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CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso

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29 <strong>di</strong>cembre - I carabinieri, a seguito <strong>di</strong> segnalazione pervenuta al ‘112’, si recarono in contrada<br />

‘Guar<strong>di</strong>ola’, in agro <strong>di</strong> Andria: trovarono il proprietario <strong>di</strong> un fondo agricolo che riferiva <strong>di</strong> aver<br />

scoperto, poco prima, tre in<strong>di</strong>vidui mentre stavano rubando olive. L’in<strong>di</strong>cazione della vittima<br />

consentì ai militari, in collaborazione con le guar<strong>di</strong>e campestri, <strong>di</strong> far scattare le manette ai polsi <strong>di</strong><br />

tre stranieri egiziani, senza fissa <strong>di</strong>mora, che si erano impossessati del raccolto, contenuto in due<br />

sacchi, pronto per essere portato via.<br />

30 <strong>di</strong>cembre - Cinque uomini furono arrestati dai carabinieri della stazione <strong>di</strong> Trinitapoli e dagli<br />

uomini del nucleo operativo <strong>di</strong> Cerignola, al termine <strong>di</strong> due <strong>di</strong>verse operazioni, per concorso in<br />

furto aggravato. Nella prima finirono in manette Pauk Enciu, 38 anni e Mihaela Borache, 51 anni,<br />

entrambi incensurati <strong>di</strong> nazionalità rumena, residenti a Trinitapoli. I carabinieri del Nor, allertati da<br />

una telefonata, giunsero in un oliveto in località ‘Forcone-Tamariccio’, in agro <strong>di</strong> Trinitapoli, e<br />

trovarono i due che stavano raccogliendo le olive con il classico armamentario: bastoni <strong>di</strong><br />

alluminio, teli e sacchi. Il lavoro dei due rumeni aveva prodotto un raccolto illecito <strong>di</strong> circa un<br />

quintale <strong>di</strong> olive, già riposte in un grosso sacco che sarebbe stato poi caricato su un furgone<br />

rinvenuto nei pressi, privo <strong>di</strong> documenti <strong>di</strong> circolazione e <strong>di</strong> copertura assicurativa. I due, dopo un<br />

breve tentativo <strong>di</strong> fuga a pie<strong>di</strong>, furono associati ala carcere. Stessa destinazione per Roberto<br />

Straniere, 34 anni, Aniello Straniere, <strong>di</strong> 51 e <strong>di</strong> Cosimo Damiano Mastrodonato, 52, tutti e tre <strong>di</strong><br />

Trinitapoli e noti alle forze dell’or<strong>di</strong>ne. I carabinieri <strong>di</strong> Trinitapoli li sorpresero in località ‘Santa<br />

Chiara’, sempre in agro <strong>di</strong>o Trinitapoli, mentre battevano gli alberi con i bastoni per far cadere le<br />

olive nei teli alla base delle piante. Anche in questo caso alla vista dei militari, i tre uomini<br />

tentarono la fuga a pie<strong>di</strong> tra i campi, ma furono raggiunti e bloccasti. Poco <strong>di</strong>stante furono trovate<br />

due auto, dove erano già stati riposti tre sacchi <strong>di</strong> olive, per un totale <strong>di</strong> un quintale e mezzo ed altri<br />

un<strong>di</strong>ci sacchi ancora da riempire.<br />

B R I D I S I<br />

E’ vero che i furti nelle aziende agricole sono <strong>di</strong>ventati una piaga nazionale: dal bestiame ai<br />

trattori, dal gasolio alle centraline d’irrigazione, fino ai pannelli solari, ma in questa provincia,<br />

sostengono i giovani <strong>di</strong> Confagricoltura, la situazione è <strong>di</strong>ventata insostenibile, nonostante<br />

l’impegno delle Forze dell’or<strong>di</strong>ne. Propongono <strong>di</strong> istituire il “poliziotto <strong>di</strong> campagna” (v. il<br />

“poliziotto <strong>di</strong> quartiere), una figura simile ai ranger americani e sottolineano che il loro ruolo <strong>di</strong><br />

custo<strong>di</strong> e garanti del territorio piace,in quanto spesso vengono derubati dei loro strumenti <strong>di</strong><br />

lavoro, magari proprio nel momento del loro improrogabile utilizzo.Gli agricoltori, poi, osservano<br />

che si ruba non solo a fini estorsivi, ma anche, come nel caso della macchine agricole, dei tubi <strong>di</strong><br />

rame, delle serre, delle grondaie, o dei pannelli solari, per rivendere la merce nell’Est europeo o<br />

nei paesi ord Africani. Tra l’altro lamentano la crescita del furto <strong>di</strong> bestiame, così come quello <strong>di</strong><br />

alveari. La verità è che la situazione è <strong>di</strong>ventata pesante e <strong>di</strong>fficilmente gestibile tanto da<br />

scoraggiare i giovani ad intraprendere un’attività che ogni giorno si scopre ingenerosa sia dal<br />

punto <strong>di</strong> vista economico e, per <strong>di</strong> più, anche da quello della sicurezza.<br />

4 luglio - Tre donne, con due bambini al seguito, originarie <strong>di</strong> Roma, in vacanza per alcune<br />

settimane in Puglia, avevano deciso <strong>di</strong> trascorrere la mattinata al mare, lasciando incusto<strong>di</strong>ta la casa<br />

<strong>di</strong> villeggiatura, <strong>di</strong> loro proprietà, in contrada “Canale <strong>di</strong> Pirro”, sulle colline <strong>di</strong> Fasano. Al loro<br />

rientro, intorno a mezzogiorno del 4 luglio, constatarono che la serratura della porta <strong>di</strong> ingresso (già<br />

<strong>di</strong>fettata) girasse a vuoto. Una <strong>di</strong> loro notò la persiana <strong>di</strong> una finestra rotta. Provò ad aprirla e vide<br />

che qualcuno, prima <strong>di</strong> lei, lo aveva già fatto. Riusciti ad entrare in casa, ebbero la triste conferma:<br />

nella loro abitazione <strong>di</strong> campagna, c’erano stati poco prima i ladri. Fatto un giro per le camere<br />

notarono che in una delle camere i balor<strong>di</strong> avevano aperto tutti i cassetti dove erano sistemati i<br />

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