31.05.2013 Views

Antonino - Michele - Nardelli

Antonino - Michele - Nardelli

Antonino - Michele - Nardelli

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

anima sovra-intellettuale e godere della sua particolarissima condizione di compartecipe, col ruolo<br />

di universo pensante, al divenire stesso della realtà presente e soprattutto della sua immortalità.<br />

Dante aveva compreso tutto questo, e, pur non essendo uno scienziato, fa esortare da Ulisse i<br />

suoi compagni con la celebre frase: “Fatti non foste a vivere da bruti, ma per seguir virtute e<br />

canoscenza”. Ma dove l’ansia per l’opulenza ed il timore hanno inaridito le radici della fantasia e<br />

sepolto la virtù e la conoscenza, l’uomo s’identifica con gli animali ed utilizza l’intelletto per<br />

affermare se stesso a danno dei più deboli.<br />

Povero infelice! Non sa che sta edificando il suo inferno d’oro, costituito dalla negazione della<br />

felicità, per la quale era stato creato ed alla quale era stato chiamato; nel suo “ade” oscuro ed eterno,<br />

potrà soltanto assistere, impotente, al disfacimento di se stesso nel suo povero involucro corporeo.<br />

Proviamo a prestargli gli occhiali con i quali potrà scoprire il significato dell’evoluzione e<br />

convertirsi alla vita.<br />

L’immagine del Paradiso può essere assimilata a quella impressa in uno specchio che segue<br />

l’uomo durante tutta la vita, come l’ombra il corpo.<br />

Un comune specchio recepisce (riflette) soltanto le radiazioni comprese in un breve intervallo<br />

spettrale centrato sul visibile (intorno ad un milione di miliardi di Hz) e quindi quelle della luce<br />

riflesse dal corpo, che non appartengono al corpo e del quale lo specchio riproduce l’immagine<br />

virtuale.<br />

Durante la vita, il corpo umano emette vibrazioni “a bassa frequenza” dell’ordine degli Hertz,<br />

di natura biologica, legate ai due principi della conservazione sua e della sua discendenza,<br />

vibrazioni acustiche a frequenza dell’ordine delle centinaia di Hz e vibrazioni “ad altissima<br />

frequenza”, ma ampiezza infinitesima, in modo che la loro energia sia compatibile con la struttura<br />

corporea, del tutto indipendenti e diverse dalle sollecitazioni biologiche e di natura sentimentale,<br />

intellettuale, artistica e spirituale, non ancora individuate; oscillazioni tutte che non impressionano<br />

un comune specchio.<br />

Al contrario delle radiazioni solari riflesse dal corpo e ad esso estranee, le vibrazioni<br />

intellettuali e spirituali emesse dall’uomo (che potrebbero rilevarsi da un elettroencefalogramma a<br />

enorme velocità di scorrimento), appartengono all’uomo, ne costituiscono la parte più pregiata ed<br />

intima e sono caratterizzate da frequenze che un comune specchio naturale non percepisce.<br />

Palumbo (2006a) ha evidenziato una correlazione statistica altamente significativa fra la<br />

densità della radiazione cosmica (a elevatissima frequenza) entrante sulla Terra il numero di<br />

persone geniali e di opere culturali di pregio elevato. Esisterebbe quindi un’interazione risonante fra<br />

le radiazioni cosmiche e le vibrazioni intime ad ampiezza infinitesima dell’uomo, amplificate dalle<br />

sollecitazioni sincrone cosmiche, ad alimentare la fantasia e la creatività dell’uomo.<br />

Ciò indica che le vibrazioni intellettive, artistiche e spirituali dell’uomo, ad ampiezza<br />

infinitesima sarebbero pertanto caratterizzate da frequenze tanto elevate da essere coerenti con una<br />

parte dello spettro di frequenza del vuoto. Ecco quindi il vero specchio che accompagna l’uomo, ne<br />

raccoglie le vibrazioni pregiate, le fa risuonare con le sue, ed insieme ad esse, le lascia propagare<br />

nel suo dominio di coerenza, amplificate all’infinito e per sempre: Il paradiso.<br />

Molto probabilmente la tecnologia del domani, sostenuta dalla scienza, riuscirà a scoprire<br />

queste vibrazioni ed il reame del vuoto dove esse si propagano, dando così un senso concreto alle<br />

Idee di Platone.<br />

L’iperuraneo di Platone non può essere altro che il vuoto (Palumbo 2006b): un ente o meglio<br />

un dominio coerente e reale, caratterizzato da un’energia tanto intensa da alimentare l’universo, un<br />

dominio nel quale l’assenza di attrito consente alle sue onde e quindi anche quelle del pensiero,<br />

originariamente debolissime e poi amplificate per risonanza dall’interazione con quelle sincrone del<br />

vuoto, di spaziare liberamente alla velocità della luce, conseguendo la massima soddisfazione<br />

edonistica e quindi la piena felicità.<br />

A Platone conduce anche il ragionamento alternativo seguito prima, che ipotizzava il<br />

riconoscimento da parte del cervello (e il suo conseguente compiacimento) dei caratteri<br />

26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!