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Salerno: il 1968 e gli anni Settanta, origini e storia di una ... - Hop Frog

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Saggi<br />

impedendo che essa assumesse un segno eversivo e reazionario. D’altra parte, la Fiat<br />

aveva operato la scelta <strong>di</strong> investire ad Eboli anche in seguito all’azione del sindacato<br />

nazionale dei metalmeccanici, rivolta a realizzare investimenti dei gran<strong>di</strong> gruppi nelle<br />

aree meri<strong>di</strong>onali: <strong>il</strong> sindacato unitario dei metalmeccanici poteva, perciò, giocare <strong>una</strong><br />

carta <strong>di</strong> coerenza, potendo vantare un prestigio in<strong>di</strong>scutib<strong>il</strong>e. Lo sciopero generale<br />

evidenziò, come <strong>di</strong>chiarerà Clau<strong>di</strong>o M<strong>il</strong>ite,allora segretario della Camera del Lavoro<br />

<strong>di</strong> <strong>Salerno</strong>, l’esistenza <strong>di</strong> un movimento <strong>di</strong> grande ampiezza “condotto con civ<strong>il</strong>tà e<br />

con senso democratico, <strong>di</strong>retto dal sindacato con l’appoggio dei partiti democratici,<br />

evitando incidenti e scontri”. La lotta non era contro Avellino, quanto piuttosto<br />

contro <strong>il</strong> modo clientelare e <strong>di</strong>sinvolto <strong>di</strong> fare politica industriale e d’in<strong>di</strong>viduare le<br />

scelte <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo nelle aree meri<strong>di</strong>onali.<br />

Il grande sciopero generale, cui parteciparono oltre 30.000 persone, fatte confluire da<br />

tutta la regione, pose fine alla rivolta dopo che <strong>il</strong> governo si impegnò ufficialmente ad<br />

assicurare investimenti complessivi equivalenti ai posti <strong>di</strong> lavoro già promessi e non<br />

realizzati dalla Fiat.<br />

All’epoca era in atto uno scontro politico imperniato su <strong>di</strong>verse concezioni dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo,un conflitto che, naturalmente, coinvolgeva le <strong>di</strong>verse formazioni politiche<br />

impegnate sul territorio ed in particolare la principale forza <strong>di</strong> governo del tempo, la<br />

Democrazia Cristiana. La vicenda <strong>di</strong> Eboli avrà ripercussioni particolarmente gravi e<br />

negative in questo partito dove, ormai conclusa la fase politica segnata dal ruolo<br />

centrale e prevalente <strong>di</strong> Alfonso Menna, era in atto un’aspra lotta tra i vari gruppi per<br />

l’interna egemonia e per l’affermazione <strong>di</strong> <strong>una</strong> nuova <strong>di</strong>rezione. Come già si è detto,<br />

fin dai primi <strong>anni</strong> ‘70, in seguito alla fine del sindacato Menna, era in atto un duro<br />

confronto per la conquista della leadership locale che si esplicitò in <strong>una</strong> forte<br />

contrapposizione tra De Mita e Scarlato, <strong>il</strong> più forte leader del partito nella provincia<br />

<strong>di</strong> <strong>Salerno</strong> 56 . De Mita e Scarlato appartenevano entrambi alla corrente <strong>di</strong> base, ma De<br />

Mita intendeva ri<strong>di</strong>mensionare <strong>il</strong> ruolo e la forza <strong>di</strong> Scarlato: <strong>il</strong> conflitto tra i due<br />

leader in Campania <strong>di</strong>venne così acuto da vedere continui sconfinamenti ed<br />

incursioni reciproche dell’uno nel feudo dell’altro, pur <strong>di</strong> pervenire al più ampio<br />

controllo del partito. Nel 1973, la sinistra <strong>di</strong> base aveva raccolto, a livello nazionale,<br />

140.000 voti delega, 50.000 dei quali solo in Campania, soprattutto nelle province <strong>di</strong><br />

Avellino e <strong>Salerno</strong>. 57 Dei 50.000 voti campani, Scarlato ne controllava 23.000.<br />

“Si sostituiscono a Menna ... <strong>di</strong>versi ed atomizzati centri <strong>di</strong> potere,organizzazioni<br />

elettorali, clientelari, intorno a vari leader; così alla linea <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong>, centro<br />

gerarchico superiore, si sostituisce quella del riequ<strong>il</strong>ibrio tra <strong>Salerno</strong> e le altre zone,<br />

56 Partito Comunista Italiano, Federazione <strong>di</strong> <strong>Salerno</strong>, Pubblico Convegno su“Inse<strong>di</strong>amento Fiat e sv<strong>il</strong>uppo economico”,<br />

Eboli 13 lu<strong>gli</strong>o 1973, relatore Franco Fichera.<br />

57 Lo ricorda Rocco Di Blasi in La DC nel salernitano, Lave<strong>gli</strong>a, <strong>Salerno</strong> 1975.

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