CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso
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sezione aerea <strong>di</strong> manovra del Corpo <strong>di</strong> Grottaglie impegnati in una missione, si recarono nell’area<br />
in<strong>di</strong>cata, poi posta sotto sequestro. I militari, dopo aver fatto visita agli uffici tecnici comunali <strong>di</strong><br />
Ugento, acquisirono gli estratti <strong>di</strong> mappa, i documenti e le visure catastali della zona, utili<br />
all’in<strong>di</strong>viduazione dei proprietari del terreno.<br />
25 agosto - Carabinieri in azione a Carmiano e paesi limitrofi. Controllate numerose masserie.<br />
Elevate sanzioni amministrative per 15 mila euro ai titolari <strong>di</strong> allevamenti clandestini <strong>di</strong> suini e<br />
bovini, attività non registrate e macelleria non in regola. Il controllo presso le masserie per la<br />
verifica degli animali presenti, era collegato in qualche modo all’inquietante minaccia messa in atto<br />
con la testa mozzata <strong>di</strong> maiale lasciata appesa, alcuni giorni prima della verifica, sul cancello della<br />
villa del sindaco <strong>di</strong> Carmiano. In proposito non furono riscontrati elementi utili ricollegabili<br />
all’indagine in corso,. Intanto, il risultato dei tre giorni <strong>di</strong> controlli a tappeto avevano messo in<br />
agitazione gli allevatori, effettuati dai carabinieri della Compagnia <strong>di</strong> Campi Salentina aveva<br />
evidenziato <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> violazioni che andavano dalla non corretta tenuta dei registri del<br />
movimento del bestiame, fondamentali per la verifica della genuinità delle carni, alle carenze<br />
igienico sanitarie. Presso due allevamenti furono rinvenuti e sottoposti a sequestro sanitario 30<br />
bovini e 16 suini, tutti privi della necessaria documentazione per la tracciabilità. Se<strong>di</strong>ci capi furono<br />
sequestrati anche in un’altra masseria per identiche violazioni.<br />
25 agosto - I finanzieri della Compagnia della Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza <strong>di</strong> Otranto, nella giornata del<br />
25 agosto, in<strong>di</strong>viduarono una piantagione <strong>di</strong> marijuana nelle campagne <strong>di</strong> Melendugno, in una zona<br />
ben riparata dagli sguar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>screti. In quella zona <strong>di</strong> campagna, accertarono i finanzieri,<br />
avvenivano la coltivazione ma anche l’essicazione e il confezionamento della sostanza stupefacente.<br />
L’operazione si concluse con il sequestro <strong>di</strong> 14 piante <strong>di</strong> “cannabis in<strong>di</strong>ca” e una pianta <strong>di</strong> “skunk”<br />
ancora interrate, oltre ad un chilo e sei etti <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> marijuana raccolte ed in via <strong>di</strong> essiccazione,<br />
<strong>di</strong> 14,5 grammi <strong>di</strong> hashish e <strong>di</strong> un bilancino <strong>di</strong> precisione. Il responsabile dell’illecita attività <strong>di</strong><br />
coltivazione, Luigi Angelo Bandelli, 32 anni, nato a Lecce ma residente a Melendugno, fu arrestato.<br />
29 agosto - Bisognava stare attenti a passare davanti all’impianto fotovoltaico in costruzione fra<br />
Collepasso e Casarano. Il giornalista della Rai Emilio Canalini fu preso a sprangate. E a Danilo<br />
Lupo <strong>di</strong> TeleRama gli fu ricordato il trattamento ricevuto 24 ore prima dal collega <strong>di</strong> “Rai<br />
Educational”. La prova provata la raccontava il filmato <strong>di</strong> Canalini. Il giornalista –videomaker<br />
42enne originario <strong>di</strong> Padova e residente a Roma aveva, infatti, tenuta accesa la telecamera mentre<br />
un energumeno uscì dall’impianto fotovoltaico con una spranga ad uncino che poi fece cadere con<br />
forza sul tetto della Renault Clio avuta in prestito dalla madre per raggiungere il Salento. Emilio<br />
Canalini presentò imme<strong>di</strong>atamente denuncia alla compagnia dei carabinieri <strong>di</strong> Casarano da dove poi<br />
tutti gli atti furono mandati in Procura. Danneggiamento fu l’ipotesi <strong>di</strong> reato ravvisata dagli<br />
investigatori, ma il magistrato valuterà anche se ci siano stati gli estremi per le minacce, le ingiurie,<br />
la violenza privata e le tentate lesioni.<br />
2 settembre - Trentasei alberelli <strong>di</strong> marijuana cresciuti fra i filari dell’uva. E pronti anche loro al<br />
taglio, come l’uva, ma in questo caso delle foglie. Le foglie che poi, una volta essiccate, <strong>di</strong>ventava<br />
merce da <strong>di</strong>eci euro alla dose. Ma quella sostanza non arriverà mai nel circuito dei consumatori:<br />
tutta la piantagione fu sequestrata dai finanzieri della Tenenza <strong>di</strong> Maglie. Ed il proprietario<br />
arrestato. Marco De Donatis, 28 anni <strong>di</strong> Cutrofiano, subì l’accusa <strong>di</strong> coltivazione <strong>di</strong> piante da cui<br />
estrarre sostanze stupefacenti. A farlo finire nei guai, l’arrivo nelle campagne fra le strade per<br />
Collepasso e per Supersano dei finanzieri. Appostati e nascosti per verificare chi si prendesse cura<br />
della piantagione, c’erano, appunto, i militari. E, inconsapevole <strong>di</strong> essere osservato, De Donatis<br />
innaffiò gli alberelli e controllò che la crescita non venisse intralciata dai rami della vite. Tanto<br />
bastò agli investigatori per uscire allo scoperto. Tutta la piantagione fu estirpata e sequestrata per<br />
essere <strong>di</strong>strutta. Una piantagione florida e ben inserita nel vigneto. Ad ogni alberello era stato creato<br />
un posto fra una pianta d’uva e l’altra. Erano pronti per la raccolta, gli alberelli. Un po’ perché la<br />
crescita era arrivata a buon punto ma soprattutto perché a giorni sarebbe iniziata la vendemmia e<br />
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