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Untitled - RAPACI DELLE GRAVINE

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V i t t o r i o G i a c o i a , F i l i p p o B e l l i n i<br />

Introduzione<br />

Inquadramento della specie a livello regionale e<br />

nazionale<br />

Il Capovaccaio (Neophron percnopterus) è il più<br />

piccolo avvoltoio europeo, inconfondibile per il<br />

piumaggio uniformemente bianco ad eccezione<br />

delle ali che presentano le remiganti nere e le co-<br />

pritrici superiori giallo brune. La coda bianca è cu-<br />

neiforme. Il becco è nero, sottile e ricurvo. Le zone<br />

nude della testa e delle guance sono gialle. I sessi<br />

sono simili.<br />

Il giovane ha piumaggio bruno-scuro la cui to-<br />

nalità è variabile individualmente. Le zone nude<br />

della testa sono grigio-verdastre. Il piumaggio da<br />

adulto viene acquisito soltanto intorno al quinto<br />

anno dopo il passaggio attraverso una serie di li-<br />

vree intermedie.<br />

A causa del suo becco sottile e poco adatto a la-<br />

cerare la pelle delle carogne, non è un necrofago<br />

stretto. Si nutre, infatti, anche di insetti, sterco,<br />

placente e di ogni tipo di rifiuto organico; occa-<br />

sionalmente compie predazione diretta su piccole<br />

prede vive o su pulcini o uova prelevati dal nido di<br />

altri uccelli.<br />

Tra gli avvoltoi che abitano l’Europa è l’unico mi-<br />

gratore. Il suo range di distribuzione è il più vasto<br />

tra tutti gli avvoltoi europei, essendo nidificante<br />

in aree di montagna, di pianura e in aree semide-<br />

sertiche intorno al Mar Mediterraneo, nel Medio<br />

Oriente, in Turchia, nei Balcani, nel Sahel, nel sud e<br />

nell’est del continente africano; in India, Pakistan<br />

e Nepal con la ssp. ginginianus.<br />

La popolazione europea è migratrice e sverna in<br />

Africa a sud del Sahara. In primavera torna in Europa<br />

a nidificare principalmente in Spagna e Turchia<br />

(popolazione più consistente, ma meno conosciuta)<br />

e in alcuni luoghi dell’Europa meridionale con<br />

popolazioni ormai esigue: sud della Francia, Italia<br />

meridionale (Puglia, Basilicata e Calabria), Sicilia,<br />

Grecia, Albania e nei Balcani. Nidifica su rupi, pareti<br />

rocciose, specialmente se circondate da aree<br />

aperte con poca vegetazione boscata.<br />

La popolazione di Capovaccaio a partire dal XX secolo<br />

ha subito un forte declino in quasi tutto il suo<br />

areale distributivo. In Europa la specie é iniziata a<br />

diminuire a partire dagli anni ’70, subendo però<br />

un drammatico declino tra il 1990 ed il 2000 (Ceccolini,<br />

et al.,1996), in cui si calcola che tale specie<br />

si sia contratta per oltre il 0%. Attualmente la popolazione<br />

europea è stimata complessivamente<br />

in 3. 00 coppie ed è entrata ufficialmente nella<br />

red list mondiale dell’IUCN nella categoria di minaccia<br />

“Endangered”.<br />

In Spagna sopravvive la popolazione più studiata<br />

e conosciuta, che consiste in 1320-134 coppie<br />

(Del Moral, 2000), che però ha subito una riduzione<br />

del 2 % tra il 1990 e il 2000.<br />

In Italia il Capovaccaio era presente storicamente<br />

in buona parte del territorio nazionale, dalle<br />

Alpi Marittime alla Sicilia. Il declino é iniziato già<br />

a partire dal periodo 19 0-1960. Liberatori e Penteriani<br />

(2001) stimano che nel 1970, sebbene non<br />

vi siano dati storici certi, fossero presenti in Italia<br />

peninsulare 29 siti riproduttivi così distribuiti: 12<br />

nella Calabria ionica, 11 tra Puglia e Basilicata, 2 in<br />

Campania e 4 in Toscana. Solo dieci anni più tardi,<br />

e cioè agli inizi degli anni ’80, i siti riproduttivi risultavano<br />

essere 18, di cui 9 nella Calabria ionica,<br />

7 in Puglia e Basilicata, 2 in Toscana.<br />

Alla fina degli anni ’80 soltanto 13 siti riproduttivi<br />

furono censiti: 7 in Calabria e 6 tra Puglia e Basilicata.<br />

Nel 200 solo 4 coppie di Capovaccaio hanno nidificato<br />

nell’Italia peninsulare: 3 in Calabria ed 1<br />

in Basilicata.<br />

Anche in Sicilia, benché la popolazione di Capovaccaio,<br />

storicamente, sia stata sempre più consistente<br />

rispetto a quella dell’intera penisola, si è<br />

avuta una drammatica riduzione.<br />

Negli anni ’70 e sino alla metà degli ’80 vi erano<br />

infatti almeno 40 siti riproduttivi distribuiti in 6 distretti<br />

montani; poi, si è registrato un crollo della<br />

popolazione che ha raggiunto nel 1997 il livello<br />

più basso con solo 3 coppie nidificanti, per riprendersi<br />

tra il 2000 e il 2002 con 10-13 coppie territoriali<br />

o nidificanti (Di Vittorio et al., 2003) sino alle 4<br />

coppie nidificanti del 200 (Ceccolini et al.,).<br />

Nel 2006 sono state censite 10 coppie nidificanti<br />

distribuite tra Basilicata, Calabria e Sicilia (Ceccolini<br />

et al., 2006); nel 2007 solo 7-8 coppie sono<br />

risultate nidificanti in Italia (Ceccolini e Cenerini,<br />

com. pers.).<br />

Le cause di questo declino sono da imputare principalmente<br />

a: 1) persecuzione umana; 2) cambiamenti<br />

ambientali; 3) modificazioni nella conduzione<br />

di attività pastorali; 4) cambiamenti nella<br />

modalità di gestione delle discariche dei rifiuti<br />

urbani; ) avvelenamenti indiretti.<br />

In Fig.1 si evidenzia la distribuzione e la consistenza<br />

della popolazione di Capovaccaio nidificante in<br />

Italia dal 1970 al 2007.<br />

Area di studio e metodi<br />

L’area oggetto di studio sul Capovaccaio, coincide<br />

con la ZPS-SIC “Area delle Gravine”, (IT9130007)<br />

estesa per 26.740 ettari. Quest’ultima è composta<br />

fondamentalmente da due sub-aree, una occidentale<br />

di 1 .689 ettari e l’altra orientale di 11.019<br />

ettari, distanti tra loro alcuni chilometri. In entrambe<br />

le aree sono riconoscibili nove ambienti le<br />

cui estensioni sono riportate in in Tab. 1.<br />

In tutti gli ambienti che compongono l’area di studio<br />

il territorio si caratterizza ulteriormente per la<br />

presenza di particolari strutture morfologiche che<br />

lo attraversano in buona parte: “le gravine”.<br />

Le gravine sono gole rocciose con profilo a “V” o<br />

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