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Untitled - RAPACI DELLE GRAVINE

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M a r i s a L a t e r z a , N i c o l a C i l l o<br />

Introduzione<br />

Inquadramento della specie a livello regionale e<br />

nazionale<br />

Il Lanario (Falco biarmicus) è un Falconide distribuito<br />

su un areale molto vasto, che comprende<br />

il Continente Africano, la Penisola Arabica, il Mediterraneo<br />

Centro-orientale e la Regione caucasica.<br />

La fascia che include i Paesi del Mediterraneo<br />

Centro-orientale e la Regione caucasica ospita la<br />

sottospecie Falco biarmicus feldeggii.<br />

Il Lanario predilige ambienti aperti e aridi, come<br />

steppe, praterie o aree ricoperte da rada vegetazione,<br />

che costituiscono il suo habitat trofico, e<br />

nidifica su pareti, anche non molto alte, purché<br />

siano al riparo dal disturbo antropico.<br />

La sua dieta è costituita in prevalenza da uccelli<br />

di dimensioni medie e piccole e, in misura minore,<br />

da altri vertebrati e da grossi insetti. durante<br />

l’attività di caccia, il Lanario esplora il territorio<br />

volteggiando ad altezze elevate oppure posato<br />

su una roccia dominante. Individuata la preda, si<br />

lancia in spettacolari picchiate o, più raramente, la<br />

sorprende compiendo voli radenti. La cattura può<br />

avvenire anche al suolo e spesso è il risultato della<br />

cooperazione tra maschio e femmina.<br />

Il Lanario è una specie sedentaria e monogama.<br />

Le coppie tendono ad occupare sempre lo stesso<br />

sito che visitano anche in periodi dell’anno diversi<br />

da quello riproduttivo. In Italia i siti presentano<br />

un’altitudine s.l.m. compresa tra 50 e 1150 m, più<br />

spesso tra 400 e 500 m (Leonardi et al., 1992).<br />

Già a dicembre iniziano i voli territoriali, mentre le<br />

spettacolari parate nuziali si svolgono soprattutto<br />

tra gennaio e febbraio. L’accoppiamento avviene<br />

spesso su sporgenze rocciose nei pressi della cavità<br />

scelta per nidificare e la deposizione (in media<br />

3-4 uova) si verifica più frequentemente, in Italia<br />

meridionale, tra la fine di febbraio e la prima settimana<br />

di marzo. L’incubazione dura circa 28-38<br />

giorni e l’allevamento richiede circa 35-38 giorni.<br />

In Italia meridionale, i giovani si involano di solito<br />

intorno alla metà di maggio.<br />

Nel recente Piano d’Azione per il Lanario (Andreotti<br />

e Leonardi, 2007), la consistenza complessiva<br />

delle popolazioni di Falco biarmicus feldeggii in<br />

tutto il Paleartico Occidentale è stimata tra 261 e<br />

472 coppie, di cui 140-172 nidificanti nella nostra<br />

penisola. Poiché l’Italia ospita tra il 15 e il 50% della<br />

popolazione mondiale di Falco biarmicus feldeggii,<br />

questa sottospecie risulta ad elevata priorità di<br />

conservazione nel nostro Paese.<br />

tucker e Heath (1994), hanno classificato il Lanario<br />

come SPEC 3 (non concentrato in Europa, ma<br />

con stato di conservazione sfavorevole). BirdLife<br />

International (2004) lo ha confermato SPEC 3, valutandolo<br />

come “vulnerabile”, sia per le ridotte dimensioni<br />

delle popolazioni europee, sia per il moderato<br />

declino subito negli ultimi decenni. Nella<br />

Lista Rossa Italiana (Calvario et al., 1999), la specie<br />

è classificata come “specie in pericolo”.<br />

Nell’Italia peninsulare la popolazione di Lanario<br />

risulta frammentata in piccoli gruppi all’interno<br />

di un areale piuttosto discontinuo che si estende<br />

dall’Appennino emiliano fino alla Calabria (fig.1).<br />

La Sicilia ospita il maggior numero di coppie (70-<br />

80) rispetto al totale nazionale, concentrate soprattutto<br />

nelle zone centro-meridionali dell’isola<br />

(Andreotti e Leonardi, 2007).<br />

In Puglia è stata accertata la presenza di 11-16<br />

coppie nidificanti, con tendenza alla stabilità, distribuite<br />

in tre nuclei: in provincia di Foggia (5-7<br />

coppie, di cui almeno 4 nel promontorio del Gargano),<br />

nelle Murge baresi (4-6 coppie) e nelle Gravine<br />

ioniche (3 coppie) (Sigismondi et al., 2004).<br />

Area di studio<br />

L’area di studio presenta caratteristiche ambientali<br />

molto favorevoli alla presenza del Lanario. Esiste<br />

un’elevata disponibilità di pareti idonee per la<br />

nidificazione. Si tratta in alcuni casi di complessi<br />

sistemi di pareti, a tratti davvero imponenti (fino<br />

a 200 m di altezza), mentre le gravine di minori dimensioni,<br />

più boscose o con versanti meno ripidi,<br />

sono dotate di piccole pareti, spesso poco accessibili<br />

e soprattutto poco disturbate.<br />

Le aree trofiche risultano abbastanza estese. Le<br />

zone naturali aperte (praterie, steppe e garighe)<br />

costituiscono quasi il 20% della superficie complessiva<br />

della ZPS, mentre le aree aperte coltivate<br />

a seminativi ricoprono circa il 40% del territorio.<br />

Materiali e Metodi di rilevamento<br />

È stato adottato il seguente metodo di rilevamento<br />

per il monitoraggio delle coppie di Lanario all’interno<br />

della ZPS.<br />

durante il primo anno (2004), è stata accertata<br />

la presenza della coppia presso l’unico sito noto<br />

(sito 1) nei primi giorni di gennaio, mentre nelle<br />

settimane successive, nel periodo quindi in cui si<br />

concentrano i voli territoriali e le parate nuziali, è<br />

stata condotta una ricerca di presenza della specie<br />

su tutte le pareti idonee alla nidificazione all’interno<br />

dell’intera ZPS.<br />

Con il supporto della cartografia e delle precedenti<br />

conoscenze, è stato possibile, già nel corso del<br />

primo anno, individuare tutti i probabili siti, sia<br />

lungo i versanti delle gravine, sia su pareti isolate.<br />

tratto da:<br />

Piano d’Azione nazionale<br />

per il Lanario<br />

(Falco biarmicus feldeggii).<br />

ANdREOttI A., LEONARdI G., 2007.<br />

Fig. 1 Distribuzione del Lanario in Italia<br />

Sono state esplorate tutte le gravine, percorrendone<br />

il bordo, per individuare lungo i due versanti<br />

i punti più panoramici da cui fossero ben visibili le<br />

pareti. L’osservazione di coppie territoriali o anche<br />

di cavità con chiari segni di presenza della specie<br />

(colate di guano, resti di precedenti nidificazioni<br />

all’interno), ha permesso di selezionare, tra tutte<br />

le pareti delle varie gravine, quelle dove compiere<br />

le successive osservazioni.<br />

Negli anni successivi, in gennaio sono state effettuate<br />

le visite per confermare la presenza delle<br />

coppie note, mentre nelle settimane seguenti<br />

sono state controllate le altre pareti idonee.<br />

Una volta individuati i siti occupati, sono state attuate<br />

tutte le misure per evitare di disturbare le<br />

coppie nidificanti, scegliendo punti di osservazione<br />

situati lungo il versante opposto della gravina<br />

e sufficientemente lontani dai probabili nidi.<br />

tra la fine di febbraio e la prima decade di marzo<br />

è stato verificato l’inizio della nidificazione, mediante<br />

l’osservazione della femmina in cova o delle<br />

prime uova deposte. Nelle settimane seguenti,<br />

fino alla schiusa, le visite sono state ridotte sia nel<br />

numero, sia nella durata, mentre durante la prima<br />

metà di aprile, sono state effettuate le visite per<br />

constatare l’avvenuta schiusa e determinare il nu-<br />

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