Francesco Marotta, Scritture II, 2007 - Biagio Cepollaro, poesia
Francesco Marotta, Scritture II, 2007 - Biagio Cepollaro, poesia
Francesco Marotta, Scritture II, 2007 - Biagio Cepollaro, poesia
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Difficili parole, direi pesanti. Tutto mi tocca, ma sento in particolare:<br />
l’ansia è una finestra che tradisce,<br />
un’abitudine, come stare all’erta<br />
in una notte allegra, quando il caldo delle mani<br />
sorride di livida indolenza.<br />
arriva all’improvviso,…………..<br />
ritorna l’ansia, il patto di finire, l’insufficienza<br />
quasi mai conclusa dei cinque sensi.<br />
dal buio sale il limite del gorgo:<br />
scende dal mare senza percepire scaltri consensi.<br />
la notte affolla l’alto dormitorio dei sogni flebili,<br />
le muove incontro l’esile memoria della sterpaglia,<br />
l’umana pena,………….<br />
Come superare l’ansia, la nostra insufficienza, l’umana pena ?<br />
Forse come dice <strong>Francesco</strong>:<br />
Non si consuma l’olio, se arde nella coppa delle mani la luce fraterna degli sguardi.<br />
Ma quando guardiamo fraternamente un altro ?<br />
Lorenz: bene che non ci sia divisione tra credenti e noncredenti di fronte all’arte… ma dovrebbe<br />
essere anche di fronte alla vita tutta.<br />
E invece viviamo sempre in mezzo a incomprensioni, a polemiche, a mancanza di ascolto, anche fra<br />
persone che dichiarano ideali comuni. E’ questo il dolore principale della vita.<br />
(Enrico Cerquiglini)