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A l b e r t o S o r a c e , M a r c o G u s t i n , Fr a n c e s c a Z i n t u<br />
Introduzione<br />
Le profonde modificazioni ambientali che hanno<br />
interessato negli ultimi decenni il territorio regionale<br />
pugliese hanno avuto e continuano a produrre<br />
effetti profondi sulla composizione e struttura<br />
delle locali comunità di uccelli. Gli uccelli,<br />
infatti, rispondono ai cambiamenti ambientali al<br />
punto da essere considerati degli ottimi indicatori<br />
biologici (si veda, ad es. Farina e Meschini, 1985,<br />
Des Granges, 1987, Diamond e Filion 1987, Welsh<br />
1987, Furness e Greenwood, 1993, Hilty e Merenlender,<br />
2000, Gregory et al., 2003).<br />
L’area delle gravine ioniche, pur avendo subito anch’essa<br />
importanti cambiamenti ambientali, mantiene<br />
ancora delle caratteristiche di naturalità che<br />
potrebbero consentire la presenza di popolazioni<br />
significative di specie rare e di interesse conservazionistico.<br />
L’area, però, a parte le informazioni<br />
raccolte per alcuni rapaci di interesse comunitario,<br />
risulta poco conosciuta riguardo ad esempio<br />
la comunità di Passeriformi nidificanti (Meschini e<br />
Frugis, 1993, Scalera Liaci et al., 2001). Scopo del<br />
presente lavoro è quello di caratterizzare la comunità<br />
ornitica locale anche per fornire elementi<br />
utili a indirizzare la gestione della ZPS in modo da<br />
mantenerne e, dove possibile, migliorarne le caratteristiche<br />
di importanza naturalistica.<br />
Metodi<br />
All’interno dell’area delle gravine, l’avifauna è stata<br />
censita seguendo il metodo delle stazioni d’ascolto<br />
o IPA (Blondel et al., 1970). Tuttavia, in accordo<br />
con altri autori, il periodo di permanenza in ogni<br />
stazione è stato ridotto a dieci minuti (Bibby et al.,<br />
2000; Sorace et al., 2000).<br />
Dopo aver costruito una griglia di riferimento di<br />
1 km di lato sull’intera superfcie della ZPS, sono<br />
stati individuati complessivamente 102 punti<br />
d’ascolto collocati ognuno ai vertici della griglia.<br />
I punti d’ascolto sono stati effettuati nelle prime<br />
ore mattutine in giornate non piovose, senza vento<br />
o con vento leggero.<br />
È stata registrata la presenza delle specie, tramite<br />
l’osservazione degli individui e l’ascolto dei versi e<br />
dei canti, sia all’interno che all’esterno di un raggio<br />
di 50 m dal rilevatore. Per l’analisi condotta in<br />
questo lavoro, sono stati sommati tutti i contatti<br />
raccolti sia all’interno che all’esterno del raggio di<br />
50 m.<br />
nel periodo 2004-2006, i rilevamenti in ogni punto<br />
sono stati ripetuti 2 volte: la prima in aprile, la<br />
seconda in giugno. Per ogni specie, il punteggio<br />
massimo ottenuto tra le due sessioni di rilevamento<br />
è stato considerato come il numero di coppie<br />
presenti in ogni punto d’ascolto. A ogni individuo<br />
contattato è stato assegnato: un punteggio<br />
di 0.5 punti se non manifestava comportamenti<br />
territoriali; un punteggio di 1 punto se emetteva<br />
il canto territoriale, se era coinvolto in conflitti<br />
territoriali con altri individui della propria specie<br />
e se trasportava un’imbeccata, materiale da nido<br />
o una sacca fecale (Blondel et al., 1970). Un punto<br />
è stato assegnato anche a un gruppo di giovani<br />
appena involati.<br />
I punteggi ottenuti per ogni specie sono stati ela-<br />
borati per ottenere informazioni sui seguenti parametri<br />
della comunità ornitica:<br />
-RICCHEZZA (S), ossia il numero complessivo di<br />
specie campionate;<br />
-InDICE DI DIVERSITà (H‘): -Σ piln(pi) dove pi è<br />
la frequenza relativa di ogni specie (Shannon e<br />
Weaver, 1963);<br />
-L’InDICE DI EqUIRIPARTIZIOnE: H‘/H‘ max dove<br />
H‘ max = ln(S) (Lloyd e Ghelardi, 1964);<br />
-ABBOnDAnZA (A), numero medio di coppie registrate<br />
per stazione d’ascolto;<br />
- % DI nOn PASSERIFORMI;<br />
-nUMERO DI SPECIE DOMInAnTI, cioè numero di<br />
specie in cui la frequenza relativa (pi) è maggiore<br />
di 0,05 (Turcek, 1956; Oelke, 1980).<br />
Ulteriori informazioni sull’avifauna presente nella<br />
ZPS sono state raccolte durante escursioni nel territorio<br />
effettuate in maniera non sistematica.<br />
Sono state considerate come specie di interesse<br />
conservazionistico quelle incluse: nella nuova Lista<br />
Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia (LIPU e<br />
WWF (a cura di 1999); nell’allegato I della Direttiva<br />
Uccelli 79/409/CEE; nelle categorie 1-3 delle Specie<br />
Europee di Uccelli di Interesse Conservazionistico<br />
(SPEC) (BirdLife International, 2004). L’analisi<br />
statistica è stata condotta mediante test non parametrici.<br />
74 75<br />
Risultati<br />
Primavera 2004<br />
nella primavera 2004 sono state censite 60 specie<br />
di cui 18 non Passeriformi (30.0%) e 42 Passeriformi<br />
(70.0%) (Tab.1). Le specie dominanti sono<br />
risultate Passera d’Italia (Passer italiae), Occhiocotto<br />
(Sylvia melanocephala), Cardellino (Carduelis<br />
carduelis) e Cappellaccia (Galerida cristata). Tra le<br />
specie subdominanti (p>0.02), le più abbondanti<br />
(p>0.04), sono risultate Verzellino (Serinus serinus),<br />
Cinciallegra (Parus major), Strillozzo (Miliaria<br />
calandra) e Rondine (Hirundo rustica).<br />
Il Cardellino, la Passera d’Italia, l’Occhiocotto, la<br />
Cappellaccia e la Gazza sono risultate, nell’ordine,<br />
le specie più diffuse nella ZPS, ovvero rilevate in<br />
un maggior numero di punti (Tab.1). Le specie più<br />
localizzate, ossia quelle censite in un solo punto<br />
d’ascolto sono risultate: Falco pecchiaiolo (Pernis<br />
apivorus), nibbio reale (Milvus milvus), Capovaccaio<br />
(Neophron percnopterus), Biancone (Circaetus<br />
gallicus), Ghiandaia marina (Coracias garrulus),<br />
Rondone pallido (Apus pallidus), Magnanina (Sylvia<br />
undata) e Rampichino (Certhia brachydactyla).<br />
Primavera 2005<br />
nella primavera 2005 sono state censite 61 specie<br />
di cui 17 non Passeriformi (27.9%) e 44 Passeriformi<br />
(72.1%) (Tab. 2). Le specie dominanti sono<br />
risultate: Passera d’Italia, Occhiocotto, Cardellino,<br />
Strillozzo e Cappellaccia.<br />
Tra le specie subdominanti (p>0.02), le più abbondanti<br />
(p>0.04) sono risultate: Rondine, Verzellino<br />
e Gazza.<br />
La Passera d’Italia, il Cardellino, l’Occhiocotto, la<br />
Gazza, la Cappellaccia e la Rondine sono risultate,<br />
nell’ordine, le specie più diffuse nella ZPS (Tab.<br />
2). Le specie più localizzate, ossia quelle censite in<br />
un solo punto d’ascolto sono risultate: Ghiandaia<br />
marina, Calandro (Anthus campestris), Magnanina,<br />
Fiorrancino (Regulus ignicapillus) e Rampichino.<br />
Primavera 2006<br />
nella primavera 2006 sono state censite 58 specie<br />
di cui 15 non Passeriformi (25.9%) e 43 Passeriformi<br />
(74.1%) (Tab.3). Le specie dominanti sono risultate:<br />
Passera d’Italia, Occhiocotto, Rondine, Cardellino<br />
e Cappellaccia. Tra le specie subdominanti<br />
(p>0.02), le specie più abbondanti (p>0.04) sono<br />
risultate: Verzellino, Gazza, Strillozzo e Fanello<br />
(Carduelis cannabina). Cardellino, Passera d’Italia,<br />
Occhiocotto, Gazza, Rondine e Cappellaccia sono<br />
risultate, nell’ordine, le specie più diffuse nella<br />
ZPS (Tab.3). Le specie più localizzate, ossia quelle<br />
censite in un solo punto d’ascolto, sono risultate:<br />
nibbio bruno (Milvus migrans), Gallinella d’acqua<br />
(Gallinula chloropus), Rondone pallido, Calandro,<br />
Magnanina ed Averla cenerina (Lanius minor).