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Il percorso lavorativo delle donne con disabilità - Associazione ...

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proprio un fulmine…devastante per tutti. I miei figli, anche se <strong>con</strong>sapevoli, non hanno accusato<br />

il colpo duro, anche perché in primis volevo loro dimostrare che la situazione sarebbe stata meno<br />

tragica e più vivibile. Così facendo, aiutando loro a guardarmi come avevano sempre fatto, come<br />

la loro mamma, ho aiutato anche me stessa. Non potendo permettermi di piangermi addosso,<br />

mi sono mossa a reagire, a cominciare da subito, e sin da subito ho ripreso i miei ritmi.<br />

Emerge chiaramente il tentativo, da parte <strong>delle</strong> <strong>donne</strong>, di dimostrare ai propri figli che la<br />

“mamma è sempre la mamma” e che la vita <strong>con</strong>tinua. Con i figli? Con i figli quando c’è da<br />

strillare strillo. Per mio figlio sono un’eroina. Poi, sincerante, non lo so che cosa avrà provato<br />

quando mi ha vista entrare la prima volta, perché comunque aveva 10 anni. Io ho cercato in tutti<br />

i modi anche di capire quello che mia figlia provava. Lei fa il compleanno il 18 ottobre, io sono<br />

uscita dal CTO l’ 1 ottobre, e lei ha voluto festeggiare il suo compleanno normalmente. Io mi<br />

sono messa in mezzo a loro, a tutti i ragazzini, mentre apriva i pacchi, per vedere un attimino se<br />

si sentisse in imbarazzo <strong>con</strong> me in carrozzina. E una persona, che non <strong>con</strong>osceva i miei figli, mi<br />

disse “preoccupatevi del grande, perché per il grande comunque tu sarai sempre la mamma che<br />

camminava, mentre per la bambina dopo un paio d’anni sarai la mamma in carrozzina, perché è<br />

piccola”. Io penso che grossi traumi non deve averne avuti. Una cosa che mi ricordo come fosse<br />

ieri: mio figlio ha fatto 18 anni il 23 agosto, io ero al CTO, stavo in via di guarigione e mi dice<br />

“mamma, io mi sono segnato per prendere la patente” e io “bravo!”, ma appena lui è andato<br />

via mi sono sentita male, sono proprio svenuta. Perché? Perché lì intorno avevo tutti ragazzi di<br />

18, 20 anni, chi per incidente stradale o in moto, chi per tuffo in piscina o al mare.<br />

E i figli come reagis<strong>con</strong>o? Tenendo <strong>con</strong>to che il grado di attaccamento madre-figlio, la<br />

sensibilità individuale, la presenza di una rete di supporto e il vissuto della <strong>disabilità</strong> sono<br />

tutti fattori che influenzano il modo in cui si vive l’essere disabile della propria madre, dalle<br />

poche testimonianze in tal senso emerge che i figli sentono un forte senso di responsabilità<br />

verso il genitore e le sue problematiche. In alcuni casi, ciò si esplicita <strong>con</strong> il diventare “un<br />

bravo ragazzo”. Mio figlio, <strong>con</strong> cui vivo, è tenerissimo. È molto complicato, piango facilmente,<br />

comunque mio figlio è molto bravo, ma io spero che se ne vada presto, perché è sacrificato.<br />

Ha 20 anni, fa l’università, deve andare via, ma mi aiuta. La sua è una scelta obbligata, non ha<br />

scelto niente: all’interno di un obbligo ha scelto, ma all’interno di una realtà non ha scelto nulla.<br />

Lui ha deciso che, dato che io sto male, lui è bravo. Lui si comporta in un certo modo perché io<br />

sto male, è diverso.<br />

In altri casi, invece, a prevalere sono comportamenti di negazione di fronte a una situazione<br />

che non si è preparati ad affrontare. I figli possono vivere un senso di inadeguatezza al<br />

compito, per cui si sentono responsabilizzati, ma impreparati sia tecnicamente che moralmente<br />

a occuparsi della madre <strong>con</strong> <strong>disabilità</strong>. Le mie figlie le ammazzerei proprio per certi<br />

momenti che mi hanno fatto vivere, dico la verità, ho cercato di capirle molto, perché si sono<br />

trovate giustamente in una burrasca, il padre che era andato via, la madre che non sapevano se<br />

tornava viva o morta, insomma tutta una serie di cose, quindi in certi momenti quando io tornavo<br />

a casa loro scappavano. Io sono rimasta da sola una volta che avevo un sondino alla colonna<br />

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