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significativa correlazione fra la nascita delle persone geniali e la contemporanea elevata densità<br />
della radiazione cosmica.<br />
L’elettrodinamica coerente ha dimostrato la presenza della memoria nel dominio di coerenza<br />
dell’acqua (Preparata 1995, Palumbo 2004). Non si può quindi escludere che l’attività, cosiddetta<br />
psichica, dell’uomo sia il risultato dell’interazione fra le onde appartenenti alla memoria del<br />
dominio di coerenza dell’acqua cerebrale e radiazioni cosmiche (o del vuoto) di frequenza superiore<br />
a 10 24 Hz, la cui lunghezza d’onda, minore di 10 -16 m, inferiore alla distanza fra le molecole<br />
dell’aria, è tanto esigua da passare attraverso gli spazi intermolecolari. Nella troposfera, infatti, il<br />
numero di molecole per cm 3 è dell’ordine di 10 18 e di conseguenza la distanza media fra due<br />
molecole è appena inferiore a 10 -18 cm, pari a 10 -20 m e quindi superiore di due ordini di grandezza<br />
alla lunghezza d’onda della radiazione. Si potrebbe poi pensare a radiazioni cosmiche con<br />
lunghezze d’onda ancora minori.<br />
D’altra parte, queste radiazioni di lunghezza d’onda pari ad un milione di volte più piccola di<br />
quelle delle molecole (10 -10 m), analogamente al fotone che aggira un corpo celeste (Palumbo<br />
2006a), aggirerebbero le molecole, proseguendo la loro propagazione attraverso l’atmosfera fino<br />
alla superficie della Terra, ove nessuno strumento sarebbe, però, in grado di osservarle.<br />
Oscillazioni quantistiche di stringhe potrebbero risiedere nella memoria cerebrale, impresse da<br />
radiazioni cosmiche quantistiche all’atto del concepimento o durante la gestazione, per esempio nel<br />
dominio di coerenza dell’acqua cerebrale, con frequenza dello stesso ordine di grandezza di quelle<br />
esterne, ma con ampiezza e quindi energia estremamente esigua al punto di risultare compatibile<br />
con la vita come dimostrato da Palumbo (2006). Si verificherebbe il seguente meccanismo:<br />
oscillazioni quantistiche di stringhe cosmiche o del vuoto => eccitazione di oscillazioni coerenti<br />
presenti nel dominio dell’acqua cerebrale => effetto risonante delle onde registrate nella memoria<br />
cerebrale, loro amplificazione e quindi emersione.<br />
Esaminiamo, in particolare, l’emozione destata dall’Idea platonica della Bellezza. Quella di un<br />
paesaggio non è un Ente a se stante, ma si concretizza soltanto quando viene percepita dall’uomo. Il<br />
paesaggio, infatti, di notte non si vede; esiste ma non è bello.<br />
Ha bisogno della radiazione solare per trasmettere, sotto forma di onde elettromagnetiche<br />
riflesse, il suo messaggio di armonia, ordine, forme, colori, etc., percepito dall’organo visivo e<br />
trasmesso, mediante i neuroni, al cervello che poi le decodifica.<br />
La successione delle onde incidenti riesce così ad interagire con quelle delle onde debolissime<br />
impresse nella memoria (subconscio), genetica od acquisita, che vengono così esaltate per<br />
risonanza.<br />
Gli esperimenti sul biological feed-back hanno dimostrato che il cervello predilige, ossia si<br />
compiace nel percepire le onde che esso stesso riceve o trasmette, in conseguenza del massimo<br />
amore che ogni individuo ha per se stesso, derivante dall’istinto di conservazione. Le caratteristiche<br />
di potenza creatrice, armonia, ordine, etc. che informano la bellezza si trovano sia nel paesaggio, sia<br />
nella memoria genetica, dove vennero acquisite durante la gestazione e dalla quale vengono<br />
ridestate, per risonanza, dall’informazione esterna. Le Idee di Platone, come la Bellezza, non sono<br />
entità astratte, ma rappresentano reazioni cerebrali risonanti e concrete, nel momento in cui<br />
producono gioia (un fenomeno reale).<br />
In altri termini, nella memoria cerebrale genetica od acquisita preesistono informazioni silenti<br />
di armonia, ordine etc. le quali, a causa della loro estrema debolezza, sono avvertite solo<br />
pallidamente dal cervello. Esso le scorge chiaramente solo quando sono amplificate da vibrazioni<br />
sincrone esterne, costituite da quelle del paesaggio, scorte dall’occhio e decodificate. Di fronte alla<br />
loro scoperta, il cervello le riconosce come appartenenti a se stesso, e pertanto se ne compiace e le<br />
giudica Belle.<br />
Le stesse considerazioni valgono per l’Idea platonica dell’armonia universale che sollecita le<br />
pulsioni a svolgere azioni amorose (l’Amore) atte a ripristinarla ove essa risultasse alterata. Le onde<br />
provenienti da segnali non armoniosi possono risuonare con quelle del dominio interno e spingere<br />
Francesco ad acquisire un linguaggio universale mediante il quale poté parlare col lupo, con le<br />
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