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REGIONE EMILIA ROMAGNA Linee guida per la diagnosi ... - Saluter

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ase delle informazioni ottenute dal caregiver, <strong>la</strong> frequenza e <strong>la</strong> gravità dei disturbi<br />

comportamentali attraverso l’uso di un questionario. L’NPI <strong>per</strong>mette di valutare una vasta<br />

gamma di disturbi comportamentali: deliri, allucinazioni, agitazione-aggressività, disforiadepressione,<br />

ansia, euforia, apatia, disinibizione, irrritabilità-<strong>la</strong>bilità, comportamento<br />

motorio aberrante, disturbi del sonno e dell’alimentazione. I singoli items vengono esplorati<br />

con ulteriori subitems che <strong>per</strong>mettono di ottenere informazioni più dettagliate. I disturbi<br />

comportamentali sono graduati con un punteggio differenziato <strong>per</strong> frequenza (1-3 punti) e<br />

gravità (1-4 punti). Questa sca<strong>la</strong> si è dimostrata uno strumento oggettivo ed efficace <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

valutazione dei disturbi comportamentali nei pazienti affetti da vari tipi di demenza (AD, VD<br />

e demenza frontotemporale); può essere un ausilio anche nel<strong>la</strong> differenziazione delle varie<br />

forme di demenza. L’NPI è stato validato negli Stati Uniti in pazienti affetti da decadimento<br />

cognitivo; è disponibile una versione validata in italiano.<br />

Un aspetto che merita partico<strong>la</strong>re attenzione riguarda <strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> depressione.<br />

Esistono a tale riguardo numerosi strumenti, sia scale che rilevano tramite richiesta diretta<br />

ai pazienti <strong>la</strong> presenza dei sintomi depressivi (come <strong>la</strong> Geriatric Depression Scale e <strong>la</strong><br />

Cornell Depression Scale) che scale di tipo osservazionale (meglio applicabili anche nei<br />

pazienti più gravi).<br />

Tutti questi strumenti sono descritti nel dettaglio nel documento sugli strumenti di<br />

valutazione.<br />

4.6 La valutazione dello stato funzionale<br />

I criteri <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> di demenza prevedono che il deficit cognitivo sia di entità tale da<br />

determinare una riduzione delle capacità <strong>la</strong>vorative, sociali o re<strong>la</strong>zionali dell’individuo; <strong>la</strong><br />

determinazione del livello funzionale è quindi centrale nel<strong>la</strong> valutazione del paziente<br />

demente. È già stato sottolineato come <strong>la</strong> definizione di un impairment funzionale dipenda<br />

dall’occupazione e dalle usuali abitudini e compiti del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona e come sia <strong>per</strong>ciò in <strong>la</strong>rga<br />

misura soggettiva e rilevabile in modo ottimale solo attraverso il colloquio clinico.<br />

Nonostante ciò, l’uso di strumenti standardizzati è <strong>la</strong>rgamente diffuso, <strong>per</strong>ché meglio<br />

rispondenti al<strong>la</strong> necessità di confrontare il paziente con altri e di osservarne le<br />

modificazioni nel tempo, e più utili <strong>per</strong> determinare in modo oggettivo le necessità<br />

assistenziali, l’impatto di programmi terapeutici e riabilitativi. Con il termine di valutazione<br />

funzionale si intende quindi <strong>la</strong> misura delle abilità di un individuo di portare a termine<br />

attività concrete e ricoprire ruoli sociali. Quelle a cui usualmente si fa riferimento vanno<br />

dalle attività di base del<strong>la</strong> vita quotidiana (Basic Activity of Daily Living - BADL) ad attività<br />

complesse, quali le attività strumentali del<strong>la</strong> vita quotidiana (Instumental Activity of Daily<br />

Living - IADL). Le IADL sono fortemente influenzate dal<strong>la</strong> funzioni cognitive, anche se<br />

dipendono in buona parte dal<strong>la</strong> situazione ambientale, dalle abitudini del soggetto (e dal<br />

______________________________________________________________________________________<br />

_suo ruolo sociale o familiare) e dalle funzioni fisiche. L’autonomia in queste abilità<br />

definisce <strong>la</strong> possibilità di un individuo di vivere in modo autonomo al proprio domicilio. Le<br />

BADL sono maggiormente influenzate dalle funzioni fisiche che da quelle cognitive; nel<strong>la</strong><br />

demenza, infatti, si assiste generalmente ad una rapida <strong>per</strong>dita delle IADL, mentre <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

maggior parte delle BADL il paziente può rimanere a lungo totalmente autosufficiente. Con<br />

l’aggravamento del deficit cognitivo anche l’autonomia nelle attività di base viene<br />

progressivamente a <strong>per</strong>dersi, fino al<strong>la</strong> completa disabilità nelle fasi più avanzate. Gli<br />

strumenti che misurano le BADL e le IADL sono <strong>per</strong>ò poco sensibili ai disturbi funzionali di<br />

soggetti nelle fasi iniziali del<strong>la</strong> demenza, partico<strong>la</strong>rmente quando si tratta di individui con<br />

estesi interessi sociali e re<strong>la</strong>zionali. Per ovviare a questo aspetto è stato introdotto il<br />

concetto di attività avanzate del<strong>la</strong> vita quotidiana (Advanced Activity of Daily Living -<br />

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