CAMPAGNE SICURE - Comune di Capurso
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ottemperato alla realizzazione <strong>di</strong> fasce <strong>di</strong> protezione a tutela delle aree boscate, così come <strong>di</strong>sposto<br />
dalla vigente normativa <strong>di</strong> settore, in virtù dello stato <strong>di</strong> grave pericolosità per gli incen<strong>di</strong> boschivi.<br />
B A T<br />
Dopo i prezzi bassi e le contraffazioni, sono stati i furti l’ultima piaga dell’olivicoltura pugliese. E’<br />
stata soprattutto la provincia della Bat l’area più colpita da ingenti furti d’olio extravergine <strong>di</strong><br />
oliva, rapine a camion o interi tir, accompagnati quasi sempre dal sequestro<br />
dell’autotrasportatore. L’ultimo caso è stato quello registrato il 19 <strong>di</strong>cembre 2011 allo svincolo <strong>di</strong><br />
Andria della A14, che coinvolse però un carico (<strong>di</strong> 300 quintali) <strong>di</strong> olio proveniente dalla Grecia e<br />
<strong>di</strong>retto nel Salernitano: in azione erano entrate sei persone, armate <strong>di</strong> fucili a canne mozze, a bordo<br />
<strong>di</strong> due vetture <strong>di</strong> grossa cilindrata, che presero il mezzo e sequestrarono l’autista. I rapinatori però<br />
dovettero scappare a mani vuote dopo pochi chilometri, lasciando tir e autista sulla tangenziale <strong>di</strong><br />
Andria, messi in fuga dalle pattuglie dei carabinieri <strong>di</strong> Andria. Il 15 <strong>di</strong>cembre 2011, invece, un<br />
camion appena caricato <strong>di</strong> olio extravergine da un magazzino <strong>di</strong> Andria fu sequestrato in serata<br />
sulla ex 98 in <strong>di</strong>rezione Canosa, insieme all’auto del commerciante. Auto e camion furono ritrovati<br />
alcune ore dopo, ma <strong>di</strong> olio nella cisterna ce n’era ben poco. Il fenomeno, sicuramente in aumento<br />
rispetto alle annate precedenti, secondo i produttori era legato a doppio filo al notevole incremento<br />
<strong>di</strong> produzione registrato nel 2011 nella provincia della Bat. E il prezzo, invece, era in calo: in<br />
me<strong>di</strong>a il prodotto veniva venduto a 3,5 euro al chilo.<br />
Le Organizzazioni sindacali degli agricoltori <strong>di</strong> fronte al <strong>di</strong>lagare del fenomeno puntualizzavano<br />
che l’annata aveva prodotto una notevole quantità <strong>di</strong> olio e <strong>di</strong> buona qualità e non era un mistero<br />
che altrove la quantità fosse scarsa e quin<strong>di</strong> bisognava procurarselo dove c’era. Ovvio che se c’era<br />
qualcuno che lo rubava, <strong>di</strong> contro qualcun altro lo comprava. Probabilmente questo olio finiva in<br />
stabilimenti del ord. Ma c’era anche l’olio proveniente da altri Paesi comunitari, <strong>di</strong> scarsa<br />
qualità. Da noi arrivava il prodotto spagnolo che costava tra 1,7-1,8 euro al chilo. trasformato in<br />
made in Italy. In proposito la Col<strong>di</strong>retti Puglia inviò imme<strong>di</strong>atamente una nota urgente alla<br />
Prefettura <strong>di</strong> Bari facendo seguito al tavolo regionale, aperto nei mesi precedenti, per prendere<br />
misure finalizzate al contrasto alla criminalità nelle campagne. Il comando provinciale dei<br />
carabinieri, però, aveva già rafforzato in particolare i controlli nella zona che va da Canosa a<br />
Monopoli, sia nelle campagne che lungo le principali strade <strong>di</strong> collegamento. A <strong>di</strong>sposizione c’era<br />
anche un elicottero pronto ad alzarsi in volo da Bari, ogni qualvolta ci fosse bisogno <strong>di</strong><br />
rintracciare un carico <strong>di</strong> olio svanito nel nulla.<br />
25 luglio - Furono necessari quattro fire boss, con se<strong>di</strong>ci lanci <strong>di</strong> acqua dal cielo, per spegnere<br />
l’incen<strong>di</strong>o <strong>di</strong>vampato, il pomeriggio del 25 luglio, nel bosco <strong>di</strong> Senarico a Spinazzola. In fumo tre<br />
ettari, ma le conseguenze avrebbero potuto essere peggiori giacché non molto <strong>di</strong>stante si trova<br />
l’azienda agricola Cavone <strong>di</strong> proprietà della Provincia. Come sempre i tecnici nutrivano il forte<br />
sospetto che anche questo evento funesto fosse <strong>di</strong> origine dolosa.<br />
29 luglio - Quasi 150 ulivi tagliati. Appariva come più <strong>di</strong> un avvertimento quello registratosi il 29<br />
luglio nelle campagne <strong>di</strong> Andria lungo la ex 98 in contrada Martinelli-San Pietro. A farne le spese<br />
furono le piante, quasi tutte decennali, devastate senza un apparente motivo. In uno dei tre fon<strong>di</strong>,<br />
però, insistono oltre cento ulivi barbaramente tagliati. Fu proprio il proprietario <strong>di</strong> questo fondo a<br />
sporgere denuncia alla polizia, che, da parte sua, non escludeva nulla, anche se sembrava<br />
accarezzasse per lo più la pista della vendetta. La zona in cui si trovavano gli ulivi abbattuti, è<br />
frequentata dalle prostitute. Non era da escludere, quin<strong>di</strong>, che il proprietario del fondo possa aver<br />
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