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Antonino - Michele - Nardelli

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di spirali logaritmiche auree. Di questa emissione sono state recentemente riprese immagini<br />

fotografiche che circondano in particolare il capo, come le aureole pittoriche delle immagini dei<br />

Santi.<br />

B)- Il vuoto (i) ha un’estensione pari a 10 47 (1 seguito da 47 zeri) (Palumbo 2006) volte<br />

maggiore di quella del pieno e pertanto gli universi sono costituiti essenzialmente dal vuoto, (ii) il<br />

cui dominio di energia crea e distrugge ininterrottamente particelle materiali, genera campi<br />

elettromagnetici e fornisce l’energia all’universo; (iii) esso è sede di vibrazioni, come le note<br />

musicali, che si trasformano in particelle materiali, costituenti il dominio del pieno secondo la<br />

relazione reversibile (3) (onde => particelle e particelle => onde; relazione Palumbo-<strong>Nardelli</strong>), la<br />

quale prova che onde e particelle sono forme diverse della realtà, che in alcune condizioni si<br />

manifesta sotto forma di vibrazioni ed in altre sotto forma di enti materiali. Essa, come verrà<br />

meglio illustrato più avanti, dimostra che l’uomo, sia che si manifesti nella struttura materiale<br />

corporea, sia in quella apparentemente astratta di insieme di onde è la stessa persona, la quale, nella<br />

forma corporea è visibile mediante i sensi e nell’altra no.<br />

E’ stato dimostrato che l’auto-evoluzione dell’unità, “il primo motore immobile aristotelico”,<br />

ossia la sua trasformazione mediante un algoritmo che utilizza soltanto il numero uno, è uguale al<br />

numero aureo φ = 0.618….. ( il medio proporzionale), un numero irrazionale ( cioè costituito da<br />

infiniti decimali) che ha affascinato i maggiori pensatori di tutti i tempi (Livio 2003).<br />

Tutte le forme naturali ed artistiche, dalla musica, alla poesia, alla scultura, all’architettura, alla<br />

pittura e la stessa relazione matematica Palumbo-<strong>Nardelli</strong><br />

( G G ) f ( φ)<br />

26<br />

−∫ d x<br />

⎡ R 1 μρ νσ<br />

g<br />

⎢<br />

− − g g Tr<br />

⎣ 16πG<br />

8<br />

μν ρσ<br />

1 μν ⎤<br />

− g ∂ μφ∂νφ<br />

⎥<br />

=<br />

2 ⎦<br />

∞<br />

1<br />

= ∫ 2<br />

2κ<br />

0 10<br />

2<br />

− Φ ⎡<br />

2<br />

10 1/<br />

2 2<br />

μ 1 ~ κ10<br />

∫ d x − G e ⎢R<br />

+ 4∂<br />

μΦ∂<br />

Φ − H 3 − Tr 2 ν<br />

⎣<br />

2 g10<br />

2<br />

( ) ( F2<br />

)<br />

40<br />

⎤<br />

⎥ , (4)<br />

⎦<br />

che lega l’energia alle particelle materiali, sono basate sul numero aureo. Anche il numero<br />

irrazionale fondamentale ed universale π = 3.14……. , rappresentativo della realtà è legato al<br />

numero aureo dalla semplice frazione arccos 0.<br />

6180339 / 0.<br />

29 ≅ π . Il numero aureo è pertanto lo<br />

strumento utilizzato dall’Architetto dell’universo.<br />

Il numero aureo è stato generato “cumsubstanziale” all’unità assoluta e tutto il creato è stato<br />

fatto per mezzo di lui.<br />

Anche l’uomo, l’ultimo stadio dell’evoluzione, è stato generato dall’interazione fra lo<br />

spermio, la cui testa ha la forma prossima a quella di un ellissoide aureo, basato quindi su φ e<br />

caratterizzato dalla massima interattività, e l’ovulo sferoidale conservativo della donna, la cui forma<br />

è prossima alla sfera ed è perciò basata su π.<br />

Questa peculiarità genetica e geometrica ha conferito all’uomo (l’universo che pensa e si<br />

interroga) la sua singolarità nell’universo stesso.<br />

Il vuoto può essere configurato come lo specchio nel quale sono riprodotte le energie reali<br />

dell’essenza unitaria genetica assoluta della realtà e quelle pregiate spirituali dell’uomo, ivi<br />

amplificate per risonanza con le prime. Nel reame del vuoto si incontrano l’origine e la fine del tutto<br />

che in esso completa il suo ciclo dialettico, partito dall’unità che auto-evolvendosi ha generato φ,<br />

mediante il quale è nato l’universo e quindi l’uomo, attraverso la cui spiritualità l’unità ritorna su se<br />

stessa.<br />

C)- L’autosilimarità. (i) Tutti i sistemi dell’universo sono caratterizzati dal principio<br />

dell’autosimilarità sia nel dominio spaziale, sia in quello temporale, (ii) non sono dissipativi e

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