CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso
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Volanti. Alcune parti delle autovetture erano già state smontate e quasi sicuramente anche le altre<br />
erano in procinto <strong>di</strong> fare la stessa fine, destinate al mercato parallelo dei ricambi rubati. La mattina<br />
del 31 agosto, invece, un elicottero della polizia <strong>di</strong> Stato, in<strong>di</strong>viduò, poco lontano dallo stesso<br />
luogo, anche un autocarro con rimorchio, anch’esso rubato da pochi giorni. Era chiaro che si era <strong>di</strong><br />
fronte ad un ufficiale ricovero <strong>di</strong> auto rubate, ricavato tra gli ulivi della campagna, collocata alla<br />
periferia della città, ove i ban<strong>di</strong>ti pensavano <strong>di</strong> poter operare in una lucrosa attività senza l’assillo <strong>di</strong><br />
essere scoperti.<br />
notte 22 – 23 settembre - La notte, alle ore 2,20 circa, malviventi si recarono, per derubare una<br />
batteria <strong>di</strong> pannelli solari, presso l’impianto <strong>di</strong> una nota società, sito in Contrada Fenice sulla<br />
SS16bis a 2 Km dall’uscita <strong>di</strong> San Fer<strong>di</strong>nando <strong>di</strong> Puglia. Imme<strong>di</strong>atamente andò in funzione il<br />
sistema d’allarme installato presso l’impianto collegato con l’Istituto <strong>di</strong> vigilanza privato S.O.S. <strong>di</strong><br />
Cerignola, prontamente una pattuglia si recò sul luogo per ispezionare l’impianto e venne bloccato<br />
da uomini incappucciati con passamontagna, con mossa repentina il vigilante si svincolò dagli<br />
uomini armati con spranghe ed estintori, e dette l’allarme alla centrale e alle altre pattuglie, sempre<br />
dell’Isdtituto S.O.S.. La pattuglia più vicina, quella <strong>di</strong> Zapponata, raccoglieva la chiamata e<br />
raggiungeva celermente il luogo della rapina. I malviventi sentendosi braccati dall’arrivo della<br />
nuova pattuglia e dall’arrivo <strong>di</strong> una gazzella dei Carabinieri <strong>di</strong> Trinitapoli, si dettero alla fuga.<br />
23 settembre - I carabinieri della Stazione <strong>di</strong> Trinitapoli arrestarono per furto due giovani romeni<br />
(un uomo e una donna) residenti a San Fer<strong>di</strong>nando e denunciato un presunto complice italiano: altri<br />
due trinitapolesi furono denunciati per favoreggiamento. L’arresto era collegato al furto <strong>di</strong> uva in un<br />
vigneto delle campagne <strong>di</strong> Trinitapoli.<br />
4 ottobre - I finanzieri della Tenenza <strong>di</strong> Margherita <strong>di</strong> Savoia sottoposero a sequestro una<br />
<strong>di</strong>scarica abusiva. L’area, alla periferia <strong>di</strong> Trinitapoli, si estendeva su un’area <strong>di</strong> oltre cinquemila<br />
metri quadri: furono rinvenuti rifiuti vari, principalmente materiale <strong>di</strong> risulta <strong>di</strong> scavi, demolizioni e<br />
lavori e<strong>di</strong>li. Il proprietario del terreno fu denunciato alla Procura per aver violato le norme<br />
ambientali che prevedono un’ammenda da 2mila a 26mila euro.<br />
5 ottobre - Ci furono perquisizioni documentali sul <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Barletta, al Palazzo <strong>di</strong> Città.<br />
Incartamenti riguardavano alla costruzione <strong>di</strong> 184 villette nella frazione <strong>di</strong> Montaltino, bocciata, tra<br />
l’altro, pochi giorni prima dal Tar <strong>di</strong> Bari e motivo delle <strong>di</strong>missioni del vicesindaco con delega<br />
all’ambiente della città della <strong>di</strong>sfida, Antonio Carpagnano. La Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza si era recata in<br />
due riprese negli uffici comunali su delega del sostituto procuratore della Repubblica <strong>di</strong> Trani,<br />
titolare del fascicolo. Che, per il vero, era stato aperto ancor prima che i giu<strong>di</strong>ci amministrativi<br />
annullassero la concessione comunale e, al contempo, <strong>di</strong>sponevano la trasmissione della sentenza<br />
alla Procura <strong>di</strong> Trani, avendo ravvisato profili penalmente rilevanti. L’inchiesta, insomma, era già<br />
stata avviata con l’esposto <strong>di</strong> Carlo Emanuele Valperga, proprietario <strong>di</strong> alcuni terreni a<strong>di</strong>acenti la<br />
zona destinata alla costruzione delle villette nonché possessore <strong>di</strong> una licenza conseguita per la<br />
realizzazione <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> agriturismo. L’indagine fu rubricata per i reati <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> ufficio e<br />
lottizzazione abusiva. Le attenzioni della Procura <strong>di</strong> Trani si focalizzarono, al momento, sulle<br />
posizioni <strong>di</strong> un impren<strong>di</strong>tore e <strong>di</strong> un ex amministratore comunale. Era, comunque probabile, che a<br />
questi si sarebbero aggiunti anche altre persone. Ciò <strong>di</strong>pendeva dall’esame dei numerosi faldoni<br />
acquisiti, appunto, dalle perquisizioni del 5 ottobre, in pratica l’intero incartamento, perciò anche la<br />
delibera del consiglio comunale adottata la notte tra il 4 e il 5 agosto e dunque dalla valutazione<br />
delle posizioni <strong>di</strong> tutti quei soggetti che a vario titolo avevano avuto un qualche ruolo nell’iter<br />
amministrativo della concessione. Secondo l’accusa, gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità erano stati<br />
parametrati a quelli dei borghi rurali e non a quelli agricoli. In pratica: il nuovo borgo <strong>di</strong> Montaltino<br />
non poteva essere, <strong>di</strong> fatto, trasformato in plessi residenziali, ma doveva mantenere, seppure con<br />
nuove costruzioni, il più limitato in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità delle zone agricole, così come peraltro<br />
voleva il dettato turistico-paesaggistico della zona. La sentenza del Tar per sua natura non era<br />
destinata a bloccare i lavori, iniziati da qualche tempo, ma l’inizio dell’inchiesta penale, alimentatisi<br />
con le censure dei giu<strong>di</strong>ci amministrativi, poteva anche portare ad un sequestro. L’ipotesi era che la<br />
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