PER LA - Rivista IDEA
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L’eccesso di norme<br />
può uccidere<br />
la nostra umanità<br />
SEMPLIFICARE È NECESSARIO<br />
La mia mamma è stata<br />
gravemente malata e,<br />
ricoverata presso una<br />
struttura di degenza di<br />
cure palliative, ha trascorso lì il<br />
Natale (l’ultimo), ancora abbastanza<br />
lucida prima del successivo<br />
inesorabile declino.<br />
Ho preparato io il pranzo natalizio,<br />
semplice ma ancora quel tan -<br />
to fuori della norma per dare la<br />
consueta importanza alla festa.<br />
Avendo lei espresso il desiderio di<br />
avere ancora per un’ultima volta<br />
la possibilità di gustare il meraviglioso<br />
vitello tonnato che viene<br />
ma gistralmente preparato in un<br />
noto ristorante del capoluogo<br />
38 á 9 febbraio 2012 á riflessioni a cuore aperto<br />
Per il direttore di “<strong>IDEA</strong>” una delle<br />
soddisfazioni più grandi legate al<br />
suo lavoro è constatare il riscontro<br />
ottenuto della ri vista fra i numerosi<br />
let tori, at traverso il dialogo con es si.<br />
Solo una parte delle e-mail che arrivano<br />
vengono pubblicate, perché<br />
tan te sono personali e consisto no in<br />
uno scambio di opinioni che, anche<br />
cuneese, mi sono attivato per<br />
includere quella pietanza nel mio<br />
“menu”. Mi sono recato in quel<br />
locale e ho domandato, vista la<br />
particolarità della situazione, se<br />
non fosse possibile avere eccezionalmente<br />
il prelibato antipasto in<br />
modalità “da asporto”.<br />
La risposta è stata categoricamente,<br />
pur dolorosamente (comprendendo<br />
la delicatezza della richiesta),<br />
negativa: «Proprio qualche<br />
giorno prima i Nas...», «Ieri l’autorità<br />
vattelapesca...».<br />
Insomma niente da fare.<br />
Per darti un piatto da portar via si<br />
rischia troppo (multe salate, chiusura,<br />
ecc.).<br />
Fin qui il fatto. Dopo la comprensibile<br />
delusione iniziale sono<br />
quando sottendono critiche ai contenuti<br />
del se tti manale, offrono un ar -<br />
ricchimento im portante per chi vi la -<br />
vora con il massimo della professionalità<br />
che gli è possibile.<br />
La “linea politica” di “<strong>IDEA</strong>” consiste<br />
comunque nel fare il possibile per<br />
da re spazio a quanti scrivono alla re -<br />
dazione e/o alla direzione (fatta salva<br />
L’INCONTRO CON UN PROFESSORE DELLE SU<strong>PER</strong>IORI RIACCENDE<br />
«Una “lezione di vita”<br />
che mi brucia ancora»<br />
Nei giorni scorsi mi è capito di<br />
incontrare per caso un professore<br />
che ebbi al tempo in cui<br />
frequentai la scuola superiore in<br />
quel di Bra: il celeberrimo istituto<br />
“Guala” che tutti, braidesi e<br />
no, conoscono seppur non a -<br />
vendolo vissuto direttamente,<br />
an che solo per sentito dire.<br />
Succede quasi sempre.<br />
Quando passa più di un decennio,<br />
e in questo caso direi anche<br />
oltre un ventennio, e ci si volta a<br />
guardare indietro, un velo di no -<br />
stalgia torna a scaldarci il cuore.<br />
Sarà perché i ricordi sono birichini<br />
e si divertono a rincorrersi<br />
nei meandri della mente, facendoci<br />
sorridere a una canzone,<br />
un vestito, una macchina, un<br />
vec chio giocattolo.<br />
Canzoni che ci hanno accompagnati<br />
tra i banchi di scuola,<br />
quan do dovevi scegliere da<br />
qua le parte stare: o “Duran Du -<br />
ran” o “Spandau Ballet”... se<br />
poi ti piacevano gli “Wham!”<br />
beh, erano affari tuoi.<br />
Proprio a proposito di canzoni<br />
mi ritorna in mente (il che mi<br />
ricorda Lucio Battisti) un episodio<br />
risalente ai tempi scolastici.<br />
Correva l’anno 1981, se non er -<br />
ro e, in quel periodo imperversavano<br />
nelle discoteche e nelle<br />
radio private motivetti dance<br />
molto orecchiabili con ritornelli<br />
canticchiabili. Erano gli anni dei<br />
vari Raf, Den Harrow, Gazebo<br />
che, pur essendo personaggi<br />
no strani, di italiano non avevano<br />
nulla, neppure il nome. Alcuni di<br />
loro cantavano rigorosamente in<br />
play-back, ma, no nostante ciò,<br />
si rivelarono riempipista di ogni<br />
di scoteca degna di questo no -<br />
me. Dal la Francia giunse una<br />
“cantante” che si faceva chiamare<br />
Liò e, con “Amoureux solitaires”,<br />
spopolò nelle classifiche<br />
di quel tempo... vera e propria<br />
me teora che, con la stessa ve -<br />
locità con cui si impose, allo<br />
stesso modo lasciò che calassero<br />
i ri flettori sul tanto acclamato<br />
successo.<br />
Ricordo a tal proposito che il<br />
sub entrati i ragionamenti.<br />
Le norme o le leggi, giuste o sbagliate<br />
che siano, vanno rispettate.<br />
Piuttosto si deve cercare nelle giuste<br />
sedi di abolire quelle che, alla<br />
prova del tempo o dei fatti, si rivelano<br />
insensate o ingiuste. Ma fino<br />
ad allora vi si deve obbedire.<br />
E nelle giustificazioni dei ristoratori,<br />
che lamentavano un incredibile<br />
eccesso di norme e vincoli bu -<br />
rocratici paralizzanti, ho in effetti<br />
trovato rispecchiate le mie difficoltà<br />
di medico operante nella sa -<br />
nità pubblica. Chissà quante vol te<br />
ho dovuto dire dei “no” che senza<br />
dubbio avranno generato, nel pa -<br />
ziente con una sua attesa, una si -<br />
cura delusione.<br />
E di norme che largamente contra-<br />
sopraccitato insegnante di francese,<br />
durante un’ora di laboratorio,<br />
ci fece ascoltare proprio<br />
quella canzone e, dall’alto della