Tav. A - Relazione - Caprarica di Lecce

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talvolta tendono a realizzare abitazioni, che restano momentaneamente non occupate, per i propri figli. Nel Salento è questa un’abitudine consolidata che non si è persa nel tempo anzi va consolidandosi; ciò porta però di conseguenza ad avere un percentuale, legata al numero di iscritti all’Aire, di abitazioni non occupate che non possono essere considerate nel patrimonio abitativo disponibile (anche la disponibilità ad affittare tali alloggi è pressocchè nulla per motivazioni dovute a radicate tradizioni ed ad una cultura della proprietà che viene meno solo per insuperabili difficoltà economiche). Il numero di abitazioni non occupate al 2001, che sono 98, è quasi pari al numero di famiglie 77 iscritte all’Aire, ciò che evidenzia una quasi completa utilizzazione dell’edificato residenziale esistente. 8.1.6 Calcolo del fabbisogno edilizio Le tendenze in atto, circa l’andamento demografico sono state illustrate al punto 6.1.2 e succintamente : a) l’indice di affollamento ipotizzato al 2022 è pari a 0.55 ab/st.; questo come proiezione degli andamenti registrati nei precedenti censimenti in cui l’indice di affollamento era di 0.96 del 1971, di 0.75 nel 1981, di 0,67 nel 1991 e di 0.60 nel 2001. b) ampiezza delle famiglie residenti; la composizione media del nucleo familiare risulta di 3.13 nel 1971, di 2.99 bel 1981, di 2.90 nel 1991 e di 2.68 nel 2001; una ipotesi attendibile al 2022 è di 2.40 componenti/famiglia. c) numero medio di stanze che compongono l’abitazione; si registra un numero medio di stanze/abitazione riferito alle abitazioni occupate pari a 3.3 nel 1971, 4.0 nel 1981, 4.4 nel 1991 e 4.71 nel 2001. Tale ultimo dato può essere confermato al 2022 poiché è plausibile ipotizzare che, la tendenza all’aumento del comfort abitativo attraverso l’aumento delle stanze, sia compensata dalla diminuzione dei componenti il nucleo familiare. 35
Si ritiene che tale dinamica demografica, in un contesto sostanzialmente stabile di popolazione residente, porti ad un fabbisogno di edilizia residenziale che può essere agevolmente assorbito dai residui lotti edificabili in zona “B”, dalle due lottizzazioni in corso di attuazione (Comparti C1 e C2 del PRG) e dalla futura attuazione del Comparto C0 (anch’esso previsto dal PRG) per in quale il PUG propone di unificare l’Ift, che il PRG indica in 0.30 mc/mq, a 0.84 mc/mq come gli altri due comparti, per renderlo di possibile concreta attuazione e non farlo restare una mera previsione cartacea. Il PUG conferma quindi le previsioni dell’attuale PRG, detta una nuova normativa per gli immobili del centro antico e/o che abbiano caratteristiche storico-architettoniche degne di tutela, razionalizza le zone “B”, e conserva, come anzi detto, i previsti 3 comparti di espansione. Pone poi l’attenzione sul quarto punto trattato al paragrafo 6.2.1 cioè sul numero di nuovi nuclei familiari nel quindicennio 2007-2002: come su dimostrato viene fatta un’attendibile ipotesi di 70 nuovi nuclei familiari. E’ a tale esigenza che il Pug si propone di dare risposta attraverso la previsione di una zona per edilizia economica e popolare e/o convenzionata e un ulteriore piccolo comparto di espansione - Comparto 4 -: Comparto 4 mq. 10.800 Ift = 0.84 mc/mq mc. 9.072 Comparto PEEP mq.19.480 Ift = 0.84 mc/mq mc. 16.363 36 Totale mc. 25.435 mc che rappresentano il volume necessario per edificare 70 appartamenti da circa 110 mq/cadauno. 8.2. Delimitazione del Centro storico Il Centro antico, o storico che dir si voglia, rappresenta la parte che caratterizza un centro abitato, che testimonia del suo vissuto, che consente di leggere il suo passato attraverso la stratificazione delle strutture edilizie, gli elementi decorativi delle facciate, l’impianto urbano. Caprarica ha una storia ultramillenaria con tracce archeologiche antichissime ma che non ha conservato molto sotto l’aspetto edilizio ed
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