Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
INDA: difendere i testi classici<br />
dalle arbitrarie contaminazioni<br />
Il convegno tenutosi a Roma nell’auletta “La Sagrestia”<br />
della Camera dei Deputati su iniziativa della <strong>Rivista</strong><br />
“Quaderni radicali” diretta da Giuseppe Rippa,<br />
ha dimostrato l’opportunità di ridefinire al più presto i<br />
compiti dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico (IN-<br />
DA) divenuto argomento culturale di interesse pubblico.<br />
Vi hanno partecipato personalità di diverse estrazioni<br />
da Emanuele Macaluso della sinistra più illuminata a Filippo<br />
Mancuso liberale fino alla provocazione ad Antonio<br />
Rotondo, noto senatore DS – tutti siciliani. Sono intervenuti<br />
Renato Giordano, regista, drammaturgo ed<br />
esperto ricercatore della musica alle origini della nascita<br />
della tragedia greca, Pino Caruso, attore oltre che apprezzato<br />
scrittore, Glauco Reale, appassionato testimone<br />
del disagio procurato alla cittadinanza siracusana<br />
dalle contaminazioni arbitrarie dei testi classici, ed altri.<br />
Da ognuno di loro è stata variamente ribadita la necessità<br />
di restituire a Siracusa l’iniziativa in campo<br />
creativo e produttivo nel segno provincializzato della<br />
vocazione che la fa custode esclusiva della sua tradizione<br />
millenaria.<br />
Assenti – tranne uno – gli invitatissimi responsabili<br />
della politica culturale; sorprendente il silenzio di Fabio<br />
Granata, assessore regionale ai beni Culturali, sordo<br />
ad ogni sollecitazione diretta ed indiretta. La accennata<br />
eccezione riguarda invece l’On. Nicola Bono,<br />
sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, che ha<br />
partecipato al dibattito sia pure nel breve tempo consentitogli<br />
da suoi pressanti impegni. (Colgo l’occasione<br />
per dirmi pubblicamente a lui grato per l’incoraggiamento<br />
morale con il quale mi ha confortato durante<br />
i travagliati e talvolta umilianti mesi della mia presidenza<br />
all’INDA). Mi dispiace però che egli abbia dovuto<br />
prendere politicamente le distanze dalla mia proposta<br />
di dichiarare Siracusa Parco Nazionale della Drammaturgia<br />
Antica invocando il rispetto dovuto dal Governo<br />
per l’assoluta libertà di espressione. Nessuno la<br />
metteva in discussione, tanto meno colui che ha organizzato<br />
e brillantemente introdotto il convegno: Giuseppe<br />
Rippa, libertario ad oltranza come dimostrano le<br />
numerose battaglie ideali da lui sostenute.<br />
Proteggere una zona significa difenderne la libertà autonoma<br />
nell’arte o nella natura, rendendola inaccessibile<br />
a infiltrazioni contaminanti o distruttive attraverso<br />
espressioni legittime e rispettabilissime altrove. Co-<br />
Turi VASILE<br />
12<br />
sì si proteggono animali in pericolo di estinzione dalle<br />
insidie dei cacciatori, liberi di sparare… fuori dal Parco<br />
nelle stagioni loro consentite. Così si proteggono<br />
bellezze incomparabili della natura, non permettendo<br />
che siano contaminate neppure da un capolavoro edilizio<br />
degno di Le Corbusier. Così, finalmente, non dovrà<br />
essere consentito che Prometeo di Eschilo venga<br />
sulle antiche pietre accompagnato da SS agli ordini di<br />
Zeus-Hitler, che Agamennone prenda il treno per tornare<br />
a casa dopo la caduta di Troia o che Dario dei<br />
Persiani entri in scena dalla comune già vestito a lutto<br />
invece che emergere, con i paramenti variopinti del<br />
potere ancora in auge, dal sotterraneo degli Inferi collaudato<br />
a Siracusa da Eschilo in persona.<br />
Quest’ultimo arbitrio ho dovuto sopportare nella stagione<br />
della mia presidenza, impossibilitato, per statuto e regolamento,<br />
ad oppormi a una messinscena ripeto ancora<br />
una volta legittima e rispettabilissima ovunque ma a Siracusa<br />
semplicemente abusiva.<br />
Con tono compiaciuto il “Corriere della Sera” ha recentemente<br />
esaltato il successo al Teatro Strheler di<br />
Milano della replica delle Rane di Aristofane la cui prima<br />
si tenne al teatro greco di Siracusa due stagioni fa<br />
con un congruo finanziamento dell’INDA. L’Ade vi è<br />
rappresentato come un garage sotterraneo per vecchie<br />
macchine Fiat salvate da rottamazione, il dio Dioniso<br />
parla romanesco facendo sganasciare dalle risate il<br />
pubblico, l’agone tra Eschilo ed Euripide sostenuto da<br />
Aristofane con finissime citazioni sparse nell’apparente<br />
comicità, è diventato uno scontro che sfiora l’avanspettacolo<br />
con l’intenzione di far satira politica adattata<br />
a personaggi contemporanei, ma trascurando lo spirito<br />
conservatore del commediografo antico che afferma<br />
la vittoria del “reazionario” Eschilo sul “progressista”<br />
Euripide. Infedele messinscena dunque, ma anche<br />
sfacciatamente arbitraria.<br />
Il convegno segna la fine delle polemiche, in fondo restrittive,<br />
nate a proposito della mia presa di distanza da<br />
un Consiglio di amministrazione dell’INDA composto<br />
anche di illustri filologi ma dominato da dilettantismo e<br />
da un complesso di inferiorità in materia di spettacolo.<br />
Ora l’orizzonte si allarga per svegliare una politica culturale<br />
fin qui deficitaria che ha consentito la involuzione<br />
di un Istituto nato nel 1914 con l’intento di esaltare<br />
la vocazione incontaminabile di Siracusa alla Dramma-