Salerno: il 1968 e gli anni Settanta, origini e storia di una ... - Hop Frog
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Saggi<br />
occasione in cui le forze sociali, pur pagando un prezzo imme<strong>di</strong>ato sul piano del<br />
consenso e della popolarità, optarono con decisione estrema, limpidamente e senza<br />
alc<strong>una</strong> ambiguità, per l’idea <strong>di</strong> far prevalere l’interesse generale contro le potenti<br />
tendenze, già in quel frangente in essere, protese al proliferare incontrollato dei<br />
corporativismi che, ne<strong>gli</strong> <strong>anni</strong> a venire, segneranno, in maniera decisivamente<br />
negativa, <strong>storia</strong>, qualità e caratteri <strong>di</strong>storti dello sv<strong>il</strong>uppo della società italiana. La<br />
politica della solidarietà nazionale trovò la sua ragione anche nella decisa scelta <strong>di</strong><br />
campo assunta in <strong>di</strong>fesa dello Stato democratico dopo <strong>il</strong> rapimento <strong>di</strong> Aldo Moro<br />
avvenuto alla metà del 1978, <strong>il</strong> tragico episo<strong>di</strong>o in cui le Brigate Rosse avevano dato<br />
<strong>una</strong> spietata <strong>di</strong>mostrazione della propria “geometrica potenza”. 68 La stagione del<br />
terrorismo vide in quel periodo <strong>una</strong> recrudescenza <strong>di</strong> violenza senza precedenti. Il<br />
paese visse <strong>una</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sbandamento e <strong>di</strong> paura che rischiò <strong>di</strong> minare, alla<br />
ra<strong>di</strong>ce, le ragioni della civ<strong>il</strong>e convivenza. Fu un pericolo mortale che venne battuto<br />
solo grazie alla determinazione ed alla scelta <strong>di</strong> campo, particolarmente determinata e<br />
decisa, del complesso delle forze democratiche. 69<br />
Questa drammatica pagina <strong>di</strong> <strong>storia</strong> nazionale è stata ricostruita, analiticamente e<br />
storiograficamente, in maniera ancora parziale e provvisoria. Si tratta <strong>di</strong> scavare<br />
ancora ben più a fondo nelle ragioni che indussero a imboccare quella scelta<br />
<strong>di</strong>sperata.<br />
Fu comunque un periodo, denso e drammatico, ancora oggi non definitivamente<br />
chiuso, che nella realtà salernitana non fu vissuto in <strong>di</strong>mensioni paragonab<strong>il</strong>i a quanto<br />
accadeva altrove. Certo la città campana non aveva, nella generale strategia dei<br />
gruppi terroristi, la centralità <strong>di</strong> altre gran<strong>di</strong> metropoli italiane, ma in ogni caso <strong>gli</strong><br />
se<strong>di</strong>, stampa sindacale, strutture della Federazione “a fini <strong>di</strong> propaganda <strong>di</strong> partito o <strong>di</strong> can<strong>di</strong>dato né per promuovere<br />
comunque iniziative <strong>di</strong> carattere elettorale”. Andavano intensificate le iniziative <strong>di</strong> lotta dei lavoratori sulle questioni ed<br />
i contenuti programmatici attinenti i bisogni imme<strong>di</strong>ati del mondo del lavoro. La situazione finanziaria, sociale e<br />
dell’occupazione, in specie nel Mezzogiorno, appariva assai critica: l’or<strong>di</strong>ne e la legalità democratica minacciati. I<br />
Sindacati avrebbero dovuto “gettare sul piatto del <strong>di</strong>battito elettorale i reali e drammatici problemi del paese” e, in<br />
coerenza con la linea dell’Eur, concentrarsi su occupazione e mezzogiorno. Il sindacato, si sosteneva con orgo<strong>gli</strong>o,<br />
grazie a quella linea responsab<strong>il</strong>e, aveva concorso in modo decisivo a bloccare l’inflazione, riducendo <strong>il</strong> deficit della<br />
b<strong>il</strong>ancia dei pagamenti con un’azione esercitata nell’interesse <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> paese.<br />
68 Le Brigate Rosse e i gruppi terroristi “<strong>di</strong> sinistra” sostennero l’analisi della <strong>il</strong>lusorietà della praticab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> un’azione<br />
atta a mo<strong>di</strong>ficare i caratteri dello Stato autoritario, antipopolare e repressivo. Un dato che, <strong>di</strong> per sé, non poteva essere<br />
messo in <strong>di</strong>scussione. Perciò esse contestarono alla ra<strong>di</strong>ce la linea della democrazia progressiva e l’idea della<br />
opportunità della lotta parlamentare che, unita alla cosciente mob<strong>il</strong>itazione delle masse, poteva comportare un graduale<br />
ampliamento della democrazia e della libertà.<br />
69 Il documento della Segreteria della Federazione CGIL- CISL- UIL del 18 apr<strong>il</strong>e 1979 in vista delle imminenti<br />
consultazioni politiche era al proposito del tutto esplicito. In esso veniva riba<strong>di</strong>ta “la precisa volontà <strong>di</strong> essere parte<br />
attiva nella lotta contro le forze che hanno scelto la strada della provocazione, della violenza, del terrorismo e che<br />
minacciano la libertà <strong>di</strong> espressione ed <strong>il</strong> carattere democratico della consultazione democratica”. La Federazione<br />
chiamava i lavoratori ad intensificare l’iniziativa e la vig<strong>il</strong>anza, in quanto “l’obiettivo <strong>di</strong> queste forze, come appare<br />
ormai chiaro da troppi lunghi <strong>anni</strong> <strong>di</strong> violenza e terrorismo, è meno contingente: esse attaccano la democrazia italiana e,<br />
perciò, sono mortali nemici dei lavoratori”.