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che, assunti in Italia per lavorare in uno<br />

stab<strong>il</strong>imento che doveva sorgere ad Avezzano,<br />

erano stati inviati in Texas per essere<br />

addestrati affiancando i colleghi. Il<br />

tirocinio affinò anche le sue capacità di<br />

gestione di un personale particolarmente<br />

esuberante: «Erano giovani, atterrati in<br />

un’America ricca di stimoli d’ogni genere<br />

che l’azienda aveva dotato di auto personale<br />

e di un buon stipendio, per cui le<br />

intemperanze, multe per eccesso di velocità<br />

o qualche abuso di alcolici, erano<br />

all’ordine del giorno. Sulla porta del mio<br />

ufficio sotto la sigla T Q C indicativa di<br />

Total Quality Culture, avevano scherzosamente<br />

tradotto: “Tutto Quanto Capita”.<br />

Un’esperienza ricca che ha lasciato un<br />

segno importante nella mia storia umana<br />

e professionale», dice oggi Toscano, che <strong>il</strong><br />

momento davvero diffic<strong>il</strong>e nel suo curriculum<br />

lo avrebbe registrato solo nel 2009,<br />

a 53 anni compiuti e dopo aver intrapreso<br />

altre svolte coraggiose, in contro-tendenza.<br />

Come quando decise di «trasferirsi dal<br />

centro Italia al profondo Nord».<br />

L’ingegnere nucleare<br />

Giuseppe Toscano,<br />

oggi amministratore<br />

unico di Q4M, nata<br />

nel 2008, 26 anni<br />

dopo avere iniziato a<br />

lavorare, 17 dei quali<br />

come dirigente<br />

Nel ‘91 infatti lasciò la multinazionale<br />

per inserirsi in una piccola azienda<br />

di famiglia, la Eldor di Orsenigo (Co),<br />

200 addetti e all’epoca una produzione<br />

di componenti elettromeccanici per televisori:<br />

«Il mio era un ruolo pionieristico,<br />

che mi affascinava», racconta sottolineando<br />

<strong>il</strong> rapporto di stima con l’imprenditore<br />

Pasquale Forte fondatore di un’azienda<br />

che è oggi un vero impero internazionale:<br />

«Mettevo <strong>il</strong> naso dappertutto, passavo<br />

dalla produzione all’addestramento, dai<br />

clienti ai fornitori, dal personale alla progettazione,<br />

avevo sotto gli occhi tutti i processi<br />

a 360 gradi», prosegue, raccontando<br />

la crescita impetuosa dell’azienda che passò<br />

da 200 a 1.200 addetti aprendo più stab<strong>il</strong>imenti<br />

all’estero ed ampliando l’attività<br />

al settore della componentistica per auto<br />

(automotive). Una trasformazione che portò<br />

alla vendita della Business Unit originale,<br />

acquisita dalla multinazionale americana<br />

Pulse, nella quale Toscano assume <strong>il</strong><br />

ruolo di direttore tecnico: «Abbiamo lavorato<br />

bene per 5 anni, poi l’evoluzione del<br />

«Alla fine dello scorso anno sono stato contattato<br />

dalla mia vecchia azienda per una consulenza. Ho<br />

lavorato per loro in Turchia per una settimana al<br />

mese. E alla fine mi è stato proposto di rientrare»<br />

mercato del televisore con <strong>il</strong> passaggio dal<br />

tubo catodico agli schermi al plasma ha<br />

determinato l’assottigliamento degli ut<strong>il</strong>i<br />

e la decisione di chiudere la divisione».<br />

Un manager part-time<br />

Dopo qualche notte insonne e l’incubo<br />

di trovarsi in un tunnel senza vie d’uscita,<br />

Toscano decide di inventarsi una nuova<br />

prospettiva professionale. «Tanti manager<br />

liquidati dall’azienda, in quel periodo<br />

hanno tentato di rimettersi in gioco riciclandosi<br />

come consulenti. Ne è risultata<br />

una vera giungla nella quale le specificità<br />

professionali di ciascuno facevano fatica<br />

ad essere percepite dai potenziali clienti».<br />

Facendo leva sul bagaglio professionale<br />

maturato negli anni e sul fondamentale<br />

supporto della famiglia e di alcuni amici,<br />

Toscano si mob<strong>il</strong>ita inventandosi una figura<br />

consulenziale più originale ed appetib<strong>il</strong>e<br />

per l’azienda. «La consulenza non può<br />

essere efficace quando è improvvisata,<br />

prestata sporadicamente quando emerge<br />

<strong>il</strong> problema da risolvere. Ho preferito propormi<br />

come consulente continuativo, propriamente<br />

manager part-time, e lavorare<br />

con poche aziende da seguire con sistematicità»<br />

spiega da attuale amministratore<br />

unico della Q4M & C. «Già mentre era<br />

in fase di chiusura <strong>il</strong> settore della multinazionale<br />

per la quale lavoravo, mi avevano<br />

chiesto di occuparmi di un progetto in<br />

Tunisia che presentava una sfida davvero<br />

diffic<strong>il</strong>e» dice aprendo una parentesi sulla<br />

Pulse che in quel periodo aveva acquisito<br />

altre società in Germania e uno stab<strong>il</strong>imento<br />

in Tunisia destinato alla chiusura.<br />

La missione in Tunisia<br />

«L’intenzione di chiudere l’attività entro<br />

un anno fu annunciata ai lavoratori che,<br />

già prima della notizia, non si erano rivelati<br />

all’altezza delle aspettative. Occorreva<br />

portare la produzione da 12 m<strong>il</strong>a a oltre<br />

17 m<strong>il</strong>a pezzi alla settimana per far fronte<br />

alla richiesta di un importante cliente<br />

già sull’orlo di una crisi di nervi e sul<br />

punto di far saltare l’accordo», racconta<br />

Toscano descrivendo <strong>il</strong> piano congegnato<br />

per incentivare i lavoratori tunisini che,<br />

una volta informati dell’imminente chiusura,<br />

erano intenzionati a tirare a campare<br />

facendo <strong>il</strong> meno possib<strong>il</strong>e. «Ho cominciato<br />

a concentrarmi sul personale identificando<br />

un nuovo responsab<strong>il</strong>e del progetto<br />

che, a sua volta, ha cercato di far leva<br />

su un paio di “champions” che agissero<br />

da esempi positivi per trascinare i colleghi.<br />

Oltre una cap<strong>il</strong>lare analisi su tutti i<br />

segmenti del processo produttivo per verificare<br />

punti critici e correggere <strong>il</strong> tiro, dalla<br />

qualità dei materiali all’affidab<strong>il</strong>ità delle<br />

macchine, la sfida più diffic<strong>il</strong>e era stimolare<br />

lavoratori già poco allenati a ritmi<br />

competitivi e demotivati data la mancanza<br />

di prospettive». Toscano propose di attivare<br />

«dei premi produzione da assegnare a<br />

tutto <strong>il</strong> personale soltanto nel caso in cui<br />

gli obiettivi settimanali fossero stati raggiunti;<br />

in caso contrario nessuno avrebbe<br />

preso niente». Il criterio era fissare dei target<br />

sempre più elevati ma realisticamente<br />

raggiungib<strong>il</strong>i. Il meccanismo funzionò:<br />

«In 7 mesi siamo riusciti a raggiungere<br />

i 17 m<strong>il</strong>a pezzi. È stato decisivo nell’impresa<br />

coinvolgere un manager tedesco,<br />

Andreas, che ha fatto di tutto per allentare<br />

la tensione con <strong>il</strong> cliente da lui rappresentato,<br />

giustificando qualche slittamento<br />

nei tempi e favorendo un atteggiamento<br />

impensab<strong>il</strong>e nel clima iniziale di tensione<br />

esasperata». Quando la produzione è stata<br />

dislocata in Cina alcuni lavoratori tunisini<br />

sono stati invitati a partecipare all’avvio<br />

del nuovo stab<strong>il</strong>imento. «Questa esperienza<br />

ha lasciato un segno e tanta soddisfazione<br />

in tutti quelli che l’hanno vissuta.<br />

Io e Andreas siamo diventati amici».<br />

Il ritorno alla Eldor<br />

Tornando alla Q4M, <strong>il</strong> tentativo di impostare<br />

<strong>il</strong> ruolo di manager part-time, poco<br />

conosciuto in Italia, è stato coronato da<br />

successo: «Alla fine dello scorso anno<br />

sono stato contattato dalla mia vecchia<br />

azienda, la Eldor, per un contratto di consulenza;<br />

ci siamo accordati e ho cominciato<br />

a lavorare in Turchia per una settimana<br />

al mese. Durante questo periodo<br />

<strong>il</strong> precedente rapporto di reciproca stima<br />

professionale con l’imprenditore si è<br />

rinvigorito. E, inaspettatamente, mi è stato<br />

proposto di rientrare in quella azienda<br />

dalla quale ero uscito 10 anni prima!<br />

Così si è saldato <strong>il</strong> mio percorso professionale<br />

secondo una dinamica assolutamente<br />

imprevedib<strong>il</strong>e: oggi sono di nuovo<br />

in Eldor Corporation, che nel frattempo è<br />

cresciuta fino ad assumere una forte leadership<br />

europea, con <strong>il</strong> ruolo di Quality<br />

Vice President». Il tutto è accaduto in piena<br />

crisi, e non è la trama di un f<strong>il</strong>m.<br />

Laura d’Incalci<br />

| | 12 settembre 2012 | 53

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