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CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso

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30 agosto - Nell’ambito della tutela del territorio e della bio<strong>di</strong>versità il Comando Stazione dei<br />

carabinieri <strong>di</strong> Castellaneta nell’espletamento del servizio finalizzato alla prevenzione e repressione<br />

degli incen<strong>di</strong> boschivi, intervenne la mattina del 30 agosto, in località ‘Gravina <strong>di</strong> Castellaneta’,<br />

agro del medesimo comune, ove ignoti, alle prime ore del giorno, avevano appicato il fuoco a<br />

terreni incolti limitrofi all’area protetta. Grazie ad un intervento condotto con tempestività i militari<br />

riuscirono ad avere la meglio sulle fiamme che minacciavano l’intero patrimonio naturalistico del<br />

comune <strong>di</strong> Castellaneta, evitando che centinaia <strong>di</strong> ettari <strong>di</strong> vegetazione forestale, <strong>di</strong> inestimabile<br />

valore, andassero in fumo e limitando i danni ad una superficie abbastanza limitata. La causa <strong>di</strong><br />

questo tipo <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o quasi certamente è rappresentata dalla totale incuria in cu versano i terreni<br />

limitrofi a zone boscate, in totale stato <strong>di</strong> abbandono, nonostante l’obbligo <strong>di</strong> provvedere alla<br />

realizzazione <strong>di</strong> idonee fasce <strong>di</strong> protezione a salvaguar<strong>di</strong>a del bosco e degli ecosistemi esistenti.<br />

1° settembre - In agro <strong>di</strong> Mottola, in località ‘Pischirofoli’ un rogo sfuggito al controllo mandò<br />

in fumo una superficie estesa a circa 6000 metri quadrati <strong>di</strong> pineta d’alto fusto <strong>di</strong> Pino d’Aleppo e<br />

macchia me<strong>di</strong>terranea. I forestali del Comando Stazione <strong>di</strong> Mottola accertarono che l’incen<strong>di</strong>o<br />

aveva avuto origine all’interno <strong>di</strong> un’area boscata <strong>di</strong> proprietà privata ove erano stati eseguiti lavori<br />

<strong>di</strong> pulizia <strong>di</strong> sterpaglie ed erba secca; il tempestivo intervento dei forestali, giunti sul posto soli 5<br />

minuti dalla segnalazione, evitò che le fiamme si propagassero a danno <strong>di</strong> un più vasto<br />

comprensorio <strong>di</strong> grande interesse naturalistico e paesaggistico esteso a circa 2000 ettari. Le indagini<br />

permisero <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i responsabili del fatto, che furono deferiti all’Autorità giu<strong>di</strong>ziaria per il<br />

reato <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o boschivo.<br />

notte 2 – 3 settembre - Un episo<strong>di</strong>o criminoso avvenne nella notte tra il 2 e il 3 settembre alla<br />

periferia <strong>di</strong> Taranto. In una masseria una bomba carta fu collocata e fatta esplodere sotto un<br />

autocarro Daily. La deflagrazione provocò la rottura dei fari anteriori e la lesione del parabrezza del<br />

mezzo. Anche una Bmw 318, che era parcheggiata accanto, veniva danneggiata sulla fiancata<br />

sinistra. Il proprietario, un 50enne tarantino, Antonio De Matteis, con precedenti <strong>di</strong> scarsissima<br />

rilevanza, fu svegliato <strong>di</strong> soprassalto da un boato intorno alle quattro. Fu lui stesso ad allertare<br />

imme<strong>di</strong>atamente le forze dell’or<strong>di</strong>ne. Sul posto intervennero alcune pattuglie della Volante e della<br />

Squadra Mobile. Gli agenti perlustrarono palmo a palmo la zona in cui era avvenuta l’esplosione e<br />

la traversa che conduce alla masseria, una strada secondaria non molto <strong>di</strong>stante dalla statale 172 che<br />

collega Taranto a Martina Franca. Da quanto emerse, gli autori avevano utilizzato un or<strong>di</strong>gno <strong>di</strong><br />

fabbricazione artigianale <strong>di</strong> basso potenziale. Sicuramente i responsabili poterono agire in<strong>di</strong>sturbati,<br />

considerando l’ora e la zona, ovviamente deserta. Non avevano lasciato alcuna traccia. Gli<br />

investigatori non scartarono alcuna pista. Il destinario del grave atto criminoso, comunque, non era<br />

inserito in un contesto criminale e questo induceva gli investigatori ad escludere, almeno sul<br />

momento, ipotesi inquietanti legate a questioni poco pulite. Non si escluse che all’origine del gesto,<br />

messo in atto probabilmente a scopo intimidatorio, ci potessero essere futili motivi. Del resto la<br />

mala colpiva anche per poco. I poliziotti setacciarono abitazioni del quartiere <strong>di</strong> soggetti con<br />

precedenti penali e casolari della zona alla ricerca <strong>di</strong> elementi utili per l’attività investigativa.<br />

3 settembre - Un incen<strong>di</strong>o decimò un allevamento bovino e <strong>di</strong>strusse un deposito <strong>di</strong> un’azienda<br />

zootecnica nelle campagne <strong>di</strong> Mottola. Fiamme e fumo, il 3 settembre, provocarono ingenti danni in<br />

contrada Matine. L’incen<strong>di</strong>o si sviluppò in una zona vicina, coperta da sterpaglie e si propagò<br />

rapidamente ad un fienile <strong>di</strong>vorando complessivamente 200 ‘rotoballe’ <strong>di</strong> notevoli <strong>di</strong>mensioni. Il<br />

fumo invase in pochi minuti anche una stalla in cui erano custo<strong>di</strong>te numerose mucche. Per le bestie<br />

si trasformò in una trappola mortale. Un<strong>di</strong>ci bovine non ebbero scampo, furono uccise soprattutto<br />

dal fumo. I vigili del fuoco furono impegnati per <strong>di</strong>verse ore nelle operazioni d spegnimento.<br />

Stando ai primi accertamenti l’origine dell’incen<strong>di</strong>o potrebbe essere <strong>di</strong> natura colposa.<br />

10 – 12 – 14 settembre - Non accennava a <strong>di</strong>minuire l’allarme incen<strong>di</strong> in tutta la Puglia. In<br />

particolare l’agro <strong>di</strong> Castellaneta nel giro <strong>di</strong> quattro giorni fu colpito da ben tre incen<strong>di</strong> sviluppatisi<br />

in tre zone <strong>di</strong>verse. Ma an<strong>di</strong>amo con or<strong>di</strong>ne. In località Mirifico le fiamme interessarono un<br />

territorio compreso nel parco regionale. L’allarme scattò nel primo pomeriggio dell’11 settembre.<br />

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