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Antonino - Michele - Nardelli

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Poco tempo dopo, Paolo di Tarso, un intellettuale abituato, quindi all’interazione intellettiva,<br />

interagì (interazione biologica) con una forza naturale che lo scalciò da cavallo e lo accecò. Venne<br />

in seguito miracolato, riacquistando la vista, e, ricorrendo all’interazione sovra-intellettiva,<br />

riconobbe la presenza del Demiurgo, scrisse le sue lettere, considerate parole di Dio, ed operò i<br />

prodigi riportati dalla storia.<br />

Il Demiurgo non si presenta però a tutti mediante l’interazione biologica oppure quella intellettiva,<br />

come avvenne ad Agostino, Tommaso, Girolamo ed altri dottori della chiesa.<br />

Si potrebbe allora dire che il Signore agisce in modo preferenziale. In un certo senso ciò è vero,<br />

perché i preferiti siamo noi. Egli si presenta a tutti nella Sua essenza vera eucaristica e pone tutti di<br />

fronte all’interazione sovra- intellettiva ben più efficace delle altre.<br />

La consapevolezza di trovarci davanti a Lui, che entra addirittura entro di noi per ascoltare la voce<br />

del silenzio del cuore, può renderci Santi, oserei dire più di Paolo il quale credette perché scosso dal<br />

Demiurgo mediante una sollecitazione sensibile. Noi, invece, dobbiamo conquistare quella<br />

consapevolezza sofferta con-partecipando col Demiurgo alla nostra redenzione e siamo quindi i<br />

prediletti, perché siamo fra i beati che crediamo senza aver visto.<br />

Teresa di Calcutta è fra queste predilette. Ella, come ogni altra persona, aborrisce l’aspetto<br />

mostruoso e le piaghe maleodoranti ed infettive di un lebbroso ricoperto da insetti. Gli si avvicina e<br />

lo abbraccia, con ciò vincendo il principio di conservazione, ma non prova soddisfazione dal suo<br />

comportamento, in quanto non ha obbedito ad alcuna istanza etico-intellettuale interiore. Non<br />

aveva, infatti, alcun senso intellettivo o morale assistere un lebbroso affetto da un male inguaribile,<br />

rischiando soltanto di esserne contagiata. Nessuna pietas emotiva avrebbe potuto indurre Teresa ad<br />

avvicinarsi a quell’uomo, il cui unico desiderio era quello della morte e rigettava, pertanto, ogni<br />

inutile e dannoso soccorso. Allora bisogna cercare un’altra pulsione.<br />

Ella aveva interagito nella sua cella in precedenza (mediante φ) con lo spettacolo obbrobrioso<br />

fuori di sé di un uomo crocefisso che implorava il perdono per i suoi crocifissori emettendo onde<br />

(amore) di energia infinita, dalle quali Teresa riceveva una commozione, una gioia (energia di<br />

pregio elevatissimo) così intensa da impressionare profondamente la sua memoria cerebrale. Tali<br />

onde, ridestate da quelle del lebbroso, facendo rivivere in Teresa il desiderio di ripetere<br />

l’interazione precedente, la inducevano a confondere l’immagine dell’uomo crocefisso con quella<br />

del lebbroso.<br />

Il comportamento di Teresa derivava quindi dall’interazione, dall’intensità massima possibile<br />

sovra-intellettiva (perché basata su φ), fra la sorgente esterna e infinita del Demiurgo e quelle<br />

debolissime impresse nella sua memoria cerebrale, ridestate ed amplificate per risonanza dalle onde<br />

del Demiurgo.<br />

Solo tale enorme tensione riusciva a vincere non soltanto le sollecitazioni avverse di carattere<br />

biologico, ma anche quelle etico-intellettuali. Queste ultime, più forti di quelle biologiche,<br />

richiedevano uno sforzo maggiore perché Teresa, di fronte all’oceano della sofferenza si chiedeva<br />

dove fosse il suo Dio dell’amore; un’istanza che insidiava la sua Fede, fonte primaria della sua<br />

energia. L’eroismo di Teresa, causa prima della sua santificazione, si manifestava in questa lotta più<br />

che in quella contro gli stimoli naturali biologici.<br />

In quel conflitto interiore, era nascosta la grandiosità del progetto del Crocefisso di elevare<br />

l’umanità di Teresa alla dignità, attraverso quell’amore, che la chiamava, con segnali<br />

incomprensibili perché sovra-intellettivi, come quelli riferiti da Gabriele a Maria, a divenire<br />

corredentrice dell’umanità. Uno stimolo di natura intellettiva avrebbe destato, infatti, una risposta<br />

debole perché di natura umana, turbata perciò da dubbi e perplessità che avrebbero compromesso il<br />

suo conseguente FIAT, ossia la solidità della sua accettazione, fondata sulla Fede nel Signore.<br />

L’interazione sovra-intellettiva, per il fatto di trascendere l’intelletto, avviene fra una sorgente<br />

esterna incomprensibile e le vibrazioni del dominio di coerenza dell’acqua cerebrale, parimenti<br />

impercettibili dal cervello e che soltanto quella sorgente (la fede) è in grado di far emergere dalla<br />

memoria ed amplificare per risonanza, in modo che possano alimentare poi quelle pulsioni,<br />

all’origine della creatività dell’uomo, che incontra, collabora e completa quella divina.<br />

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