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REGIONE EMILIA ROMAGNA Linee guida per la diagnosi ... - Saluter

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avanzata è più caratteristico del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia di Pick e del<strong>la</strong> Frontal Lobe Dementia non<br />

Alzheimer Type che dell'AD. L’EEG <strong>per</strong>tanto non è raccomandato come esame routinario,<br />

sebbene possa essere utile nel<strong>la</strong> diagnostica differenziale fra delirium e demenza, nel<br />

sospetto di encefalite, di ma<strong>la</strong>ttia di Creutzelfdt-Jakob, nelle encefalopatie metaboliche, in<br />

presenza di crisi epilettiche.<br />

4.8 Indagini neuroradiologiche<br />

Sebbene <strong>la</strong> disponibilità del<strong>la</strong> TC e del<strong>la</strong> RM abbia rivoluzionato l'approccio al<strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong><br />

del<strong>la</strong> demenza, l'uso routinario di questi esami nel <strong>per</strong>corso diagnostico del<strong>la</strong> demenza è<br />

stato criticato da vari autori. Nonostante ciò, almeno un esame di neuroimaging dovrebbe<br />

essere effettuato in tutti i casi di demenza.<br />

Un esame TC senza mezzo di contrasto è quasi sempre sufficiente. La TC è ampiamente<br />

disponibile, re<strong>la</strong>tivamente poco costosa e presenta una grande affidabilità nel confermare<br />

o escludere <strong>la</strong> presenza di alterazioni strutturali cerebrali potenzialmente reversibili quali<br />

causa di demenza (quali ematoma subdurale, lesioni vasco<strong>la</strong>ri, idrocefalo normoteso).<br />

Nelle demenze secondarie ad infarti <strong>la</strong>cunari multipli o diffuse alterazioni ischemiche del<strong>la</strong><br />

sostanza bianca (ma<strong>la</strong>ttia di Binswanger) il quadro TC può essere in alcuni casi<br />

indistinguibile da quello di un AD. Nei pazienti con AD <strong>la</strong> TC non <strong>per</strong>mette di confermare<br />

con certezza <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong>. Il quadro più caratteristico in questi casi è rappresentato<br />

dall'atrofia corticale, prevalente in sede temporo-parietale, e dall'ampliamento dei ventricoli<br />

<strong>la</strong>terali. Un quadro di questo tipo è osservabile in molte altre forme di demenza ed in<br />

soggetti anziani non dementi. Inoltre, <strong>la</strong> TC può mostrare una minima o assente atrofia in<br />

alcuni casi di AD, specialmente nelle fasi iniziali.<br />

Come <strong>la</strong> TC, <strong>la</strong> RMN fornisce immagini del<strong>la</strong> struttura cerebrale, ma con una maggiore<br />

sensitività al contrasto. A differenza del<strong>la</strong> TC, <strong>per</strong>mette <strong>la</strong> distinzione del<strong>la</strong> sostanza<br />

bianca da quel<strong>la</strong> grigia, l'evidenziazione di strutture piccole, quali l'amigda<strong>la</strong> e l'ippocampo<br />

e <strong>la</strong> descrizione delle lesioni con una maggiore risoluzione spaziale. È così possibile<br />

individuare piccoli infarti sottocorticali e alterazioni diffuse del<strong>la</strong> sostanza bianca,<br />

facilitando <strong>la</strong> dignosi differenziale fra AD e VD. La sempre maggiore diffusione di questa<br />

metodica di neuroimaging ha <strong>per</strong>messo di osservare come quadri ritenuti patognomonici di<br />

VD (quali in partico<strong>la</strong>re le alterzioni diffuse del<strong>la</strong> sostanza bianca <strong>per</strong>iventrico<strong>la</strong>re, che<br />

appaiono come ipodensità al<strong>la</strong> TC e i<strong>per</strong>intesità di segnale al<strong>la</strong> RNM) sono osservabili in<br />

______________________________________________________________________________________<br />

_circa un terzo dei soggetti affetti da AD, ed anche in non dementi. La possibilità di rilevare<br />

tali alterazioni in soggetti affetti da AD può indicare trattarsi di forme di demenza mista o,<br />

poichè tali alterazioni possono riscontrarsi in soggetti normali, che queste non sempre<br />

sono chiaramente corre<strong>la</strong>te ad alterazioni delle funzioni cognitive. Il rilievo al<strong>la</strong> RMN di<br />

diffusa i<strong>per</strong>intesità del segnale nel<strong>la</strong> sostanza bianca <strong>per</strong>iventrico<strong>la</strong>re non è sempre <strong>per</strong>ciò<br />

di chiaro significato clinico. D'altra parte il rilievo di atrofia corticale al<strong>la</strong> RMN non apporta<br />

maggiori informazioni di quelle ottenibili con <strong>la</strong> TC, sebbene il rilievo di lesioni in aree<br />

specificamente implicate nei processi mnesici (l'ippocampo <strong>per</strong> es.) può essere di utilità<br />

diagnostica.<br />

Il rapporto costo/beneficio dell’uso routinario del neuroimaging morfologico è stato oggetto<br />

di numerosi <strong>la</strong>vori. Lesioni strutturali sono rilevabili al<strong>la</strong> TAC dal 6 al 20% dei pazienti<br />

dementi; quando vengono correttamente applicati i criteri clinici <strong>per</strong> <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia di<br />

Alzheimer, <strong>la</strong> TAC rileva lesioni potenzialmente trattabili nel 3% e alterazioni ischemiche<br />

nel 15% dei casi. Per questi motivi l’esecuzione di almeno un esame di neuroimaging è<br />

raccomandata in tutti i casi di demenza.<br />

L’impiego di strumenti di misurazione del<strong>la</strong> volumetria di aree cerebrali (l’ippocampo in<br />

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