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CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso

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Monache’, sui quali erano stati effettuati lavori abusivi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssodamento consistenti nella<br />

scarificatura del suolo e frantumazione meccanica della roccia calcarea. I lavori furono effettuati per<br />

cambiare la destinazione d’uso del suolo da pascolo naturale e bosco quale era, a terreno<br />

seminativo, causando l’alterazione definitiva dello stato fisico dei luoghi nonché l’aspetto esteriore<br />

del territorio e del paesaggio. Infatti parte del terreno <strong>di</strong>ssodato costituiva una radura <strong>di</strong> un vasto<br />

complesso boscato <strong>di</strong> querce <strong>di</strong> notevole pregio naturalistico e ambientale, pertanto sottoposto a<br />

vincolo paesaggistico, mentre la restante parte costituiva un pascolo naturale permanente. L’intera<br />

superficie <strong>di</strong>ssodata risultava sottoposta a vincolo idrogeologico e a vincolo paesistico Putt (Piano<br />

urbanistico territoriale tematico del paesaggio) in quanto ricadente nell’ambito territoriale esteso <strong>di</strong><br />

valore rilevante . Inoltre i terreni rientravano nel (Sic)<br />

specificatamente nell’habitat classificato come . Il sequestro fu<br />

operato in quanto i lavori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssodamento non si potevano effettuare sia perché le norme tecniche<br />

<strong>di</strong> attuazione del Putt-paesaggio vietano il danneggiamento delle specie vegetali autoctone,<br />

l’eliminazione <strong>di</strong> componenti dell’ecosistema e la mo<strong>di</strong>ficazione dell’assetto idrogeologico, sia<br />

perché nelle zone , essendo aree naturali protette, non sono consentiti interventi che<br />

alterino in modo sostanziale e stabile la morfologia del sito. Il proprietario dei terreni esecutore dei<br />

lavori, residente a Noci, fu denunciato. Aveva, con la sua condotta illecita, concretizzato anche il<br />

reato che il co<strong>di</strong>ce penale punisce con l’arresto fino a un anno e mezzo e l’ammenda fino a 3mila<br />

euro, chiunque fuori dei casi consentiti, <strong>di</strong>strugge un habitat all’interno <strong>di</strong> un sito protetto, o<br />

comunque lo deteriora compromettendo lo stato <strong>di</strong> conservazione.<br />

17 ottobre - Ancora un oltraggio all’ambiente. Ancora una <strong>di</strong>scarica abusiva sequestrata.<br />

Un’operazione condotta dai finanzieri della Tenenza <strong>di</strong> Putignano, nell’ambito <strong>di</strong> un controllo in<br />

materia ambientale. L’area sequestrata è <strong>di</strong> circa 40mila metri quadri, ed è ubicata lungo la<br />

complanare, a<strong>di</strong>acente la Statale 100, tra <strong>Capurso</strong> e Casamassima, che va in <strong>di</strong>rezione Taranto. I sei<br />

proprietari incorsero in una denuncia penale per violazione della normativa ambientale. Tutti<br />

incensurati, risiedono del Nord Barese e il terreno a<strong>di</strong>bito a <strong>di</strong>scarica abusiva fu ricevuto in ere<strong>di</strong>tà.<br />

Come spesso accade tra ere<strong>di</strong>, <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>fficile decidere sull’uso che se ne vuol fare, e con il tempo<br />

che passa i terreni rimangono incolti, abbandonati, preda dell’incuria e delle sterpaglie. Luoghi<br />

ideali per coloro che devono liberarsi <strong>di</strong> rifiuti speciali e pericolosi, il cui costo <strong>di</strong> conferimento,<br />

nelle cave legali per inerti, risulta troppo oneroso, come abbiamo più volte sottolineato. Lontana da<br />

occhi in<strong>di</strong>screti, situati in un’area molto isolata, con terreni confinanti anch’essi in stato <strong>di</strong><br />

abbandono, la <strong>di</strong>scarica abusiva sequestrata conteneva <strong>di</strong> tutto. Gli uomini delle Fiamme Gialle<br />

trovarono pneumatici <strong>di</strong> auto e <strong>di</strong> autoarticolati, materie plastiche, vasche per idromassaggi, eternit,<br />

inerti, materiale <strong>di</strong> risulta.<br />

21 ottobre - Un carabiniere, libero dal servizio, giunto in contrada ‘Cervone’, agro <strong>di</strong> Altamura,<br />

si insospettì alla vista <strong>di</strong> 3 malviventi intenti a caricare in un furgone cassonato, posto in posizione<br />

defilata, materiale in ferro che prelevavano dall’interno <strong>di</strong> un’azienda agricola. Dopo aver richiesto<br />

l’intervento <strong>di</strong> una pattuglia della Compagnia citta<strong>di</strong>na, intervenne prontamente insieme con i<br />

colleghi giunti sul posto, riuscendo a bloccare uno dei malfattori, mentre i complici si <strong>di</strong>leguavano<br />

in un bosco <strong>di</strong> pini, facendo perdere le loro tracce. Nel furgone, gli investigatori trovarono un<br />

portone <strong>di</strong> ferro, travi, un contatore elettrico, attrezzi per trattrici agricole e altre porte <strong>di</strong> fero,<br />

appena trafugati. L’uomo bloccato, naturalmente, finì in manette. Si trattava del 51enne Michele<br />

Coletto, <strong>di</strong> Bitonto, personaggio noto alle forze dell’or<strong>di</strong>ne.<br />

21 ottobre - Gli agenti del Comando forestale <strong>di</strong> Gioia del Colle sequestrarono un’area<br />

interessata dall’abbattimento <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> quercia in località ‘Marzagaglia’. Fu denunciato<br />

l’affittuario del terreno <strong>di</strong> 44 anni <strong>di</strong> Gioia del Colle. Il corpo forestale aveva accertato che proprio<br />

in località ‘Marzagaglia’, nonostante il <strong>di</strong>vieto da parte dell’Autorità amministrativa regionale per i<br />

lavori <strong>di</strong> demolizione e ripristino <strong>di</strong> muro a secco, ancora in itinere, erano state abbattute circa 30<br />

querce. Nell’atto abilitativo ai lavori era prevista la sola potatura delle piante insistenti sui muri a<br />

seccoi.<br />

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