31.05.2013 Views

Antonino - Michele - Nardelli

Antonino - Michele - Nardelli

Antonino - Michele - Nardelli

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Si prova ora ad interpretare l’interazione ideale fra le sollecitazioni dell’arte e di quelle intime<br />

del soggetto secondo il modello proposto, ricordando i due momenti essenziali della nascita<br />

dell’universo: il dominio della coerenza precedente (il vuoto) e quello caotico seguente al big bang<br />

(ammesso che sia veramente accaduto).<br />

In generale, i domini di incoerenza sono generati, oppure estesi da eventi catastrofici, ma<br />

anche una sorgente termica debole e persistente è capace di causare in seno al fluido da essa<br />

riscaldato, prima caratterizzato da un ampio dominio di coerenza, forti moti convettivi turbolenti.<br />

Analogamente, un vento dolce che spiri su di una vasta estensione marina per un tempo lunghissimo<br />

genera onde alte ed intense e quindi turbolente, ossia domini incoerenti.<br />

Il conflitto fra questi due domini nel reame dell’inerte, che poi sono analoghi ai domini<br />

dell’innato e dell’appreso nell’uomo, determina l’evoluzione dei due sistemi.<br />

Il sistema pelagico descritto prima esprimeva il segno del dominio di coerenza, ma la sua pur<br />

lieve mutevolezza lasciava presagire un’evoluzione nascosta ed immanente, con ciò richiamando<br />

dalla memoria genetica i caratteri essenziali ed universali del divenire del sistema in esso impressi:<br />

coerenza ed evoluzione. Allo stesso modo, la memoria cerebrale conserva i segni della coerenza,<br />

dell’incoerenza e della loro conflittualità che causa l’evoluzione.<br />

Il compiacimento del cervello nell’osservazione di un fenomeno deriva da tutta l’informazione<br />

che in maniera palese o implicita essa trasmette, in quanto il compiacimento è il risultato<br />

dell’interazione di tutte le componenti che il segnale trasmette con quelle dinamiche impresse nella<br />

memoria cerebrale.<br />

L’artista mira a richiamare l’attenzione dell’ammiratore sul messaggio della sua opera. Un<br />

pittore ferma e propone in pochi decimetri quadrati un momento di un paesaggio, privandolo della<br />

dinamicità evidenziata da una cinepresa. La forza espressiva di quel ristretto riquadro risiede nella<br />

capacità dell’artista di cogliere ed armonizzare con colori, fermi ed apparentemente definiti, i segni<br />

della staticità della sua riproduzione della natura, corrispondente alle onde dei domini di coerenza, e<br />

le imperfezioni intrinseche, pronunciate ed evidenti della sua opera, segno nascosto dell’evoluzione,<br />

che l’opera trasferisce agli ammiratori, ciascuno dei quali la elaborerà a modo proprio, con ciò<br />

superando insieme la staticità e la limitatezza temporale e spaziale dell’opera. Ciò vale anche per<br />

un’opera scultorea od architettonica.<br />

Poeti e musicisti hanno la possibilità di spaziare lungo un orizzonte molto più ampio dei<br />

pittori, scultori ed architetti, perché dotati di strumenti lessicali ed acustici molto numerosi e di<br />

proiezioni storiche, sociali e psicologiche profonde ed estese.<br />

Un compositore può infatti esprimersi mediante 24 tonalità (12 maggiori e 12 minori), sei<br />

segni musicali ed altrettante pause, sette tempi, dal largo al prestissimo, che sovrapponendosi<br />

aumentano ancora, con un elevato numero di timbri (colorazioni delle note mediante le sue<br />

armoniche) dagli ottoni, ai legni, agli archi, alla percussione.<br />

La tastiera di un pianoforte è lunga appena un metro e mezzo, la lunghezza degli altri strumenti<br />

è ancora più ridotta. Come potrebbe un compositore sviluppare il suo tema ampio e in divenire con<br />

così poche note a disposizione ? Anch’egli è quindi limitato, ma supera questa costrizione mediante<br />

la ciclicità, la quale, riproducendo il motivo immanente ciclico dell’evoluzione richiama lo stesso<br />

messaggio universale della ricorrenza impresso nella memoria genetica dell’ascoltatore che pertanto<br />

lo gradisce.<br />

I cicli in natura non sono perfettamente ripetitivi e, per questo motivo, riescono a propagarsi.<br />

Il profilo di un’onda è quello di una trocoide: una curva piana descritta da un punto appartenente al<br />

raggio di una ruota che rotola senza strisciare lungo una retta. Una trocoide è pertanto una forma<br />

geometrica che coniuga la progressione del messaggio e la ciclicità.<br />

Le oscillazioni a lungo periodo penetrano nelle strutture da esse investita più di quelle a breve<br />

periodo. Per questo motivo, nel richiamare alla memoria la nostra storia, ricordiamo meglio i<br />

lunghi cicli e quelli stagionali rispetto a quelli giornalieri.<br />

I cicli wagneriani sono molto più lunghi rispetto a quelli degli altri compositori e perciò<br />

marcano meglio il disegno in divenire del fraseggio musicale che lo rivelano rendendolo pertanto<br />

20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!