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CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso

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deferiti all’autorità amministrativa poiché responsabili del movimento del terreno non autorizzato.<br />

Una serie <strong>di</strong> accuse e violazioni.<br />

15 luglio - Un grosso incen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> natura dolosa devastò due ettari <strong>di</strong> terreno nella zona <strong>di</strong><br />

Peschici, tra Baia San Nicola e Zaiana, sul Gargano. Il rogo tenne occupati per oltre quattro ore più<br />

<strong>di</strong> quaranta uomini. Diverse le cause che resero <strong>di</strong>fficoltose le operazioni <strong>di</strong> spegnimento: la serata<br />

ventilata, in parte, ma anche e soprattutto l’erba secca e alcuni rami <strong>di</strong> pino tagliati e lasciati in<br />

terra: situazioni che nel loro complesso favorirono la corsa del fuoco verso la macchia<br />

me<strong>di</strong>terranea. Gli interventi consentirono <strong>di</strong> circoscrivere le fiamme salvando buona parte <strong>di</strong><br />

macchia me<strong>di</strong>terranea e soprattutto <strong>di</strong> novellame (le nuove piantine <strong>di</strong> pino), ed evitato che<br />

l’incen<strong>di</strong>o raggiungesse un campeggio e un residence vicini. Le operazioni si conclusero nella notte<br />

tra il 15 e il 16 mentre la mattina del 16 proseguirono per verificare che non vi fossero ancora<br />

focolai.<br />

I predoni del rame - L’intera provincia <strong>di</strong> Foggia era (e lo è tuttora) in balia dei predoni del<br />

rame: furti <strong>di</strong> cavi elettrici e <strong>di</strong> trasformatori mandarono in tilt anche l’area industriale <strong>di</strong> San<br />

Severo, dove le aziende a metà luglio erano ancora in attesa che l’Enel provvedesse a sostituire le<br />

linee depredate da queste bande che agivano pressoché in<strong>di</strong>sturbati. Furti in serie anche a Borgo<br />

Incoronata, un’area lasciata al buio <strong>di</strong>verse volte nel giro <strong>di</strong> un anno. I residenti lamentavano il<br />

totale abbandono da parte delle forze dell’or<strong>di</strong>ne e puntavano il <strong>di</strong>to contro numerosi caseggiati e<br />

ruderi abbandonati, sistematicamente occupati da extracomunitari. Si era arrivati al punto che per<br />

fermare l’azione dei predoni del rame nelle campagne i conta<strong>di</strong>ni dovevano dormire vicino ai<br />

trattori. Accadeva negli appezzamenti tra Orta Nova, Ordona, Stornarella, Carapelle fino a Borgo<br />

Incoronata a due passi da Foggia. Siamo nel me<strong>di</strong>o-basso Tavoliere e in questa area detta anche<br />

‘Cinque reali siti’ (denominazione fascinosa che tra<strong>di</strong>sce il senso <strong>di</strong> incuria e <strong>di</strong> abbandono che vi si<br />

respira), le bande che rubano il rame dei fili della corrente per poi rivenderlo ai ricettatori, sembrava<br />

che avessero trovato un territorio <strong>di</strong> conquista ben più agevole che in altre zone. Gli agricoltori<br />

cercavano <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi, ma dovevano immolarsi allo strapotere dei nuovi barbari per ottenere in<br />

cambio una tacita sensazione <strong>di</strong> incolumità. La vita familiare degli agricoltori <strong>di</strong> queste zone andava<br />

a pezzi, per fare la guar<strong>di</strong>a ai trattori e ai trasformatori <strong>di</strong> corrente che erano stati costretti a<br />

comprare per sopperire alla mancanza <strong>di</strong> elettricità, si erano dovuti pure far carico della guar<strong>di</strong>ania<br />

dei loro attrezzi agricoli. I pericolosi ban<strong>di</strong>ti rubavano <strong>di</strong> tutto: si arrampicavano sui fili dell’alta<br />

tensione per procurarsi il rame, certamente non si fermavano <strong>di</strong> fronte a un trattore o a un<br />

trasformatore <strong>di</strong> corrente. La stagione agricola, del resto, era in pieno corso, i campi dovevano<br />

essere irrigati anche più volte al giorno per la raccolta del pomodoro e non far marcire gli ortaggi<br />

della sterminata campagna foggiana che hanno cicli <strong>di</strong> raccolta più posticipati. Le piccole aziende<br />

(2-3 ettari) in questa situazione erano quelle più prese <strong>di</strong> mira perché hanno mezzi molto modesti<br />

per potersi <strong>di</strong>fendere, sono oberate dai debiti per cui anche il ricorso alla vigilanza rurale <strong>di</strong>ventava<br />

un costo non sostenibile. Né si poteva mettere a rischio il raccolto e allora gli agricoltori si<br />

riducevano a forme <strong>di</strong> strenua <strong>di</strong>fesa. Con i trasformatori facevano quello che potevano. Si tenga<br />

presente che chi possedeva 3-4 pozzi in campagna a malapena riusciva ad attivarne un paio per<br />

garantire l’irrigazione all’intero appezzamento. C’erano aziende che seriamente rischiavano <strong>di</strong><br />

perdere il raccolto perché il solleone non faceva sconti e gli impianti <strong>di</strong> irrigazione senza corrente<br />

non funzionavano. Con i trasformatori si riusciva a fare ben poco: i generatori <strong>di</strong> corrente, collegati<br />

alla presa <strong>di</strong> forza del trattore restavano in funzione tutto il giorno e venivano spostati da una zona<br />

all’altra del fondo da irrigare proprio per cercare <strong>di</strong> coprirlo tutto. I conta<strong>di</strong>ni facevano gli<br />

straor<strong>di</strong>nari: qualcuno si era portato il sacco a pelo in campagna per recuperare almeno qualche ora<br />

<strong>di</strong> sonno. Ma con la paura dei ladri erano costretti a dormire con un occhio solo. I predoni avevano<br />

razziato quasi tutti i pali della luce nelle campagne dei cinque reali siti. E non contenti se l’erano<br />

presa pure con i trasformatori fissi dell’Enel allo scopo <strong>di</strong> ricavare altro rame anche <strong>di</strong> lì. L’Enel,<br />

d’altra parte, impiegava normalmente 90 giorni per sostituire i trasformatori danneggiati, termine<br />

che nella zona era abbondantemente scaduto per la incre<strong>di</strong>bile frequenza dei furti e perché era<br />

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