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CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso

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dell’autovettura lasciata parcheggiata nelle vicinanze dell’azienda (sulla quale erano già state<br />

caricate le cianche), cercò <strong>di</strong> investire lo stesso titolare dell’azienda che, per impe<strong>di</strong>re la fuga, si era<br />

piazzato davanti al veicolo. I ladri, comunque, riuscirono a far perdere ogni traccia. Lo stesso<br />

giorno, alcuni parenti del 46enne coratino Francesco Scaringella, volto già noto alle forze<br />

dell’or<strong>di</strong>ne, forse per depistare le indagini dei poliziotti o per creare un alibi cre<strong>di</strong>bile, si recarono<br />

negli stessi uffici del commissariato <strong>di</strong> Corato per denunciare il furto dell’autovettura, che era poi<br />

quella utilizzata per rubare le cianche e tentare l’investimento. Gli agenti si insospettirono e<br />

avviarono scrupolose indagini, scoprendo così che il furto dell’autovettura era frutto <strong>di</strong><br />

un’invenzione visto che l’autovettura in questione non presentava segni <strong>di</strong> effrazione o <strong>di</strong><br />

manomissione dell’impianto elettrico. Ma ad incastrare Francesco Scaringella fu soprattutto il<br />

riconoscimento effettuato <strong>di</strong>rettamente dalla vittima del furto. Il 5 agosto, quin<strong>di</strong>, il 46enne fu<br />

arrestato e dovrà rispondere <strong>di</strong> rapina e lesioni aggravate.<br />

8 agosto - Nuovi killer dell’ambiente caddero nella rete della polizia municipale <strong>di</strong> Conversano<br />

l’8 agosto. Avevano mo<strong>di</strong>ficato un trasformandolo in una mega<strong>di</strong>scarica, con<br />

i rifiuti utilizzati per livellare ben 4 ettari <strong>di</strong> terreno da utilizzare in tendone <strong>di</strong> uva da tavola. Per<br />

questo il proprietario, un impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> Rutigliano, fu denunciato all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria e il<br />

terreno fu sottoposto a sequestro. Accadde in contrada San Pietro, in agro <strong>di</strong> Conversano, tra la<br />

strada statale delle Murge Orientali che conduce a Castellana e la frazione <strong>di</strong> Trigianello. Dai suoli<br />

erano stati estirpati, sebbene con autorizzazione regionale, oltre 450 alberi <strong>di</strong> ulivi oltre un numero<br />

indefinito <strong>di</strong> mandorli, ciliegie e altri frutti e su cui era in corso la colmata <strong>di</strong> una depressione<br />

naturale, Quest’ultimo intervento, in particolare, risultò privo <strong>di</strong> autorizzazione. Sul terreno erano<br />

state sversate <strong>di</strong>verse camionate <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong> risulta e <strong>di</strong> provenienza ignota, compresi anche<br />

rifiuti speciali smaltiti evidentemente per cambiare l’andamento del terreno e consentire l’impianto<br />

<strong>di</strong> un tendone. I terreni, su una area <strong>di</strong> complessivi 8 ettari in contrada San Pietro, sono attraversati<br />

dal letto alluvionale che conduce al lago <strong>di</strong> Trigianello. La sua trasformazione, quin<strong>di</strong>, poteva<br />

provocare ingenti danni all’ambiente. Il proprietario fu così deferito all’autorità giu<strong>di</strong>ziaria per i<br />

reati <strong>di</strong> danneggiamento e deturpamento ambientale, oltre alle specifiche violazioni in materia <strong>di</strong><br />

illecito smaltimento <strong>di</strong> rifiuti pericolosi e alla mancata autorizzazione urbanistica prevista per la<br />

trasformazione del suolo. Questo era il terzo sito sequestrato nei mesi <strong>di</strong> giugno e luglio: i due<br />

precedenti furono scoperti grazie al satellite in contrada Cicerale (una <strong>di</strong>scarica abusiva <strong>di</strong> rifiuti<br />

speciali e pericolosi, compresi pneumatici, pvc, inerti e<strong>di</strong>li e terre da scavo), in contrada Monterrone<br />

(<strong>di</strong>rezione Rutigliano) e tra Monte San Michele e Cozze (in territorio <strong>di</strong> Mola <strong>di</strong> Bari).<br />

9 agosto - Quattro auto rubate, ritrovate il 9 agosto nelle campagne <strong>di</strong> Bitetto, in altrettanti luoghi<br />

<strong>di</strong>versi, nel giro <strong>di</strong> pochi giorni. E sul paese si stagliava l’ombra sinistra della criminalità<br />

specializzata nel ramo. A ritrovare le vetture furono gli agenti della polizia municipale <strong>di</strong> Bitetto.<br />

Due delle auto appartenevano ad altrettanti consiglieri comunali <strong>di</strong> Noicattaro e Bitetto. In dettaglio,<br />

un Alfa Romeo 147, completamente incen<strong>di</strong>ata, rubata nelle settimane precedenti; una Smart,<br />

invece, ritrovata in un altro luogo, sottratta da ignoti all’alba <strong>di</strong> qualche giorno precedente dal<br />

parcheggio antistante all’abitazione del proprietario. Fu trovata smontata e mancante <strong>di</strong> alcune parti:<br />

presumibilmente, i ladri potevano aver piazzato alcuni pezzi al mercato nero dei ricambi.<br />

Completavano il quadro un’altra Alfa 147, <strong>di</strong> un privato citta<strong>di</strong>no e una Ford Fiesta della Hertz, la<br />

compagnia <strong>di</strong> noleggio autoveicoli. Un fenomeno preoccupante che indusse la polizia municipale a<br />

istituire una serie <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> monitoraggio e prevenzione.<br />

12 agosto - I carabinieri della Stazione <strong>di</strong> Noicattaro, durante un servizio <strong>di</strong> perlustrazione, <strong>di</strong><br />

passaggio in contrada Torre Corrado, in agro <strong>di</strong> Noicattaro, notarono un uomo all’interno <strong>di</strong> un<br />

vigneto mentre raccoglieva uva da tavola ‘Vittoria’. Accortosi della presenza dei militari, l’uomo<br />

fuggì a bordo della sua Fiat Uno, ma fu bloccato dopo un breve inseguimento. Si trattava <strong>di</strong> Antonio<br />

Martire, 43enne <strong>di</strong> Noicattaro. La perquisizione eseguita permise <strong>di</strong> rinvenire l’intero carico <strong>di</strong> uva,<br />

250 chili, per un valore <strong>di</strong> circa 300 euro. Tratto in arresto il Martire fu associato al carcere <strong>di</strong> Bari.<br />

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