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Salerno: il 1968 e gli anni Settanta, origini e storia di una ... - Hop Frog

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Saggi<br />

partire dall’antica ed irrisolta questione meri<strong>di</strong>onale, s’era ormai interrotto,<br />

giungendo al capolinea. I margini <strong>di</strong> agib<strong>il</strong>ità per <strong>una</strong> più equa <strong>di</strong>stribuzione del<br />

red<strong>di</strong>to cominciavano ad assotti<strong>gli</strong>arsi. Iniziava <strong>una</strong> fase <strong>di</strong> stagnazione e regressione<br />

nelle <strong>di</strong>namiche dello sv<strong>il</strong>uppo economico, si apriva la fase del riflusso e della<br />

ritirata. I sogni <strong>di</strong> <strong>una</strong> rapida e rigenerante palingenesi della società nazionale<br />

cominciavano ad infrangersi <strong>di</strong> fronte a<strong>gli</strong> sco<strong>gli</strong> della crisi che appariva<br />

all’orizzonte. Nel 1971 era stata sospesa la convertib<strong>il</strong>ità del dollaro, nel 1973 si<br />

registrò la prima crisi petrolifera, nel 1979, la seconda. Dal 1975 in avanti,la curva<br />

dell’economia <strong>di</strong>venne <strong>di</strong>scendente e la crescita del PIL si <strong>di</strong>mezzò. Si ridussero,<strong>di</strong><br />

conseguenza, i margini <strong>di</strong> manovra per <strong>gli</strong> interventi de<strong>gli</strong> ammortizzatori sociali e<br />

per la spesa pubblica. Non si era <strong>di</strong> fronte ad <strong>una</strong> recessione ma ad un serio e grave<br />

peggioramento nelle prospettive dello sv<strong>il</strong>uppo. Dall’obiettivo del raggiungimento<br />

della piena occupazione, si passò alla <strong>di</strong>soccupazione strutturale, sempre aggiratasi<br />

attorno al 10%, a prevalente valenza giovan<strong>il</strong>e e femmin<strong>il</strong>e, e concentrata, in larga<br />

parte, nel Mezzogiorno d’Italia. Ne derivarono scelte che <strong>di</strong>edero vita a modelli <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffusa precarietà nel mercato del lavoro, <strong>il</strong> ricorso al lavoro in nero iniziò a crescere<br />

in maniera esponenziale. Ulteriore elemento, <strong>di</strong> novità in negativo, <strong>di</strong>venne la<br />

questione ine<strong>di</strong>ta, mai affrontata in passato, dell’invecchiamento della popolazione.<br />

Il Sindacato, uno dei maggiori soggetti organizzati in campo, mostrò i limiti della sua<br />

forza strategica ed iniziò a manifestare palesi <strong>di</strong>fficoltà d’azione sul terreno delle<br />

gran<strong>di</strong> questioni sociali, ri<strong>di</strong>mensionando <strong>il</strong> suo ruolo e la propria funzione <strong>di</strong><br />

autorevole forza sociale che, insieme, faceva vertenze nei luoghi <strong>di</strong> lavoro ponendosi,<br />

al contempo, obiettivi generali <strong>di</strong> riforma, quali la conquista della piena occupazione,<br />

la tutela della salute, <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto all’istruzione. Il Sindacato non agiva più in relazione ad<br />

<strong>una</strong> visione progettuale d’insieme generale, sostenuta, quando era <strong>il</strong> caso,<br />

dall’organizzazione e dalla <strong>di</strong>rezione del conflitto. Finiva per limitarsi a rappresentare<br />

<strong>una</strong> complessa articolazione <strong>di</strong> interessi solo <strong>di</strong> <strong>una</strong> parte dei lavoratori occupati.<br />

Troppo spesso la linea, <strong>il</strong> progetto, la strategia <strong>di</strong>vennero, <strong>di</strong> conseguenza, indefinite.<br />

O, pur avendo valide intuizioni, ad esse non si riuscì a dare <strong>una</strong> coerente e pratica<br />

attuazione. In proposito, <strong>di</strong>venne <strong>di</strong>rimente <strong>il</strong> nodo della vertenzialità territoriale,<br />

sostanzialmente liquidata. Mancò <strong>una</strong> linea organica, costruita intorno all’idea- forza<br />

dell’unità tra i sindacati. Ciò favoriva, <strong>di</strong> converso, la nascita, la crescita, la<br />

<strong>di</strong>ffusione del sindacalismo autonomo e corporativo. Il Sindacato me<strong>di</strong>ava con la<br />

controparte e, continuamente, al proprio interno con le varie anime, le “componenti”,<br />

in un esercizio che, in genere, ormai avveniva sul terreno puntualmente definito ed<br />

imposto dalle controparti.

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