Esplosioni nucleari - Seismoatschool.ethz.ch
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LaM Fisica 2010/2011 Aron Erbetta, 4F<br />
plac<strong>ch</strong>e sotto l'altra, dando alla zona in cui avviene tale fenomeno il nome di zona di subduzione.<br />
Vanno però distinti i tre tipi di subduzione: il primo consiste nello scivolamento verso il basso della<br />
placca oceanica rispetto a quella continentale data la sua maggior densità, il secondo vede coinvolte<br />
due plac<strong>ch</strong>e oceani<strong>ch</strong>e e, come prima, a scendere sarà quella con la densità maggiore, infine il terzo<br />
vede coinvolte due plac<strong>ch</strong>e continentali dove, in questo caso, non avviene il fenomeno della<br />
subduzione, ma essendo entrambe molo leggere, si scontreranno e tenderanno a deformarsi e a<br />
proseguire lateralmente o verso l'alto. A causa dello sfregamento delle plac<strong>ch</strong>e, questo movimento<br />
ne provoca la disgregazione di roccia sui limiti, poi<strong>ch</strong>é il materiale subdotto viene scaldato per<br />
colpa della vicinanza sempre maggiore con il mantello, si fonde e in forma liquida risale in<br />
superficie formando vulcani e catene montuose (Fig. 17).<br />
3.2.3 Margini conservativi 34<br />
Figura 17. Esempio di margine convergente fra due croste oceani<strong>ch</strong>e.<br />
Si noti la formazione di una nuova catena vulcanica.<br />
I margini conservativi, o a scorrimento laterale, sono così <strong>ch</strong>iamati per<strong>ch</strong>é il movimento scorrevole<br />
<strong>ch</strong>e avviene tra le plac<strong>ch</strong>e (se ci poniamo perpendicolarmente ai margini delle zolle, vedremo <strong>ch</strong>e<br />
una procede verso sinistra mentre l'altra verso destra) non causa distruzione di crosta e neppure ne<br />
forma di nuova. Tuttavia, a causa dell'attrito esistente tra le due plac<strong>ch</strong>e, esse non possono scivolare<br />
in modo continuo, ma procedono in modo sconnesso accumulando energia elastica la quale,<br />
raggiunto il punto di rottura, verrà liberata, dando così origine ad un terremoto (Fig. 18).<br />
34. Il seguente capitolo è il risultato della lettura e dell'elaborazione personale delle informazioni contenute nelle seguenti fonti:<br />
- Tedesco, G.: Introduzione allo studio dei terremoti, 2005, Milano, Alpha Test, Gli spilli, Monografie, pag 28<br />
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