Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Èstata una lirica di Franz Maria D’Asaro a provocare<br />
il primo e unico dibattito che il Parlamento abbia<br />
dedicato alla poesia. Dibattito piuttosto tempestoso,<br />
per il fatto che la lirica di D’Asaro ‘I datteri matureranno’,<br />
vincitrice del Premio Tripoli 1949, era stata<br />
pubblicata con la prefazione del maresciallo Graziani. (“Il<br />
condottiero africano”), all’epoca detenuto all’Ospedale<br />
Celio, dopo la sua esperienza di capo delle Forze Armate<br />
della Repubblica Sociale. Per colmo di paradosso era stato<br />
una piccola casa editrice comunista, Umanitas, che, fiutato<br />
l’affare, si era accollata il rischio di pubblicare la poesia<br />
impegnata di un autore notoriamente di destra con<br />
quella compromettente firma del prefatore. Alla Camera<br />
rabbiose interrogazioni e indignati interventi cui, aveva<br />
abilmente messo fine l’allora Sottosegretario alla Presidenza<br />
del Consiglio, Andreotti, con questa dichiarazione:<br />
“L’adesione del Maresciallo Graziani alla Repubblica Sociale<br />
non può farci dimenticare il suo ardente passato coloniale”.<br />
Quella poesia fu il primo passo di un lungo percorso<br />
che porterà D’Asaro ad essere selezionato al Premio<br />
Viareggio con il volume”L’ultima estate”, prefazione di<br />
Diego Fabbri, selezionato ma non premiato perché – così<br />
riferì Repaci ed Antonio Altomonte – “La destra è stata<br />
sufficientemente accontentata con il premio al romanzo<br />
di Brignetti”. Nel frattempo altre pubblicazioni di poesia:<br />
“Coriandoli al sole”, “Carmi persiani”, “Canti verdi”, “Cartoline<br />
d’Oriente”, “In volo sull’Indocina”, “Il canto del Nilo”,<br />
tradotto in arabo dal grande poeta giordano Issa. I.<br />
Nouri, e poi fatto adottare dal Presidente egiziano Sadat<br />
per l’inaugurazione della diga di Assuan. Per le sue poesia<br />
africane D’Asaro ha ricevuto anche il compiacimento di<br />
Leopold Senghor, massimo esponente della poesia della<br />
“Negritudine”. Quando nel 1986 le Nazioni Unite, tramite<br />
l’Università della Pace, selezionarono alcuni poeti in tutto<br />
il mondo per contribuire all’iniziativa di un’antologia poetica<br />
universale sul tema della pace. D’Asaro fu incluso fra<br />
gli autori prescelti. La sua lirica comincia così: “Non vogliamo<br />
svegliarci /sterili e disperati / su un pianeta di<br />
ghiaccio”. E finisce con la speranza di una pace realizzata:<br />
“E allora Iddio / potrà ritirarsi / nella lanterna del sole / e<br />
contemplare finalmente / il riposo del mondo”. Quindi il filone<br />
spaziale, con “Pianeti di vetro” (prefazione di Vittorio<br />
Vettori) e la spettacolare “Assalto allo spazio”, tradotta<br />
in molte lingue (anche in giapponese da Hiroshi Nakaema)<br />
e diventato un testo teatrale per iniziativa di Paola<br />
Borboni, poi interpretato anche da Renato Cucciolla,<br />
Franz Maria D’Asaro<br />
Sandro GIOVANNINI<br />
14<br />
Arnoldo Foà, Carlo D’Angelo, (“la più bella voce del teatro<br />
italiano”), Ubaldo Lai, Virginio Gazzolo. Significativo il<br />
commento dell'’astronauta John Glenn: “peccato che lei<br />
non sia astronauta e che io non sia poeta perché lei ha saputo<br />
descrivere ciò che ha potuto soltanto immaginare e<br />
io non sono in grado di descrivere con la stessa efficacia<br />
ciò che ho visto. Quando le grandi imprese hanno il conforto<br />
di poemi come il suo si possono dire definitivamente<br />
compiute”. Grazie al successo di “Assalto allo spazio”,<br />
D’Asaro è stato invitato ad entrare nel direttivo dei<br />
“S.U.H.A.” (Scienza, umanesimo, Habitat, Aerospazio) e<br />
ad assumere la presidenza dei Premi nazionali e internazionali<br />
del gruppo Teamar, uno dei quali intitolato al compianto<br />
poeta e scrittore Massimo Grillandi. Con i “Seminari<br />
<strong>It</strong>ineranti” del S.U.H.A. è stato in Russia, Turchia,<br />
Portogallo, Spagna e Grecia. Di portata storica l’intervista<br />
a E. A. Mario (alias Giovanni Gaeta) con la quale l’autore<br />
della Leggenda del Piave rivela che fu De Gasperi per ripicca<br />
(non aveva ottenuto lo spartito per l’inno della Democrazia<br />
Cristiana) a impedire che il Piave diventasse<br />
l’Inno Nazionale lasciando spazio a l’Inno “provvisorio” di<br />
Mameli che provvisorio è rimasto. Piacevole conservatore,<br />
fra le sue conferenze sono da ricordare quelle tenute nei<br />
circoli culturali nelle comunità italo-americane, specialmente<br />
quella che ha visto affollare i saloni del Gran Hotel<br />
Vista, a Pittsburgh, in Pennysilvania. Con l’”Agenzia Continentale”<br />
e il collegato periodico ”Ovest-documenti” riuscì<br />
a realizzare notevoli servizi sulle drammatiche realtà<br />
dell'’Europa comunistizzata dall’Est. In particolare quando<br />
al Tribunale Sacharov” di Copenaghen raccolse raccapriccianti<br />
testimonianze dai superstiti dei lager sovietici.<br />
Dal saggista D’Asaro sono da ricordare “Eritrea SOS”;<br />
“Asmara chiama, Roma non risponde”; “Dalla Libia Romana<br />
alla Libia di Gheddafi”; “Appunti per una interpretazione<br />
di una cultura di destra”; “Classicità e Romanticismo<br />
nelle prospettive di una cultura di destra” (co-autore);<br />
“8 Settembre, pietà e tragedia” (co-autore); “Noi<br />
adulteri” (prefazione di Flora Antonioni), “Un libro che<br />
tutti i giovani sposi dovrebbero tenere sotto il cuscino”<br />
(Giulietta Masina su “La Stampa”).“Socialismo e nazione”,<br />
epistolario con il socialista Enrico Landolfi, prefazione di<br />
Giano Accame; “Il fascismo di Peron”, il quale scrisse una<br />
lettera di vivissimo compiacimento all’autore affermando,<br />
fra l’altro, che il volume contiene una documentazione<br />
“completa e perfetta; “Evola, il profeta del futuro”; “Marinetti,<br />
il politico”; “Alberto Giaquinto un caduto per la li-