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REGIONE EMILIA ROMAGNA Linee guida per la diagnosi ... - Saluter

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<strong>per</strong>tanto ricercate con attenzione. In partico<strong>la</strong>re le sindromi extrapiramidali (morbo di<br />

Parkinson, corea di Huntington), <strong>la</strong> paralisi sopranucleare progressiva (che presenta segni<br />

pseudobulbari), <strong>la</strong> degenerazione olivo-ponto-cerebel<strong>la</strong>re (che si manifesta con alterazione<br />

del<strong>la</strong> coordinazione e del<strong>la</strong> marcia), l'idrocefalo normoteso (che determina <strong>la</strong> comparsa di<br />

deambu<strong>la</strong>zione atassica ed incontinenza urinaria).<br />

La postura e <strong>la</strong> marcia sono generalmente normali nelle fasi iniziali e moderate dell’AD,<br />

mentre nelle fasi più avanzate <strong>la</strong> deambu<strong>la</strong>zione diventa rallentata ed incoordinata e vi<br />

sono generalmente difetti dell’equilibrio che mettono il soggetto a rischio di caduta.<br />

Alterazioni del cammino che compaiono precocemente pongono in discussione <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong><br />

di AD.<br />

La concomitanza di un quadro extrapiramidale e di una demenza costituisce talora un<br />

problema diagnostico di non facile soluzione. Il decadimento cognitivo, infatti, può<br />

conseguire, generalmente dopo alcuni anni dall’esordio dei sintomi motori, ad una ma<strong>la</strong>ttia<br />

di Parkinson (e non è del tutto chiaro se si tratti di una condizione autonoma oppure del<strong>la</strong><br />

coesisenza di una ma<strong>la</strong>ttia di Alzheimer) oppure manifestarsi in stretta re<strong>la</strong>zione temporale<br />

con <strong>la</strong> sindrome extrapiramidale. In questi casi, se si associano anche psicosi ed<br />

esagerata reazione a farmaci neurolettici, il quadro clinico deve orientare verso una<br />

demenza a corpi di Lewy.<br />

Nell'AD l'esame neurologico può risultare negativo oppure rive<strong>la</strong>re <strong>la</strong> presenza di segni di<br />

liberazione (quali il riflesso palmomentoniero, di prensione, del muso); questi non sono<br />

comunque patognomonici delle demenze degenerative, potendosi ritrovare anche in altre<br />

forme di demenza ed in una picco<strong>la</strong> <strong>per</strong>centuale di soggetti sani.<br />

Un aspetto partico<strong>la</strong>re dell’esame fisico riguarda i sensi, in partico<strong>la</strong>re vista ed udito. Con<br />

l’invecchiamento si può assistere ad una riduzione del visus <strong>per</strong> numerose condizioni<br />

(degenerazione macu<strong>la</strong>re, cataratta, g<strong>la</strong>ucoma); <strong>la</strong> demenza, quando interessa le regioni<br />

corticali posteriori (<strong>per</strong> lesioni focali o <strong>per</strong> un processo degenerativo come nell’AD) si può<br />

accompagnare ad un disturbo visivo anche molto pronunciato. Inoltre, nei pazienti<br />

dementi, <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione delle immagini in movimento è alterata, così come ridotta è<br />

l’esplorazione dello spazio, sia sui piani verticali che orizzontali, ed il riconoscimento dei<br />

colori. Questi elementi sono fondamentali <strong>per</strong> definire le soluzioni architettoniche più<br />

adeguati <strong>per</strong> migliorare il riconoscimento degli spazi e l’orientamento dei pazienti.<br />

L’esame obiettivo può fornire altri elementi utili <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione del<strong>la</strong> prognosi; in<br />

partico<strong>la</strong>re nell’AD <strong>la</strong> precocità di comparsa di segni extrapiramidali o di mioclonie, accanto<br />

al<strong>la</strong> manifestazione di sintomi psicotici e afasia, contraddistingue i casi ad evoluzione più<br />

rapida.<br />

4.4 La valutazione dello stato mentale<br />

Una valutazione clinica delle funzioni cognitive è indispensabile in ogni paziente con<br />

sospetta demenza. Le aree che vanno esplorate sono il linguaggio, le funzioni visuo<strong>per</strong>cettive<br />

e visuospaziali, <strong>la</strong> funzionalità sensomotoria, <strong>la</strong> memoria e le funzioni corre<strong>la</strong>te<br />

(l'orientamento, l'attenzione e <strong>la</strong> concentrazione), <strong>la</strong> capacità di svolgere attività intellettive<br />

_______________________________________________________________________<br />

e risolvere problemi. Una valutazione clinica dello stato mentale è generalmente<br />

sufficiente <strong>per</strong> dimostrare <strong>la</strong> presenza di un decadimento delle funzioni cognitive. E’<br />

comunque sempre utile, e in qualche caso indispensabile, associare una valutazione<br />

psicometrica. Ad esempio, nei casi iniziali e nelle forme dubbie o atipiche, così da<br />

confrontare le <strong>per</strong>formance del soggetto con i valori di riferimento, preferibilmente corretti<br />

<strong>per</strong> età e sco<strong>la</strong>rità. Una valutazione standardizzata dello stato mentale attraverso l’uso di<br />

test psicometrici è necessaria <strong>per</strong> i pazienti sottoposti a terapie specifiche <strong>per</strong> l’AD (ad<br />

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