Udienza 01/06/10 - 28 Maggio 1974

fornire indicazioni più o meno fasulle alla fine Giraudo
si stufava e diceva: senti Tramonte, ma qua..., questo
non l’ho mai detto, stava a scuola non lo troviamo,
quell’altro così, quell’altro non lo troviamo?
RISPOSTA - Che vuoi da me, è colpa mia?
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – Poteva dire: Ragazzi..., ed invece
ha continuato a crederle?
RISPOSTA – Sempre, io me lo ricordo il giorno che mi ha
consegnato la sentenza del Giudice per le Indagini
Preliminari che non autorizzava l'arresto, quando mi ha
consegnato quello dice: il G.I.P. non ti ha creduto noi
ti crediamo. Quindi siamo nel 2000, settembre 2000.
DOMANDA – Sì, ma qual è il gusto, il piacere di tutto questo?
RISPOSTA – Non lo so, dottor Piantoni non ero..., per me non
ero un teste da sopportare un interrogatorio, ero uno
che se mi teneva lì la persona una settimana a parlare
con coca e vino, io delle stragi gli risolvevo dal piano
solo a tutte le stragi, io tutto potevo buttargli in
mezzo, Calvi, Sindona, Di Lorenzo, che avevo anche
conosciuto...
INTERVENTO DEL PRESIDENTE - E lo faceva contento?
RISPOSTA – Ma no, mi creda, mi rilassava.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE - Chi?
RISPOSTA - Il parlare mi rilassava.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE – No, pensavo che era raccontare
bugie?
RISPOSTA - No signor Giudice, io tante volte mi sono sempre
spesato da solo. La benzina l'ho messa sempre io nella
mia macchina, delle volte partivo di mattina presto o di
notte per venire a rendere interrogatorio. Qui ho rotto
le scatole a Massimo, poverino, che mi ha sopportato per
una vita, mi aveva dato anche il telefono di casa perché
il suo telefonino non gli funzionava in casa.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE - Ed era suo amico, insomma, alla
fine era entrato in buoni rapporti?
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R.G. 3/08 - 01/06/2010 c/ MAGGI Carlo Maria + Altri
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