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Untitled - RAPACI DELLE GRAVINE

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ma velocità di 79,03 km/h nel deserto algerino (10<br />

settembre, 154,12 km coperti in 1 h 57’). Nell’ottobre<br />

2007 arianna si trovava ancora in quest’area<br />

semidesertica del mali centro-orientale.<br />

anno 2007 (arturo)<br />

arturo ha lasciato la Gravina di Laterza il 6 settembre<br />

2007 ed ha raggiunto l’isola di Favignana,<br />

nelle egadi, il 12 settembre, dove ha sostato per 3<br />

giorni. Il 15 settembre arturo è ritornato in sicilia<br />

e si è fermato per quasi un mese alla periferia di<br />

marsala dove è stato osservato e fotografato da<br />

diversi ornitologi che hanno anche provveduto<br />

a fornirgli del cibo (Piccioni s. e sciabica e. com.<br />

pers.). Il 12 ottobre è ripartito raggiungendo di<br />

nuovo le isole egadi (compresa marettimo) ma,<br />

dopo una breve sosta a causa di forti venti sfavorevoli<br />

(Panuccio m. com. pers.), è ritornato in sicilia<br />

ed ha puntato verso sud-est, raggiungendo la<br />

Cava di Ispica, in provincia di ragusa. Il 30 ottobre<br />

2007 il giovane si trovava ancora in quell’area, osservato<br />

e fotografato da alcuni ornitologi (Lentile<br />

r. com. pers.). 1.200 sono i chilometri percorsi sino<br />

a quel momento.<br />

Discussione<br />

L’esperienza di arianna, barbara (Ceccolini et al.<br />

2007) e arturo seguite grazie alla telemetria satellitare,<br />

così come le osservazioni dirette di Laerte<br />

nel 2004, confermano che i giovani capovaccai<br />

nati in cattività, per di più da genitori spagnoli,<br />

sono in grado di adattarsi perfettamente alla vita<br />

selvatica e di intraprendere la giusta rotta migratoria<br />

verso l’africa.<br />

Un ruolo non secondario nella migrazione sembra<br />

giocato dai capovaccai adulti. Infatti l’esperienza<br />

di Laerte ed arianna conferma quanto suggerito<br />

dalle osservazioni pregresse a marettimo di gruppi<br />

misti di capovaccai giovani ed adulti (agostini<br />

et al. 2000, 2004). I giovani probabilmente imparano<br />

la rotta migratoria seguendo gli adulti. Perciò<br />

appare evidente che la sopravvivenza della specie<br />

in Italia sia favorita da un continuo e tempestivo<br />

programma di rilasci che offra ai giovani liberati la<br />

possibilità di incontrare capovaccai adulti durante<br />

la migrazione.<br />

La rotta migratoria percorsa da barbara, arianna<br />

ed arturo ha toccato le principali aree protette<br />

dell’Italia meridionale (P. N. del Pollino, P. N. della<br />

sila Piccola, P. N. dell’aspromonte ecc.) che, dunque,<br />

rappresentano luoghi di fondamentale importanza<br />

per la conservazione della specie. sarebbe<br />

pertanto utile approntarvi una rete carnai per<br />

supportare la specie durante la migrazione al fine<br />

di diminuirne la mortalità, in particolare quella<br />

dovuta ad avvelenamento.<br />

altre aree protette per la sosta e l’alimentazione<br />

dei rapaci migratori dovrebbero essere realizzate<br />

nella sicilia occidentale (Provincia di Trapani),<br />

Dati sui rilasci di giovani capovaccai 2004-2007 nell’Oasi LIPU Gravina di Laterza (TA)<br />

* D o t a t o d i r a d i o s a t e l l i t a r e<br />

dove i capovaccai così come altri rapaci migratori,<br />

sostano anche per vari giorni in attesa di condizioni<br />

meteorologiche favorevoli per affrontare la traversata<br />

del Canale di sicilia. si tratta di un punto<br />

nevralgico per la salvaguardia della specie, messo<br />

in luce proprio dai dati satellitari dei giovani capovaccai<br />

rilasciati.<br />

La realizzazione di questi punti di sosta strategici,<br />

la sorveglianza ed il supporto alimentare nei pochi<br />

siti di nidificazione, come già è stato effettuato<br />

in Francia (Liberatori & Penteriani 2001), sono<br />

azioni assolutamente necessarie per tentare di<br />

evitare l’estinzione della popolazione italiana di<br />

capovaccaio.<br />

La migrazione di arianna ha permesso di scoprire<br />

che l’area di svernamento, sinora sconosciuta, dei<br />

capovaccai italiani è il mali centro-orientale. Quest’area<br />

si aggiunge alle due aree di svernamento<br />

sinora conosciute per i capovaccai europei: l’area<br />

di confine tra la mauritania sud-orientale ed il mali<br />

per i capovaccai spagnoli (benitez et al. 2004) e<br />

francesi e l’area sud- est del Chad per quelli bulgari<br />

(meyburg et al. 2004). L’area di svernamento<br />

di arianna sembra collocarsi all’incirca alla stessa<br />

latitudine di quelle dei capovaccaio spagnoli e<br />

francesi, ovvero tra 14°N e 17°N.<br />

bIbLIOGraFIa<br />

aGOsTINI N., LOGOzzO D., PaNUCCIO m., 2000. The island of marettimo (Italy), important bird area for the autumn<br />

migration of raptors. avocetta 24: 95-99.<br />

aGOsTINI N., PremUDa G., meLLONe U., PaNUCCIO m., LOGOzzO D., bassI e., COCChI L., 2004. Crossing the sea<br />

en route to Africa: autumn migration of some Accipitriformes over two central Mediterranean islands. ring 26, 2:<br />

71-78.<br />

beNíTez J. r., DONázar J. a., De La rIva m., herNáNDez F. J., CebaLLOs O., barCeLL m., GraNDe J. m., sáNChezzaPaTa<br />

J. a., 2004. Tras la pista del alimoche en África. Quercus 222: 13-18.<br />

CeCCOLINI G., CeNerINI a., 2005. Techniques of release for Egyptian vulture in Italy. Bearded Vulture Annual Report.<br />

F.C.b.v., 121-124.<br />

CeCCOLINI G., CeNerINI a., sarà m., 2006. Il Capovaccaio, specie prossima all’estinzione?. In: Fraissinet m. e Petretti F.<br />

(eds). salvati dall’arca. WWF Italia, alberto Perdisa ed., bologna, pp. 351-365.<br />

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22 april 2007, Chiavenna (Italy).<br />

LIberaTOrI F., PeNTerIaNI v., 2001. A long-term analysis of the declining population of the Egyptian vulture in the Italian<br />

peninsula: distribution, habitat preference, productivity and conservation implications. biological Conservation<br />

101: 381-389.<br />

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(Neophron percnopterus) tracked by satellite. Journal of Ornithology 145: 273-280.<br />

rINGrazIameNTI<br />

si ringraziano: associazione speleologica La venta (per l’allestimento del nido nella Gravina di Laterza), Comune di<br />

Laterza (Ta), LIPU birdlife, museum of Natural history of Fribourg, Provincia di Grosseto, regione Puglia, WWF Italia.<br />

Un ringraziamento particolare a Francesco barberio, Filippo bellini e vittorio Giacoia dell’Oasi LIPU Gravina di Laterza,<br />

Tonio sigismondi e Giovanni zaccaria per il fondamentale aiuto nelle lunghe e complesse attività di rilascio dei giovani<br />

capovaccai in Puglia.<br />

si ringraziano tutti coloro che hanno osservato o tentato di osservare i giovani capovaccai in migrazione: Giuseppe<br />

Campo, Giusi Dipasquale, renzo Ientile, Giovanni Leonardi, mario Lo valvo, maurizio marchese, Fabio mastropasqua,<br />

Ugo mellone, samuele Piccioni, Guido Premuda, enzo sciabica, Pierpaolo storino, salvatore Urso e vito vaccaro.<br />

Infine ringraziamo adrian aebischer, alessandro andreotti (INFs), barbara anselmi, marco bedin, vincenzo Costantini,<br />

Fausto Fabbrizzi (CFs), bernard Ulrich meyburg, Paolo maria Politi e Fulco Pratesi per il loro supporto al progetto<br />

Capovaccaio.<br />

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