Libro W.MILANO.pdf - Progetto Benessere
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<strong>Libro</strong> Alimentazione.qxd 2-12-2005 14:44 Pagina 50<br />
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XIV. Attività fisica(3)<br />
La struttura fisica dell’uomo è più adatta al movimento che alla sedentarietà e ciò è<br />
evidente se si esamina l’evoluzione storica dell’uomo in rapporto all’attività fisica.<br />
Durante il paleolitico, iniziato circa un milione di anni fa e terminato 10.000 anni fa, gli<br />
uomini per sopravvivere erano in continuo movimento, visto che dovevano raccogliere i<br />
frutti nati spontaneamente dalla terra ed inseguire le loro prede che catturavano con il<br />
semplice uso di armi ed utensili in pietra scheggiata. Il neolitico, durato da circa 10.000<br />
a 4.000 anni fa, fu un periodo relativamente più tranquillo dal punto di vista dell’attività<br />
fisica, dato che l’uomo imparò progressivamente ad allevare il bestiame e a coltivare i<br />
campi. Successivamente si ebbe un impiego sempre più vasto di arnesi metallici con il<br />
passaggio dalla preistoria alla storia, che iniziò appunto intorno a 4.000 anni fa, quando<br />
gli uomini cominciarono a lasciare documenti scritti sulle loro attività. Da allora sino alla<br />
metà del secolo scorso l’evoluzione è stata più lenta rispetto agli ultimi 100 anni, determinanti<br />
per il progresso scientifico e tecnologico in tutti i settori. I risultati conseguiti da<br />
tale progresso si sono tuttavia diffusi a livello di massa, solo negli ultimi 40 anni, durante<br />
i quali l’attività fisica dell’uomo si è ridotta molto di più che non nelle migliaia e migliaia<br />
di anni precedenti della sua storia. Questo repentino mutamento di abitudini, responsabile<br />
di molte malattie del nostro tempo, ha inciso profondamente sul nostro organismo:<br />
l’estrema diffusione dei casi di sovrappeso ed obesità, presso le popolazioni tecnologicamente<br />
più progredite, ne costituisce appunto uno dei segni più evidenti.<br />
Il progresso ci mette a disposizione più cibo e minori possibilità di smaltire l’apporto<br />
calorico; ecco perché l’attività fisica, che esplica utili effetti fisiologici sull’organismo merita<br />
una sua collocazione definitiva nella vita quotidiana di ogni individuo ed in particolare<br />
nella prevenzione e nel trattamento dell’obesità.<br />
Sono molti coloro che ritengono l’attività fisica utile come terapia per il sovrappeso o<br />
per l’obesità e più in generale per la salute, pochi però quelli che la esercitano con costanza.<br />
In genere si adduce, come scusa per la propria pigrizia, la cronica mancanza di tempo<br />
ma pochi minuti dedicati quotidianamente ad una corsa nel parco o ad una attività ricreativa<br />
oppure ad esercizi di ginnastica, potrebbero consentire di guadagnare anni di vita attiva.<br />
L’esercizio fisico dovrebbe essere considerato un piacevole e salutare complemento dell’attività<br />
quotidiana per qualsiasi persona, in relazione alle proprie capacità fisiche, all’età<br />
ecc. Per tutti rappresenta, unitamente ad una alimentazione più razionale, il solo mezzo naturale<br />
e fisiologico per equilibrare il bilancio tra apporto calorico e spesa energetica.<br />
Come abbiamo già detto, nel corso dei millenni, l’attività lavorativa per il sostentamento<br />
è molto diminuita (per fortuna!) fino alla drastica riduzione degli ultimi decenni.<br />
Risulta pertanto indispensabile aumentare altre tipologie di attività fisica, come quelle<br />
abitudinarie o ricreative o domestiche, fino alla pratica di attività sportive.<br />
Nella categoria attività abitudinarie comprendiamo tutte quelle attività che compiamo<br />
abitualmente durante la giornata. Tra di esse è possibile incrementare quelle che a causa<br />
dei moderni mezzi di trasporto sono diventate pressoché nulle: salire o scendere le scale a