CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso
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placcati e arrestati. Si trattava <strong>di</strong> Vitantonio Antonazzo, 47enne <strong>di</strong> Mola e Nicolae Grigoriou,<br />
20enne incensurato <strong>di</strong> origine romena. I due avevano realizzato una coltivazione <strong>di</strong><br />
canapa in<strong>di</strong>ana nella lama. Tratti in arresto, i due furono associati alla casa circondariale <strong>di</strong> Bari,<br />
con l’accusa <strong>di</strong> produzione illecita e detenzione ai fini <strong>di</strong> spaccio <strong>di</strong> sostanze stupefacenti..<br />
28 luglio - All’ombra delle mele crescevano rigogliose, ben curate e pronte per la raccolta 800<br />
piante <strong>di</strong> canapa in<strong>di</strong>ana scoperte e sequestrate dai carabinieri della Stazione <strong>di</strong> Ruvo <strong>di</strong> Puglia che<br />
fecero scattare le manette ai polsi <strong>di</strong> tre coltivatori (Giuseppe Gramegna <strong>di</strong> 54 anni, già noto alle<br />
forze dell’or<strong>di</strong>ne, e dei suoi due figli incensurati Donato <strong>di</strong> 29 anni e Vito <strong>di</strong> 24) <strong>di</strong> Ruvo <strong>di</strong> Puglia.<br />
La piantagione, secondo una prima stima, avrebbe prodotto 1300 chilogrammi <strong>di</strong> marijuana <strong>di</strong><br />
ottima qualità, fu scoperta in località “Torre Mascoli”, nell’agro ruvese in zona “Calendano”, in un<br />
meleto <strong>di</strong> proprietà degli stessi Gramigna. Da tempo padre e figli erano finiti sotto osservazione da<br />
parte dei carabinieri che cominciarono a insospettirsi quando videro i tre recarsi più volte in quella<br />
campagna qualche chilometro dal centro citta<strong>di</strong>no. Scattarono i pe<strong>di</strong>namenti, gli appostamenti<br />
finché, la mattina del 28 luglio, alle prime luci dell’alba, decisero <strong>di</strong> intervenire. Il nucleo familiare<br />
fu sorpreso e bloccato mentre accedeva nel terre per curare le preziose piante. Il podere, avente<br />
un’estensione <strong>di</strong> cinque ettari, era dotato <strong>di</strong> un sofisticato impianto <strong>di</strong> irrigazione che consentiva<br />
all’erba <strong>di</strong> avere una costante umi<strong>di</strong>tà. Non solo. Sul terreno, ben mimetizzate tra gli alberi <strong>di</strong> mele,<br />
i militari rinvennero 800 piante <strong>di</strong> marijuana <strong>di</strong>stribuite su due file che avrebbero prodotto erba per<br />
un valore complessivo <strong>di</strong> circa 35mila euro. Padre e figli, naturalmente, furono arrestati. Le<br />
ottocento piante (alte anche oltre due metri), invece, subito estirpate, furono sequestrate dagli stessi<br />
carabinieri. Ulteriori indagini furono avviate per accertare se i tre lavoravano in proprio o per conto<br />
<strong>di</strong> una organizzazione criminale.<br />
31 luglio - Erano ancora da quantificare i danni provocati dai vandali che agirono con il preciso<br />
intento <strong>di</strong> danneggiare alcuni pozzi artesiani. Ad essere presi <strong>di</strong> mira dalle picconate dei malviventi<br />
le testine degli idranti e le condutture dei pozzi Mariotto, in agro <strong>di</strong> Bitonto, Biancolillo in agro <strong>di</strong><br />
Toritto e i pozzi delle contrade Campione, Cazzillo, Difesa e Spinelli nel comune <strong>di</strong> Palo del Colle.<br />
Vandali in azione e campagne senz’acqua. L’ombra del racket dell’acqua s’allungava. A dare<br />
notizia furono proprio i lavoratori dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, i primi ad<br />
accorgersi del danno quando, intorno alla mezzanotte del 31 luglio, avviarono la pompa per erogare<br />
acqua alla campagna <strong>di</strong> un coltivatore della zona, scoprendo che l’impianto era stato reso<br />
inutilizzabile. Partì così la conta dei danni <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> euro: mezzo chilometro <strong>di</strong> tubazioni bucate<br />
a picconate, quattro testine idranti saltati e tre valvole <strong>di</strong> chiusura rotte. Un raid <strong>di</strong>struttivo, eseguito<br />
da ignoti, con il preciso intento <strong>di</strong> mettere fuori uso i pozzi. Il fatto avvenne presumibilmente nella<br />
notte tra il 30 e il 31 luglio, quando i pozzi non erogano acqua e non sono presi<strong>di</strong>ati dai lavoratori<br />
stagionali che si occupano della <strong>di</strong>stribuzione irrigua. I vandali avevano creato un <strong>di</strong>sservizio grave<br />
all’utenza, penalizzando ulteriormente gli agricoltori, a cui non poteva essere erogata acqua per un<br />
numero imprecisato <strong>di</strong> giorni, in un periodo vitale per la crescita delle piante. L’ente si attivò per il<br />
ripristino degli impianti per accelerare i tempi. A pagare le conseguenze erano gli agricoltori che tra<br />
le campagne all’asciutto ricadevano in una zona comprendente Palo del Colle, Bitonto e Toritto. I<br />
danni maggiori erano quelli che interessavano il pozzo <strong>di</strong> località Campione, il più utilizzato della<br />
zona, circa 40 metri cubi <strong>di</strong> acqua all’ora per una zona agricola prevalentemente coltivata a ulivi e<br />
vigneti. Si trattava, infatti, dell’unico pozzo attivo ventiquattr’ore su ventiquattro e con lunghe liste<br />
<strong>di</strong> agricoltori in attesa, perché situato a ridosso delle località S. Domenico, Marzano e Guaccero.<br />
L’arresto temporaneo degli impianti per favorire il ripristino, significava tempi <strong>di</strong> attesa più lunghi<br />
per l’erogazione d’acqua.<br />
5 agosto - Un’incursione dei ladri nell’azienda agricola, alla periferia <strong>di</strong> Corato, avvenne il 24<br />
aprile 2011. Quella mattina il titolare sorprese due in<strong>di</strong>vidui che, con arnesi da scasso, avevano<br />
asportato 40 chianche <strong>di</strong> fattura antica che ricoprivano la parete esterna dell’antica cisterna per la<br />
raccolta dell’acqua piovana. I predoni delle antiche pietre, alla vista del proprietario, tentarono la<br />
fuga: uno riuscì a <strong>di</strong>sperdersi nelle campagne a<strong>di</strong>acenti, mentre il secondo, messosi alla guida<br />
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