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prodotto dall’infarto del miocardio, seguito da quello delle coliche renali. All’inizio del secolo<br />
scorso, Mercalli introdusse una scala qualitativa per la misura dell’intensità dei terremoti, basata<br />
sugli effetti prodotti ed osservati. Più tardi, Richter pervenne ad una scala quantitativa che risultò<br />
poi molto correlata con quella macrosismica del Mercalli.<br />
In maniera analoga alla sismologia, oggi gli strumenti tecnologici stanno proponendo una scala<br />
quantitativa del dolore fisico, che non potrà differire da quella empirica attuale. Il dolore psichico<br />
non si vede, non si può pesare, ma non si può negarne l’esistenza. Si possono talora valutare i suoi<br />
effetti e da questi, come avviene nella fisica dei fenomeni virtuali, pervenire ad una sua valutazione,<br />
anche se per il momento soltanto qualitativa ed approssimata. Si potrebbe iniziare l’indagine<br />
riferendosi alle recenti valutazioni delle variazioni del peso corporeo, nel momento della morte.<br />
Gioia e dolore sono, pertanto, forme di energia sulla cui genesi si sta qui cercando di indagare.<br />
L’universo è nato, si evolve mediante le interazioni. Lo stesso vale per tutti i suoi sottoinsiemi,<br />
dalle galassie ai quark e ai leptoni, nel reame dell’inerte, dagli organismi alle cellule in quello del<br />
vivente, dagli istinti all’estasi in quello del pensante.<br />
Si è abituati a considerare la realtà in termini dicotomici: esiste il sistema nervoso e quello<br />
immunitario, entrambi sono costituiti da uno centrale ed un altro periferico. La fisica teorica ha<br />
individuato, invece, il primo motore immobile aristotelico nelle note delle stringhe o del vuoto.<br />
Esiste, perciò, un unico antenato: la musica, ossia il linguaggio-dimensione (Palumbo 2006a),<br />
mediante il quale la realtà nasce, si riconosce, interagisce, si trasforma ed evolve verso forme più<br />
progredite, di cui il cervello dell’uomo rappresenta l’ultimo prodotto.<br />
Secondo Palumbo (2005), l’anima sarebbe l’onda forzata generata dalla risonanza fra un’onda<br />
esterna ed un’onda e.m. sincrona interna alla memoria cerebrale, capace di propagarsi nel vuoto e<br />
per sempre.<br />
Il passaggio dalla vita alla morte potrebbe essere spiegato ricordando che i campi di forze che<br />
governano tutti i sistemi dell’universo e quindi anche quello della vita del singolo uomo, tendono<br />
allo stato di minima energia, diverso da zero, che è quello della morte. In tale stato il sistema<br />
universo ed il sistema uomo continuano, però, ad essere permeati dal campo di forze di Higgs che<br />
non si annulla.<br />
E’ noto che, se si introduce nel sistema nello stato di energia minima un campo non nullo,<br />
l’energia di questo campo esterno aumenta l’energia complessiva del sistema.<br />
La forza newtoniana inversa (Palumbo 2005a) che si desta al momento terminale del sistema<br />
universo, ossia quando è tornato al punto limite del buco nero, induce in esso quella forza che lo<br />
farà diventare un nuovo universo.<br />
La stessa cosa avverrà per il sistema uomo, il quale durante e dopo la morte è permeato e<br />
mantenuto in vita dal campo di forze di Higgs non nullo. In queste condizioni di minima energia<br />
esso potrà essere investito da un campo di forze non nullo e riacquisire la sua energia vitale.<br />
16. La tensione verso un altro reame<br />
Palumbo (2006b) ha indagato sull’origine del reame delle anime secondo la fisica quantistica e<br />
quella fisica classica, investigando la struttura delle anime ed i loro rapporti. Qui si riprende il tema<br />
in termini più semplici seguendo il processo: informazione, interazione-elaborazione, ideale ed<br />
evoluzione.<br />
Un organismo si mantiene in vita fino a quando le sue strutture intime vitali sono in grado di<br />
interagire con l’ambiente esterno, ossia sia capace di ricevere e di trasmettere onde di energia<br />
(meccanica, termica, elettromagnetica, etc.). Lo studio della propagazione delle onde elastiche<br />
mostra che, in corrispondenza delle condizioni estreme di assenza di rigidità e di incompressibilità<br />
del mezzo (nel vuoto), un’onda incidente di lunghezza estremamente esigua, può invertire la sua<br />
propagazione, viaggiando (nel vuoto) con velocità teoricamente infinita (Palumbo 2005).<br />
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