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Untitled - RAPACI DELLE GRAVINE

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10% da altre forme di uso del suolo (Fig. 2).<br />

Diversamente, l’uso del suolo intorno ai 26 punti<br />

in cui non sono state ottenute risposte, è carat-<br />

terizzato per il 63% da seminativi, per il 6% da<br />

seminativi arborati, per il 10.8 % da oliveti, per il<br />

16.5% da altre forme di uso del suolo e solo per<br />

il 3.7% dalla pseudosteppa (Fig. 3). In particolare,<br />

nell’area di 500 m di raggio intorno a ognuno dei<br />

Fig. 2 Uso del suolo nell’area ottenuta sommando<br />

le aree di 500 m di raggio intorno ai punti di presenza<br />

dell’Occhione (Cfr. Metodi)<br />

26 punti, i frammenti a pseudosteppa non hanno<br />

superato l’8% eccetto in un punto in cui hanno<br />

raggiunto il 32% dell’area.<br />

L’analisi con l’indice di Jacobs (Fig. 4), mostra che<br />

le aree arborate sia coltivate che naturali vengo-<br />

no evitate dalla specie, mentre sono selezionate<br />

la pseudosteppa e i corpi idrici. I seminativi non<br />

influenzano apparentemente la presenza o l’as-<br />

senza della specie.<br />

I risultati confermano la spiccata preferenza del-<br />

la specie per aree steppiche e pseudosteppiche,<br />

i pascoli e altri ambienti caratterizzati da una co-<br />

pertura erbacea scarsa (es: Meschini e Fraschet-<br />

ti, 1989, Heath, 1994, Rizzi et al., 1996, Santos e<br />

Suárez, 2005, Wolff, 2005). Comunque i nostri dati,<br />

in accordo con quanto osservato da altri autori<br />

(es.: nipkow, 1997), indicano che l’Occhione può<br />

accettare nel suo territorio anche ampie porzioni<br />

di ambienti coltivati. In alcuni casi il beneficio di<br />

questa scelta può derivare dall’incremento della<br />

diversificazione degli habitat trofici disponibili<br />

(Wolff, 2005). E’ stato osservato che alcuni individui<br />

della specie possono raggiungere zone di<br />

alimentazione notturne distanti anche più di un<br />

chilometro dal proprio territorio (Green, 2000).<br />

L’intensificazione delle pratiche agricole nella matrice<br />

intorno i frammenti di pseudosteppa può<br />

Fig. 3 Uso del suolo nell’area ottenuta sommando<br />

le aree di 500 m di raggio intorno ai punti in cui<br />

l’Occhione non ha risposto (Cfr. Metodi)<br />

contribuire quindi al declino dell’Occhione (Heath,<br />

1994, Aebischer et al., 2000, newton, 2004, Onrubia<br />

e Andrés, 2005, Sanderson et al., 2005).<br />

Fig. 4 Analisi dell’indice di Jacobs per l’Occhione<br />

nell’area di studio<br />

Conclusioni<br />

nell’area investigata dovrebbero essere presenti<br />

15-30 coppie di cui non più di 10 nella ZPS-SIC,<br />

ma futuri studi sono necessari per stabilire più approfonditamente<br />

le dimensioni della popolazione<br />

locale e mappare i territori delle coppie nidificanti.<br />

Inoltre, sarebbe opportuno effettuare censimenti<br />

in periodo invernale per stabilire l’entità della popolazione<br />

svernante e per individuare gli ambienti<br />

preferiti della specie in inverno.<br />

La causa principale della contrazione dell’areale<br />

dell’Occhione nelle regioni meridionali è probabilmente<br />

da attribuire alle trasformazioni fondiarie<br />

che hanno ridotto drasticamente le aree a<br />

vegetazione erbacea rada (Rizzi et al.,1996, 1997;<br />

vedi anche Heath, 1994, Onrubia e Andrés, 2005,<br />

Sanderson et al., 2005). Risulta prioritario quindi<br />

Il futuro dell’Occchione nella area delle Gravine è fortemente legato alla conservazione della pseudosteppa.<br />

conservare le residue aree a pseudosteppa per il<br />

loro ruolo fondamentale nel mantenimento della<br />

ridotta popolazione della specie nidificante nella<br />

ZPS. Inoltre, nelle aree a seminativi incluse nei<br />

territori dell’Occhione dovrebbero essere limitati<br />

drasticamente l’uso di pesticidi e pratiche agricole<br />

intensive.<br />

90 91<br />

M. MEnDI

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