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Antonino - Michele - Nardelli

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infinitesima, ossia è nulla rispetto ad a e quindi la corrente ha un’intensità proporzionale a (a – 0).<br />

Nel secondo caso, a (la tensione della legge morale, peraltro inferiore a quella destata dal cielo<br />

stellato) ed a’ (gli stimoli biologici) sono diversi da zero, e quindi l’intensità della corrente,<br />

proporzionale ad (a - a’) è inferiore a quella del primo caso, proporzionale ad (a – 0).<br />

La tensione del moralista laico è notevole, perché egli deve continuamente superare le<br />

sollecitazioni del suo io biologico, cosa che richiede un eroismo non sempre vincente, anche perché,<br />

come ha dimostrato S. Tommaso, presso il tribunale della propria coscienza ciascuno presto o tardi<br />

viene assolto.<br />

10. L’interazione sovra-intellettiva<br />

Il cervello ama, predilige e quindi gode nel ricevere un messaggio che esso stesso produce,<br />

oppure ridesta dalla memoria cerebrale. La commozione è la reazione cerebrale più intensa, ossia<br />

quella che causa la gioia più profonda e per questo motivo essa può identificarsi nell’emersione<br />

dalla memoria cerebrale di quei segnali di armonia dell’universo, manifestamente presenti nel<br />

vuoto, che è all’origine del pieno e che furono impressi nella memoria genetica del feto.<br />

Il vuoto è lo specchio concreto della realtà, nel quale risiedono le immagini delle Idee<br />

iperuranie di Platone: Bellezza, armonia, perfezione, ordine, energia, etc, con le quali l’uomo<br />

interagisce effettivamente. Tale Ente reale differisce sostanzialmente dal concetto finalistico,<br />

aprioristico e metafisico immaginato nel giudizio teleologico da Kant (di fronte al quale l’uomo è<br />

passivo), secondo il quale “l’uomo, per la natura delle facoltà conoscitive, deve ammettere che nel<br />

mondo fenomenico esista una causa suprema che agisce secondo dei fini: solo in questo modo, può<br />

farsi un concetto delle possibilità di questo mondo”. Il concetto di fine “non è dimostrabile per<br />

esperienza, ma noi non possiamo pensare in altro modo e capire la finalità se non perché ce la<br />

presentiamo insieme con il mondo come prodotto di una causa intelligente, ossia di Dio”.<br />

Di fronte a questo reame vero ed esistente in sé, ma sfuggente all’intelletto nasce l’indefinibile<br />

commozione: il risultato di un’interazione reale per la concretezza dei tre fattori: la commozione<br />

sentita, il reame del vuoto fisico e l’intelletto umano che esiste in quanto pensa.<br />

L’interazione biologica fra l’uomo e l’ambiente, la meno pregiata e comune ai regni animale e<br />

vegetale, consiste di scambi biunivoci. L’uomo riceve le risorse e gli stimoli esterni dall’ambiente e<br />

ricambia fornendo all’ambiente la sua sopravvivenza e la propria eredità.<br />

Attraverso l’interazione intellettiva, più pregiata della precedente, l’uomo riceve ed elabora le<br />

informazioni esterne e fornisce in cambio prodotti tecnologici che potenziano il sistema uomo e<br />

quello “umanità” che arricchiscono l’ambiente di generazioni più numerose, più longeve e più<br />

evolute.<br />

L’interazione sovra-intellettiva sembrerebbe sterile in quanto la natura è indifferente alle opere<br />

filosofiche ed in particolare a quelle artistiche, che hanno elevato di poco, durante millenni, il<br />

livello dell’uomo e quello della civiltà.<br />

Gli enti di questa interazione ed i canali attraverso i quali essa si verifica, pur essendo reali,<br />

sfuggono all’intelletto perché probabilmente appartengono ad un range di energia e quindi di onde<br />

ancora più pregiata di quella conosciuta (che è meno del 5%).<br />

Palumbo (2006b) ha accertato la significativa correlazione fra la densità della radiazione<br />

cosmica entrante sulla Terra ed il contemporaneo numero delle nascite di persone geniali, un dato<br />

statistico che rivelerebbe l’effetto di un’implicita interazione fra le radiazioni esterne e le<br />

debolissime vibrazioni dello zigote e del feto. Un’interazione di notevole intensità e quindi di<br />

efficacia, capace di caratterizzare il nascituro.<br />

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