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La comunicazione istituzionale e la gestione delle risorse ... - Formez

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LA SEMPLIFICAZIONE DEL LINGUAGGIO E L’ICT<br />

<strong>La</strong> maggior parte <strong>delle</strong> attività svolte dalle pubbliche amministrazioni si basa<br />

sul<strong>la</strong> produzione di atti e documenti di pubblico interesse. Le circo<strong>la</strong>ri interne<br />

ed esterne, i moduli per <strong>la</strong> richiesta di prestazioni generali o partico<strong>la</strong>ri, sono<br />

solo alcuni degli strumenti dell’attività amministrativa utilizzati dalle istituzioni<br />

per comunicare e informare.<br />

Le istituzioni, avendo compreso <strong>la</strong> frequenza e l’importanza <strong>delle</strong> interazioni<br />

con i propri pubblici, stanno puntando <strong>la</strong> loro attenzione sul<strong>la</strong> necessità di utilizzare<br />

gli strumenti adatti a favorire una corretta interazione, conferendo una<br />

concreta attuazione a parole così spesso utilizzate quali: ascolto, adesione, <strong>comunicazione</strong>,<br />

trasparenza ed efficienza.<br />

L’apertura di un dialogo presuppone, infatti, che gli strumenti di <strong>comunicazione</strong><br />

adoperati dalle istituzioni, atti e documenti amministrativi, siano utilizzati in<br />

maniera tale da attivare consenso e partecipazione. Questo nuovo modo di intendere<br />

e governare le <strong>risorse</strong> disponibili (strumentali e umane) si manifesta con<br />

una sempre crescente tendenza <strong>delle</strong> amministrazioni a dare un peso maggiore<br />

ai temi del<strong>la</strong> <strong>comunicazione</strong> pubblica e dei processi decisionali inclusivi.<br />

Cambiare il modo di comunicare, cercando di adeguarlo alle necessità riscontrate<br />

all’esterno e all’interno di un’organizzazione, infatti, è uno dei primi passi<br />

verso il miglioramento del<strong>la</strong> qualità dei rapporti, del mutamento di mentalità<br />

<strong>delle</strong> persone e del<strong>la</strong> cultura di un’azienda di cui il linguaggio è espressione.<br />

Come comunicano le istituzioni? Che tipo di linguaggio utilizzano? Con quali<br />

obiettivi? Sono questi alcuni degli interrogativi che dobbiamo porci per fare<br />

un salto di qualità verso <strong>la</strong> creazione di nuovi rapporti basati sul<strong>la</strong> fiducia e<br />

sul rispetto.<br />

Se analizziamo <strong>la</strong> produzione amministrativa, ciò che risulta subito evidente, è<br />

che <strong>la</strong> maggior parte <strong>delle</strong> comunicazioni istituzionali ha carattere prevalentemente<br />

giuridico e che il linguaggio utilizzato è formale e specialistico, lontano<br />

dal par<strong>la</strong>to del<strong>la</strong> vita di ogni giorno.<br />

Trovarsi spiazzati di fronte a frasi del tipo: “Dichiarazioni mendaci”, “Corresponsione<br />

degli emolumenti” o “Diritto di non ingerenza” è diventato ormai<br />

un fatto di routine. Espressioni di questo genere sono chiaramente indirizzate<br />

ad un pubblico di addetti ai <strong>la</strong>vori e non ai cittadini o ai dipendenti, veri interlocutori<br />

<strong>delle</strong> amministrazioni, senza i quali l’apparato burocratico non avrebbe<br />

ragione di esistere.<br />

Il “burocratese” (linguaggio <strong>delle</strong> istituzioni), utilizzato come forma di esercizio<br />

di potere, nasceva dal<strong>la</strong> volontà di queste ultime, in un passato non troppo remoto,<br />

di tenere lontano qualsiasi soggetto non direttamente coinvolto nei processi<br />

decisionali dall’azione amministrativa. Oggi molte istituzioni stanno attivando<br />

interventi per cercare di colmare questo divario, avvertito soprattutto in seguito<br />

alle numerose indagini sull’ascolto, interno ed esterno, che hanno rive<strong>la</strong>to il biso-

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