Francesco Marotta, Scritture II, 2007 - Biagio Cepollaro, poesia
Francesco Marotta, Scritture II, 2007 - Biagio Cepollaro, poesia
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Su Adriano Padua<br />
“Rimango in ascolto<br />
del tuo puro dirompere<br />
che è qualcosa di cui<br />
mi riempio<br />
scrivo solo a evitare la notte<br />
trattenendo il respiro<br />
e non sono sott’acqua<br />
le due lune<br />
sono in lacrime entrambe<br />
le parole che spari<br />
dolcemente<br />
si consumano<br />
e consistono in altro”<br />
Chi mi conosce già sa, di come di un poeta mi restino le parole sussurrate appena.<br />
Se colgo quelle non scritte tra una riga e l’altra è fatta.<br />
Prendo dai ritmi altrui frammenti di immagini, le rendo diapositive di un sentire.<br />
Ultimamente incontro quella che potrei definire ” la nuova poetica”. Poesia lontana dai miei anni,<br />
giovane, fresca, chiara, se ermetica troppo acerba che diventa Noia.<br />
Qui Adriano Padua di Noia non ne dona di sicuro.<br />
Sveglio, un poeta sveglio e ben disponibile alla pena che i passi quotidiani portano ad incontrare.<br />
”…presto avremo possesso<br />
di un bordello di gioia<br />
molto fragile…”<br />
Sono i fatti che portano il poeta verso una perfezione interiore totale.<br />
Necessita di toccare fondi per una recondita necessità di sapere, nella bellezza degl’anni la sua<br />
maturità espressa con la semplicità dei Grandi.<br />
Ultimo questa mia, come ennesima lettera, portata dal sentirmi di un altro tempo che compiaciuta<br />
guarda il nuovo.<br />
Già scrissi che siamo in un epoca arida…laggiù, laggiù, si fermeranno laggiù, i passi scalzi dei<br />
pensieri…ben venga un poeta che riesce ad entusiasmare la donna che mi soggiorna.<br />
(Paola Castagna)<br />
“un filo teso tra il magma lavico, informe, di ciò che non è ancora – e che si esprime, sottilmente,<br />
come tensione alla ricerca della struttura e del fondamento originari – e la frana di un universo<br />
imploso nella sua presunzione, tutta moderna, di ridurre il caos primigenio a ordine meccanico,<br />
controllabile, eterodiretto”.<br />
<strong>Francesco</strong> ha il dono di restituirci l’essenza di una <strong>poesia</strong>, la sua vocazione, starei per dire. anche<br />
qui ha colto magistralmente, mi pare, la struttura portante del discorso poetico di Adriano. un grazie<br />
a entrambi, per il prezioso regalo.<br />
(Fabrizio Centofanti)