31.05.2013 Views

Salerno: il 1968 e gli anni Settanta, origini e storia di una ... - Hop Frog

Salerno: il 1968 e gli anni Settanta, origini e storia di una ... - Hop Frog

Salerno: il 1968 e gli anni Settanta, origini e storia di una ... - Hop Frog

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Saggi<br />

autostradale che la collegava fac<strong>il</strong>mente alla Lucania e alla Pu<strong>gli</strong>a, con la Basentana<br />

e, a Sud, con la <strong>Salerno</strong>-Reggio Calabria.<br />

Del tutto realistici apparivano i progetti per costruire nella Piana del Sele un<br />

aeroporto e l’interporto, ed anche per <strong>una</strong> <strong>di</strong>versa collocazione del porto commerciale<br />

<strong>di</strong> <strong>Salerno</strong>. La Fiat aveva già esplicitato <strong>il</strong> proprio orientamento a costruire uno<br />

stab<strong>il</strong>imento, l’Iveco: <strong>il</strong> gruppo torinese stu<strong>di</strong>ò <strong>il</strong> territorio e convenne<br />

sull’opportunità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare Eboli quale sede <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento. Era un progetto <strong>di</strong><br />

forte concretezza, che poteva essere realizzato senza gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà. In <strong>una</strong> riunione<br />

al CIPI prevalsero, invece, spinte d’altro segno. La Fiat cambiò l’orientamento a<br />

favore <strong>di</strong> Grottaminarda, ad onta <strong>di</strong> quelle che sembravano le ragioni <strong>di</strong> buon senso.<br />

Scattò allora <strong>il</strong> moto popolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>sapprovazione. Esso si orientò verso la classe<br />

politica salernitana, verso Scarlato, che sembrava poterlo rappresentare con la<br />

massima efficacia. Scarlato denunciò pubblicamente quanto era accaduto e sostenne<br />

che la protesta era del tutto giusta. Essa avrebbe dovuto essere forte, decisa ed<br />

unitaria, pur mantenendosi sempre nei limiti della lotta democratica. Respinse con<br />

durezza le critiche rivolte<strong>gli</strong> da Mariano Rumor, che lo aveva accusato <strong>di</strong> “coprire un<br />

movimento eversivo”. Ci furono blocchi della linea ferroviaria e dell’autostrada,<br />

manifestazioni <strong>di</strong> piazza. Pietro Ingrao definì quello <strong>di</strong> Eboli l’ultimo moto popolare<br />

del Mezzogiorno. Poi <strong>il</strong> Governo si impegnò a compensare l’investimento Fiat<br />

perduto con <strong>una</strong> serie <strong>di</strong> stab<strong>il</strong>imenti della SIR <strong>di</strong> Rovelli. Alla popolazione parve <strong>una</strong><br />

felice soluzione e suonarono ad<strong>di</strong>rittura le campane per annunciare la fine<br />

dell’occupazione dell’autostrada ed <strong>il</strong> raggiungimento del risultato sperato: 3.000<br />

posti <strong>di</strong> lavoro. Scarlato appariva, tuttavia, scettico. La batta<strong>gli</strong>a <strong>di</strong> Eboli, conclusasi<br />

per Scarlato con <strong>una</strong> sconfitta personale,tuttavia sarà quella per cui menerà più vanto:<br />

<strong>una</strong> sconfitta <strong>di</strong> cui si è fregiato più delle tante vittorie, che pure aveva avuto nella sua<br />

lunga vicenda politica.<br />

Era allora sottosegretario,ma da quel momento non entrerà più al Governo. Divenne<br />

vice-presidente del Banco <strong>di</strong> Napoli. Quella <strong>di</strong> Eboli fu l’ultima batta<strong>gli</strong>a per <strong>il</strong><br />

riequ<strong>il</strong>ibrio territoriale e nella quale fu esposta la leadership della provincia, tentando<br />

<strong>di</strong> svolgere un ruolo <strong>di</strong> “intelligenza governante”, <strong>di</strong> perseguire un progetto <strong>di</strong><br />

sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Per i riflessi dell’aspro conflitto per l’egemonia combattuto nella DC accadde che le<br />

risorse destinate a <strong>Salerno</strong> ed alla sua Provincia furono <strong>di</strong> frequente orientate in<br />

relazione a<strong>gli</strong> equ<strong>il</strong>ibri <strong>di</strong> potere <strong>di</strong> volta in volta raggiunti nel partito 61 . E ciò finì per<br />

61 La classe politica salernitana in tutti que<strong>gli</strong> <strong>anni</strong> non <strong>di</strong>mostrò mai l’identica coesione <strong>di</strong> cui invece fu capace <strong>il</strong><br />

gruppo irpino. Lì emergeranno <strong>di</strong>rigenti, come Ciriaco De Mita, Nicola Mancino, Gerardo Bianco, Giuseppe Gargani,<br />

in grado <strong>di</strong> esercitare <strong>una</strong> funzione nazionale <strong>di</strong> primo piano nel Partito Democristiano, cosa invece mai riuscita ai<br />

salernitani. Una peculiare caratteristica de<strong>gli</strong> avellinesi sarà, a lungo, quella <strong>di</strong> agire come gruppo compatto nello

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!