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44 L’altra edicola tre decadi di rapida crescita, la Cina resta un’economia principalmente rurale. Nonostante l’urbanizzazione incessante, il 50,3% della popolazione vive in campagna». Un dato più roseo e sorprendente è però fornito dal Financial Times, secondo cui una forte crescita rurale non compare nelle statistiche ufficiali, ma risulta da una sua indagine: dai 250 ai 300 milioni di cinesi si sono trasformati da consumatori di beni e servizi di prima necessità a compratori di beni e servizi non essenziali. BRICS L’ingresso del Sudafrica conferma la leadership cinese che è riuscita a favorire il suo partner economico africano per Nella foto: Raccolta del tè nella provincia di Guizhou. POPOLI E MISSIONE - SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 motivi politici e strategici. Dalla prospettiva Brics si valuta come si stanno muovendo i nuovi equilibri internazionali, con la Cina come demiurgo. Secondo Il Sole 24 Ore, i Brics mirano ai vertici (alcuni appena rinnovati) delle istituzioni finanziarie. Avrebbero, infatti, appoggiato la nomina della francese Christine Lagarde come direttrice del Fondo Monetario dopo aver ottenuto contropartite, come la scelta del cinese Zhu Min a vicedirettore. La corsa per la Fao, inoltre, è stata vinta dal brasiliano José Graziano, padre del programma Fame zero. «I Brics sono più di un acronimo», dice a Limes Andrea Goldstein, economista dell’Ocse, organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico di cui fanno parte i Paesi a livello alto e medio-alto di Pil. «Sono la metafora di una nuova geografia economica, del sopravvento della sfera economico-finanziaria sulla politica, e dei costi e delle opportunità che apre la globalizzazione». L’Italia, però, sarebbe in ritardo nel riconoscere il ruolo dei Brics: «L’Italia si è accostata ai Brics con molto ritardo rispetto ad altri Paesi occidentali, e paga la scarsa presenza - anche a livello di personale diplomatico – e la scarsa capacità di fare sistema-Paese». Il cambiamento in corso è epocale. Quando ci fu il primo summit dei Brics nel 2009, Martin Hutchinson scrisse su Asia Times un articolo che sottolineava i «pericoli della multipolarità»: «Una delle cose che ci ha protetti finora da un ripetersi della Grande Depressione è stata l’unipolarità dell’economia globale, dominata dagli Stati Uniti. Dal 1945 gli Usa nel complesso hanno giocato un ruolo benigno, promuovendo il libero mercato e i liberi movimenti di capitali, perché non si sentivano molto minacciati da altri grandi poteri economici». Col nuovo millennio, però, è cominciato un declino per l’economia statunitense, mascherato fino al 2007 da una crescita esplosiva dei servizi finanziari e dei beni immobiliari. E’ allora che i Bric (il Sudafrica non c’era ancora) si sono riuniti per la prima volta al fine di coordinare le loro risposte rispetto alle mosse di politica economica degli Usa, concentrandosi soprattutto sulle politiche monetarie e le difficoltà del dollaro. «Un mondo multipolare – conclude Hutchinson – sarà più protezionista e più nazionalista». E poi aggiunge: «Si potrà stabilire un sistema monetario globale che fornisca una vera scorta di valuta, senza l’inflazione incessante che ha tormentato il regno del dollaro». Infine, un’ultima nota precauzionale: «Per definizione la multipolarità è più esposta ai conflitti; ci sono molte cose su cui scontrarsi e manca una forza egemone che mantenga la pace. Il 1914 non è accaduto per caso».
NEWS I l Centro indonesiano di musica liturgica, PusatMusikLiturgi, compie 40 anni e inaugura una serie di iniziative. Fra di esse, la pubblicazione del libro intitolato The wheel of liturgical music, una guida per i praticanti di questo genere di musica. Il logo NOT IN THE NEWS a cura delle Agenzie Fides, Misna, AsiaNews PAKISTAN Punjab: scuola d’inglese per i ragazzi di strada «N on abbiamo più scuse: se soltanto l’1% di noi si occupasse di un ragazzo di strada, in 10 anni avremmo 1,8 milioni di persone istruite in più. E 10 anni volano: pensate se il 2% di noi si mobilitasse…». A parlare è padre John Maxwell, sacerdote cattolico e fondatore della Saint John Education System, una scuola d’inglese per ragazzi di strada nel distretto di Layyah, provincia del Punjab. Bambini che chiedono l’elemosina, puliscono le strade, o vendono giornali ai semafori: il sacerdote ha creato la scuola per offrire loro un’alternativa possibile, partendo proprio dall’istruzione. Nel marzo di quest’anno, la Pakistan Education Task Force ha pubblicato un rapporto sull’emergenza educativa in Pakistan, dove si evidenzia un tasso di scolarizzazione bassissimo per via di politiche governative inefficaci. Ma più dell’85% dei ragazzi intervistati desidera «un miglior grado di istruzione», e oltre il 90% ritiene che l’istruzione serva a «formare esseri umani migliori». Per rispondere alle necessità la Saint John Education System vuole espandersi in tutto il Pakistan ed educare i bambini che non hanno possibilità ma vogliono studiare. (Asianews) INDONESIA Musica sacra inculturata scelto per pubblicizzare l’evento è una nave. «Abbiamo deciso di scegliere una nave come simbolo per celebrare il 40esimo anniversario. Una nave che sta ancora navigando nel grande oceano per cercare di inculturare al suo meglio la musica liturgica», ha dichiarato il presidente del Pml, padre Karl Edmund Priersj, sacerdote di origine tedesca. Promuovere l’inculturazione della musica indonesiana nella liturgia è un servizio tra i più importanti compiuti finora dal Centro. In effetti sono Notizie nel cassetto BURUNDI DIRITTI UMANI E PACE A BUJUMBURA Utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione sociale come strumento di trasmissione dei diritti umani, educare ai diritti nelle lingue locali, difendere la dignità della persona, promuovere la pace, la riconciliazione, la giustizia e la solidarietà: sono i principali impegni assunti dai partecipanti al primo ‘Seminario sul diritto internazionale dei diritti umani alla luce della dottrina sociale della Chiesa’, tenuto a Bujumbura, capitale del Burundi. Il seminario – spiegano gli organizzatori, in particolare il Forum internazionale dell’Azione cattolica – ha riunito esponenti delle Commissioni giustizia e pace, dell’Azione cattolica, vescovi, sacerdoti, religiosi e numerosi laici, allo scopo di creare un quadro di formazione sulla tematica dei diritti umani. La messa di conclusione dei lavori è stata celebrata da monsignor Franco Coppola, nunzio apostolico in Burundi, che ha attirato l’attenzione dei partecipanti sulla ‘credibilità’ che si deve guadagnare chi, come cristiano, lavora nel campo dei diritti umani. All’incontro hanno partecipato rappresentanti del Burundi, del Rwanda, della Repubblica democratica del Congo e dell’Unione europea. (Misna) 40 anni che le composizioni del Centro risuonano nelle chiese indonesiane. Proprio per ricordare questi 40 anni di attività una celebrazione particolare è stata officiata nel quartier generale del Pml a Yogyakarta. L’arcivescovo di Semarang Johannes Pujasumarta e il capo della Provincia indonesiana dei gesuiti, padre Riyo- Mursantosj hanno officiato la messa, mentre veniva eseguita una performance speciale di musica e danza sacra. (Asianews) POPOLI E MISSIONE - SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 45
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