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cinema<br />

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MORETTI IN VATICANO: “HABEMUS PAPAM”<br />

Cresce l'attesa per “Habemus<br />

Papam”, ultimo film in uscita di Nanni<br />

Moretti, il cui debutto in sala è previsto<br />

per l’8 marzo. In questo lungometraggio<br />

l’attore-regista recita con Michael<br />

Piccoli, protagonista che veste i panni di<br />

un Papa, appena eletto e assalito dai<br />

dubbi.<br />

Fin dall'inizio della lavorazione, il<br />

film ha suscitato una grande curiosità; si<br />

è parlato sui quotidiani di mezzo mondo,<br />

ed è stato incluso in molte liste di siti<br />

stranieri sui film più attesi per il 2011, in<br />

particolare per il Festival di Cannes dove<br />

dovrebbe essere in concorso.<br />

Costato circa 8 milioni di euro, il<br />

MARZO 2011<br />

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film, definito da Moretti "una commedia<br />

dolorosa" racconta il viaggio reale e<br />

interiore del cardinale Melville, diventato<br />

inaspettatamente Papa, dopo due<br />

fumate nere, nel sollievo degli altri<br />

porporati. Il nuovo pontefice però si<br />

sente depresso e schiacciato dalla<br />

responsabilità del ruolo. Per aiutarlo<br />

viene chiamato il professor Brezzi (Nanni<br />

Moretti), luminare della psicanalisi, ma il<br />

compito si rivela più difficile del previsto<br />

dopo che il Papa tenta una fuga. Nel<br />

cast Jerzy Stuhr, nei panni del portavoce<br />

papale, Margherita Buy, nel ruolo dell'ex<br />

moglie di Brezzi, anche lei psicanalista,<br />

e fra gli altri, Renato Scarpa e Franco<br />

Graziosi.<br />

“Habemus Papam”, prodotto da<br />

Sacher Film e Fandango in<br />

collaborazione con Rai Cinema e in<br />

associazione con Le Pacte, girato nella<br />

prima parte del 2010, ha usato come<br />

ambientazioni per le stanze del Vaticano<br />

Villa Medici e Palazzo Farnese, sede<br />

dell'ambasciata francese a Roma (al<br />

costo di 146.000 euro), mentre la<br />

Cappella Sistina è stata ricostruita a<br />

Cinecittà.<br />

Concorrerà al Festival di Cannes –<br />

rassegna che già lo aveva premiato con<br />

la Palma d’Oro nel 2001 per il film “La<br />

stanza del figlio” - e regalerà uno<br />

spaccato personale di quello che<br />

succede in Vaticano, su tutto ciò che<br />

ruota intorno all'elezione del pontefice.<br />

Ma al contrario di quello che si potrebbe<br />

pensare, tra i cardinali non c'è nessuna<br />

competizione. Anzi, incredibilmente tutti<br />

sperano di non essere eletti.<br />

Quello di Moretti è un Papa che<br />

stupisce, perché umano e insicuro che<br />

cerca di sottrarsi al suo ruolo fuggendo<br />

dal Vaticano.<br />

di DANIELA SALLUSTIO<br />

Moretti, autore della sceneggiatura<br />

con Francesco Piccolo e Federica<br />

Pontremoli, ha spiegato che "è un film<br />

ambientato nell'oggi ma senza alcun<br />

legame con l'attualità. La sua intenzione<br />

era quella di non voler fare un film<br />

troppo pessimista, volendosi distaccare<br />

dai problemi attuali che il Paese sta<br />

attraversando. “Il mio è un Papa<br />

inventato", la storia è quella "di un uomo<br />

eletto pontefice, che sembra non riuscire<br />

a farcela. Il risultato è una commedia<br />

dolente, solo un paradosso della<br />

contemporaneità; i vertici della Chiesa<br />

possono stare tranquilli, non ci sarà<br />

nessun accenno agli scandali che hanno<br />

colpito il Clero. Nessun oltraggio, ma<br />

solo un’analisi antropologica sullo<br />

smarrimento”.

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