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uovo) durante la prima settimana di marzo, sempre<br />
nella stessa cavità dell’anno precedente, ma a<br />
metà aprile il nido è risultato vuoto.<br />
Le nidificazioni di Lanario nell’area di studio sono<br />
avvenute sempre su pareti esposte ad ovest, quindi<br />
sul versante est delle gravine, in cavità ubicate<br />
nella metà superiore della parete.<br />
La cova è stata condotta prevalentemente dalla<br />
femmina. Nei siti 1 e 2 è stato osservato in cova anche<br />
il maschio, ma soltanto per periodi molto brevi,<br />
durante gli ultimi giorni prima della schiusa.<br />
Sporgenze rocciose nei pressi del nido sono state<br />
abitualmente utilizzate come posatoi, sia dagli<br />
adulti durante lunghe soste o per spiumare le prede<br />
da portare al nido, sia dai giovani dopo l’involo.<br />
durante tutta la cova e le prime due settimane<br />
dopo la schiusa, è stato soprattutto il maschio<br />
a procurare le prede, mentre la femmina era nel<br />
nido a proteggere o a nutrire i pulli. Nelle ultime<br />
due settimane di permanenza al nido, i due adulti<br />
si sono alternati in una frenetica attività di trasporto<br />
delle prede, anche due nell’arco di un’ora. I<br />
giovani, sebbene autonomi e molto vivaci, erano<br />
sempre controllati da uno dei genitori in sosta su<br />
un posatoio nei pressi del nido.<br />
Gli adulti e i giovani sono rimasti molto legati anche<br />
per varie settimane dopo l’involo, ritrovandosi<br />
spesso nei pressi del nido e mantenendo un<br />
contatto costituito anche da un’ampia gamma di<br />
vocalizzazioni. L’ultimo chiassoso ritrovo tra adulti<br />
e giovani è stato osservato presso un sito di nidificazione<br />
addirittura a metà agosto.<br />
Raramente è stato possibile identificare le prede<br />
cacciate ed ancor meno i resti presenti nel nido.<br />
La Gazza (Pica pica) e il Grillaio (Falco naumanni)<br />
sono le uniche prede identificate con certezza.<br />
Nella primavera del 2005, durante le settimane<br />
successive all’involo, i giovani sono stati più volte<br />
osservati a caccia di cavallette in aree aperte non<br />
lontane dal sito di nidificazione.<br />
Nelle tre gravine in cui il Lanario ha nidificato, è<br />
stato possibile rilevare la costante interazione<br />
con coppie di Corvo imperiale (Corvus corax) ni-<br />
dificanti su pareti poco distanti. Nei tre siti la condivisione<br />
degli spazi ha inevitabilmente generato<br />
conflittualità fra le due specie, quasi sempre causate<br />
dal comportamento provocatorio dei Corvi e<br />
accompagnate da voli minacciosi e grida. La presenza<br />
dei Corvi non sembra però aver influito negativamente<br />
sulle attività riproduttive e sull’esito<br />
delle nidificazioni di Lanario.<br />
Conclusioni<br />
La ricerca condotta sulla specie ha evidenziato la<br />
bassa densità di coppie e l’elevato valore della distanza<br />
media tra i siti riproduttivi (11,3 km), come<br />
pure i valori molto bassi del successo riproduttivo<br />
e della produttività (rispettivamente 1,4 e 1,3).<br />
Considerando la disponibilità di habitat e dei siti<br />
idonei per la nidificazione, si potrebbe ipotizzare<br />
che l’area di studio sia in grado di ospitare un numero<br />
maggiore di coppie nidificanti di Lanario.<br />
Esaminando nel complesso le caratteristiche di<br />
tutta la ZPS, risulta evidente che le tre coppie di<br />
Lanario hanno scelto i migliori siti di nidificazione<br />
disponibili, sia per i requisiti delle pareti, sia<br />
Una coppia sorveglia il proprio territorio.<br />
N. CILLO<br />
per la presenza a breve distanza di adeguate aree<br />
trofiche.<br />
Il disturbo umano diretto nei pressi dei nidi è sembrato<br />
ininfluente nei siti 1 e 2, grazie alla posizione<br />
e all’altezza delle pareti, mentre tale disturbo<br />
potrebbe aver avuto un ruolo importante nel fallimento<br />
delle due nidificazioni nel sito 3.<br />
Nel 2006, condizioni meteorologiche avverse, con<br />
numerose giornate fredde e piovose, hanno caratterizzato<br />
la prima metà di marzo e potrebbero<br />
aver influito negativamente sul numero delle<br />
schiuse.<br />
I bassi valori di produttività e successo riproduttivo<br />
potrebbero quindi essere stati determinati da<br />
particolari condizioni venutesi a creare proprio<br />
nel periodo compreso tra il 2004 e il 2007.<br />
La prosecuzione nel tempo dell’attività di monitoraggio<br />
permetterebbe di chiarire i fattori che<br />
limitano la densità e il successo riproduttivo del<br />
Lanario nelle Gravine ioniche.<br />
Un giovane alle prese con i primi voli.<br />
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N. CILLO