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Untitled - RAPACI DELLE GRAVINE

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M a u r i z i o M a r r e s e<br />

Introduzione<br />

Inquadramento della specie a livello nazionale e<br />

regionale.<br />

Il Nibbio bruno (Milvus migrans) è considerato<br />

sPeC 3 (birdLife International 2004), con uno stato<br />

di conservazione vulnerabile. È una specie migratrice<br />

regolare, svernante regolare e raramente estivante.<br />

La specie sverna in africa al sud del sahara,<br />

marginalmente in spagna, Francia e sicilia.<br />

I movimenti migratori avvengono principalmente<br />

tra settembre-ottobre e marzo-maggio. Il trend<br />

della popolazione risulta essere stabile o in espansione,<br />

anche se esistono casi localizzati di un notevole<br />

decremento o addirittura estinzione. In<br />

Italia è migratrice e nidificante (stimate 700-1200<br />

coppie, birdLife International 2004) con una distribuzione<br />

nazionale frammentata in tre nuclei<br />

principali (settore alpino, settore centrale e meridionale)<br />

(brichetti e Fracasso, 2003).<br />

In passato in Puglia la specie veniva riportata come<br />

nidificante da numerosi autori (Di Carlo, 1964;<br />

1965; Chiavetta, 1981; brichetti, 1991; Petretti,<br />

1992), nel corso degli ultimi 15-20 anni il suo areale<br />

di nidificazione è notevolmente diminuito. Le<br />

informazioni relative a distribuzione e consistenza<br />

delle popolazioni di Nibbio bruno sono generiche<br />

e limitate a studi nazionali e/o a regioni limitrofe<br />

(sigismondi et al., 2002 e 2006). La presenza della<br />

specie risulta molto limitata e relativa ai monti<br />

Dauni (FG), alla pedemurgiana in provincia di<br />

bari ed al territorio delle Gravine (Ta), risultando<br />

presenti complessivamente 4-8 coppie di Nibbio<br />

bruno, mentre non sono state censite coppie ni-<br />

dificanti sul Gargano (sigismondi et al., 2002), con<br />

un evidente trend negativo almeno per l’area dei<br />

monti Dauni. alcuni individui vengono osservati<br />

in maniera sporadica presso alcune discariche del<br />

Gargano e durante le migrazioni. La specie risulta<br />

un migratore regolare ed osservato frequentemente<br />

durante recenti studi sulla migrazione dei<br />

rapaci sul Gargano e sulle isole Tremiti (marrese et<br />

al., 2007).<br />

Area di studio<br />

L’area di studio comprende tutta l’area interessata<br />

dal progetto nella zPs - sIC “area delle gravine”<br />

(IT9130007). Tale area è considerata attualmente<br />

come il limite orientale per la nidificazione e la<br />

presenza del Nibbio bruno in Italia.<br />

Materiali e Metodi di rilevamento<br />

sono stati effettuati percorsi lineari (transetti) lungo<br />

tragitti prestabiliti, percorrendoli a intervalli di<br />

tempo settimanali a partire dal 2004. sono stati<br />

percorsi mensilmente un totale di 168,75 km, ripartiti<br />

uniformemente nel territorio e i campionamenti<br />

sono stati effettuati in assenza di precipitazioni,<br />

vento forte e con visibilità superiore a<br />

1,5 km (Tab. 1).<br />

Le giornate di lavoro (15gg./a) sono state effettuate<br />

in modo tale da garantire due uscite mensili da<br />

Febbraio a settembre (i mesi invernali non sono<br />

stati monitorati per questa specie sia perché raramente<br />

presente in inverno, sia per concentrare lo<br />

sforzo di lavoro sul campo durante le giornate di<br />

monitoraggio nel periodo riproduttivo). I transetti<br />

sono stati scelti in base alla disposizione geografica<br />

di strade e tratturi del territorio e in base alla<br />

diversità degli ambienti attraversati.<br />

Gli avvistamenti effettuati fuori dai transetti e fuori<br />

dai tempi prestabiliti sono stati considerati come<br />

“casuali”. I transetti in auto sono stati percorsi con<br />

velocità media di 50 km/h e sono stati effettuati<br />

dalle ore 9,00 alle ore 17,00 circa (boano e Toffoli,<br />

2002).<br />

I dati rilevati sono stati inseriti in schede che hanno<br />

messo in evidenza le seguenti informazioni:<br />

data, località (toponimo) di avvistamento, orario<br />

di avvistamento, specie avvistata, numero di individui,<br />

tempo atmosferico, tipologia di habitat frequentato,<br />

attività dell’esemplare osservato.<br />

È stato utilizzato l’Indice Chilometrico di abbondanza<br />

(I.K.a.), che rappresenta il rapporto tra il numero<br />

di individui osservati durante le perlustrazioni<br />

standardizzate ed il numero di chilometri<br />

percorsi. L’I.K.a. può essere utilmente impiegato<br />

anche in aree collinari e montane, come nel caso<br />

dell’area di studio.<br />

Per ogni percorso lineare è stato calcolato l’indice<br />

IKa (indice chilometrico di abbondanza = numero<br />

dei individui rilevati per chilometro percorso) per<br />

le specie indagate secondo la seguente formula:<br />

IKAs = Σ IPs / P<br />

IKAs = indice chilometrico di abbondanza della<br />

specie “s” sul percorso “P”<br />

Σ IPs = sommatoria degli indici di presenza della<br />

specie “s” raccolti sul percorso “P”<br />

P = lunghezza in chilometri del percorso considerato<br />

sono stati distinti gli individui avvistati individuando<br />

come “popolazione migratrice e svernante”<br />

quella osservata durante i mesi di ottobre,<br />

novembre, dicembre e gennaio e “popolazione<br />

riproduttiva” quella osservata nei mesi di maggio,<br />

giugno e luglio (evitando il conteggio dei giovani<br />

Tab. 1 I percorsi lineari scelti durante il monitoraggio, l’habitat principale di riferimento<br />

e la descrizione del transetto con la lunghezza in km<br />

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