M<strong>il</strong>ano. Il Parkinson<br />
non aveva ancora leso del tutto la<br />
capacità di parlare (di lì a poco gli avrebbe<br />
tolto quella Parola che per lui era stato<br />
<strong>il</strong> grande metodo di incontro e di comunicazione<br />
con le persone e con <strong>il</strong> Mistero).<br />
C’eravamo incontrati molte altre volte,<br />
ma quel giorno gli avevo chiesto un<br />
coloquio per parlare di qualcosa di molto<br />
intimo, personale, personalissimo: di<br />
quel momento che, lo sapevamo bene tutti<br />
e due, ben presto avrebbe avvolto la sua<br />
vita. Dovevamo parlare della Morte.<br />
8 | 12 settembre 2012 | |<br />
«Mi trovo a riflettere – aveva detto –<br />
nel contesto di una morte imminente». La<br />
voce era un sussurro, gli occhi più azzurri<br />
e penetranti guardavano seguendo attenti<br />
l’interlocutore. Ora qualcuno scrive delle<br />
sue “aperture” alla morte assistita, ma<br />
ricordo bene, e l’ho registrato, che in quel<br />
colloquio era stato ben chiaro, padre Martini,<br />
nel porre dei punti fermi: «Tanti problemi<br />
si pongono perché la medicina ha<br />
avuto uno sv<strong>il</strong>uppo tecnologico immenso:<br />
può far quasi tutto, la gente pensa che<br />
possa far miracoli. Quindi ci si ritrova di<br />
fronte a una nuova coscienza del malato<br />
e della morte. Ma ci sono dei punti fermi.<br />
In questo coloquio parliamo di qualcosa di<br />
intimo, personale: di quel momento che, lo<br />
sapevamo bene tutti e due, presto avrebbe<br />
avvolto la sua vita. Parliamo della Morte<br />
C’è un punto fermo che riguarda naturalmente<br />
la dignità della vita fisica e la sua<br />
primarietà. Però nel cristianesimo non<br />
c’è solo questo, perché la vera dignità che<br />
<strong>il</strong> cristiano intravede nella persona è la<br />
sua dignità eterna, è <strong>il</strong> suo essere chiamato<br />
alla Comunione con Dio, perciò Gesù<br />
nel Vangelo dice: “Non abbiate paura di<br />
quelli che uccidono <strong>il</strong> corpo ma di quelli<br />
che possono mandare corpo e anima<br />
all’Inferno”. E poi del resto <strong>il</strong> martirio è<br />
proprio questo, non badare alla propria<br />
vita fisica quando c’è in gioco un valore<br />
superiore. Tenendo fermo questo, la vita<br />
fisica ha comunque un valore grande e<br />
quindi va difesa e promos-<br />
sa in tutti i modi. Certo un<br />
tempo era più fac<strong>il</strong>e distinguere<br />
i mezzi ordinari e i<br />
mezzi straordinari, perché<br />
la teologia ha sempre detto