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CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso

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1° <strong>di</strong>cembre - Gli agenti del Comando stazione Forestale <strong>di</strong> Cassano Murge, in seguito<br />

all’attività antincen<strong>di</strong>o svolta nella stagione 2011 e alle indagini successive, denunciarono alla<br />

Procura cinque persone per incen<strong>di</strong>o colposo. I roghi avevano interessato circa 2 ettari <strong>di</strong> terreni<br />

incolti limitrofi ad aree boscate sottoposti a vincolo paesaggistico, in agro <strong>di</strong> Santeramo in Colle, in<br />

località ‘Aglietta’ (il 3 settembre) e in territorio <strong>di</strong> Cassano in località ‘Casino Cicerino’ (il 4<br />

settembre). Le 5 persone, proprietarie dei fon<strong>di</strong> colpiti dagli incen<strong>di</strong>, furono denunciate perché non<br />

avevano rispettato le norme regionali che prevedono la realizzazione <strong>di</strong> fasce <strong>di</strong> protezione, prive <strong>di</strong><br />

vegetazione, tali da evitare il propagarsi <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o alle aree circostanti e confinanti.<br />

6 <strong>di</strong>cembre - Sequestrato dal Corpo Forestale <strong>di</strong> Stato un impianto fotovoltaico abusivo in<br />

contrada ‘Parco dei lupi’, in agro <strong>di</strong> Noci. Furono denunciati alla Procura il titolare dell’azienda<br />

concessionaria del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie, il <strong>di</strong>rettore dei lavori e il rappresentante legale dell’impresa<br />

appaltatrice, tutti del Nord Italia. L’area sottoposta a sequestro si trova proprio a ridosso<br />

dell’abbazia , tra Noci e Gioia del Colle, e si estende per oltre due ettari.<br />

Il Corpo Forestale in<strong>di</strong>viduò la presunta violazione delle norme tecniche. In pratica, con il Put sono<br />

<strong>di</strong>sciplinate tutte le attività <strong>di</strong> trasformazione del territorio pugliese per conservare il paesaggio<br />

anche dal punto d vista estetico. Un impianto fotovoltaico inevitabilmente lo altera. Ogni intervento,<br />

quin<strong>di</strong>, richiede una speciale autorizzazione paesaggistica. In questo caso, per il vero,<br />

l’autorizzazione a compiere l’intervento era stata rilasciata, ma era illegittima. Infatti, la norma<br />

impone che entro 100 metri dal perimetro <strong>di</strong> un bosco non si possono realizzare inse<strong>di</strong>amenti<br />

produttivi. Non solo, ma l‘impianto fotovoltaico avrebbe determinato la trasformazione urbanistica<br />

dell’area. Nelle mappe del Prg, infatti, ‘Parco dei lupi’ è tipizzato come zona agricola. Quin<strong>di</strong><br />

all’area sarebbe stata attribuita una destinazione <strong>di</strong>versa da quella prevista.<br />

9 <strong>di</strong>cembre - Intorno alle otto <strong>di</strong> sera del 9 <strong>di</strong>cembre le guar<strong>di</strong>e campestri sventarono un furto <strong>di</strong><br />

olive in contrada ‘Fondo rotondo’ in agro <strong>di</strong> Ruvo <strong>di</strong> Puglia. I ladri sfuggirono alla cattura, ma i<br />

vigilanti recuperarono cinque quintali <strong>di</strong> olive già sistemate nei sacchi. C’era da segnalare che il<br />

fenomeno dei furti nelle campagne nel periodo <strong>di</strong> novembre e inizi <strong>di</strong>cembre era in forte aumento.<br />

Sotto l’asse<strong>di</strong>o dei predoni anche altri centri del Nord barese.<br />

14 <strong>di</strong>embre - La Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza scoprì, in contrada ‘Pizzicocca’, in agro <strong>di</strong> Giovinazzo, su<br />

una superficie <strong>di</strong> almeno 5mila metri quadrati, un maneggio totalmente abusivo messo in pie<strong>di</strong> da<br />

Domenico Fiorentino, 44 anni e un curriculum criminale ricco <strong>di</strong> precedenti. Il pregiu<strong>di</strong>cato<br />

custo<strong>di</strong>va 33 cavalli, <strong>di</strong> cui otto privi <strong>di</strong> documenti e microchip in 29 box. Con Fiorentino, gestiva le<br />

stalle, la moglie, anche lei pregiu<strong>di</strong>cata. La coppia, senza richiedere autorizzazioni sanitarie né<br />

concessioni e<strong>di</strong>lizie, aveva allestito box e staccionate. Pertanto furono sequestrati otto cavalli, privi<br />

<strong>di</strong> documenti e microchip. Tra questi c’erano anche cinque puledri. Mentre in un angolo, all’interno<br />

<strong>di</strong> una delle stalle, furono recuperati alcuni cardellini, uccelli <strong>di</strong> specie protetta, forse oggetto <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta da parte dei proprietari del fondo. Il valore dei beni sottopoti a sequestro fu stimato in circa<br />

250mila euro. Insomma la coppia faceva affari e intascava decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> euro. Non soltanto<br />

con la ven<strong>di</strong>ta degli animali a commercianti e impren<strong>di</strong>tori della zona, ma, secondo gli investigatori,<br />

anche tramite l’organizzazione <strong>di</strong> corse clandestine. Il sospetto era avvalorato dal ritrovamento <strong>di</strong><br />

alcuni calessi nell’impianto. Era quin<strong>di</strong> probabile che Fiorentino avesse organizzato gare notturne<br />

sulle strade complanari intorno all’area sequestrata. Sulle corse, in genere, si puntano scommesse da<br />

migliaia <strong>di</strong> euro. Si tengono <strong>di</strong> notte, tra l’altro, proprio per evitare controlli e blitz delle forze<br />

dell’or<strong>di</strong>ne. Oltre ai gestori furono denunciate sette persone, i proprietari <strong>di</strong> alcuni cavali, per lo più<br />

commercianti e impren<strong>di</strong>tori, residenti a Giovinazzo e Bitonto. I militari, inoltre, si impegnarono ad<br />

eseguire accertamenti fiscali nei confronti dei proprietari dei cavalli che non seppero spiegare la<br />

provenienza degli animali, in mancanza dei documenti previsti dalla legge. Nelle stalle furono<br />

trovati anche farmaci destinati all’uomo e per uso ospedaliero utilizzato per le terapie agli animali.<br />

Nel prosieguo delle indagini non si escludeva che potevano essere coinvolti veterinari o me<strong>di</strong>ci<br />

compiacenti che avevano fornito i farmaci a Fiorentino.<br />

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