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V i t t o r i o G i a c o i a , F i l i p p o B e l l i n i , M a r c o G u s t i n<br />
Le gravine sono gli elementi geomorfologici tipici<br />
dell’altopiano delle Murge e sono considerate le<br />
forme più importanti dell’evoluzione morfologica<br />
dell’arco ionico della provincia di Taranto.<br />
La loro origine è dovuta all’erosione operata dalle<br />
acque superficiali, la cui canalizzazione è stata<br />
favorita da sistemi di fratture presenti nelle rocce<br />
calcaree.<br />
L’area del progetto, oltre 26.000 ettari, è rappresentata<br />
dall’intero SIC (Sito di Importanza Comunitaria)<br />
e ZPS (Zona di Protezione Speciale) “Area<br />
delle Gravine” (IT9130007), che comprende i comuni<br />
di Laterza, Ginosa, Castellaneta, Palagianello,<br />
Crispiano, Massafra, Mottola, Palagiano e Statte<br />
(Fig. 1).<br />
L’area è costituita da 9 comuni per un totale di oltre<br />
1 0.000 abitanti, la cui residenza è concentrata<br />
prevalentemente nei centri urbani.<br />
La zootecnia rappresenta la principale attività agricola.<br />
Alta la produttività di foraggere utilizzando<br />
oltre che prati-pascolo, anche i querceti a Fragno,<br />
causando in diversi casi problemi di sovrapascolo<br />
e producendo difficoltà al rinnovamento del bosco<br />
stesso.<br />
La distribuzione delle gravine appare essere costituita<br />
da due semi archi affacciati sul golfo di Taranto.<br />
Il primo semiarco è disposto tra i 100 ed i 300 m,<br />
mentre il secondo è disposto tra i 300 ed i 00 m<br />
sul livello del mare.<br />
Il primo semiarco è più ricco di solchi erosivi ma<br />
più compromesso per quanto riguarda la coper-<br />
tura vegetazionale. Il semiarco alto, è invece caratterizzato<br />
da una più densa formazione forestale<br />
ed è connesso con il precedente da solchi erosivi<br />
in continuità.<br />
La vegetazione naturale appare ricca, con estese<br />
formazioni forestali in cui domina il Fragno (Quercus<br />
trojana), la Roverella (Quercus pubescens) e significative<br />
formazioni più o meno pure di Leccio<br />
(Quercus ilex) e Pino d’Aleppo (Pinus halepensis).<br />
Le gravine conservano delle specie faunistiche di<br />
particolare importanza, risultando l’unica area regionale<br />
al di fuori del gargano ad esempio come<br />
sito riproduttivo del Gufo reale. Risultano inoltre,<br />
nidificanti Lanario, Nibbio bruno, Biancone, e soprattutto<br />
Grillaio.<br />
Gli ambienti rupicoli delle gravine risultano importanti<br />
per altre specie quali Ghiandaia marina<br />
(Coracias garrulus), Passero solitario (Monticola<br />
solitarius), Monachella (Oenanthe hispanica melanoleuca),<br />
Rondone alpino (Apus melba) e Corvo<br />
imperiale (Corvus corax).<br />
Le pozze d’acqua sul fondo delle gravine sono<br />
l’habitat di specie rare come l’Ululone appenninico<br />
(Bombina pachypus).<br />
Nell’ambiente xerofilo delle gravine si osservano<br />
alcune specie di rettili importanti come: Colubro<br />
leopardino (Elaphe situla), Geco di Kotschy (Cyrtodactylus<br />
kotschy), e Cervone (Elaphe quatuorlineata).<br />
Come Sito di Importanza Comunitaria e Zona di<br />
Protezione Speciale, l’area delle gravine contiene<br />
importanti habitat prioritari e di interesse comu-<br />
nitario (All. I Direttiva Habitat, 43/92), così come<br />
specie animali prioritari e di interesse comunitario<br />
(All. II Direttiva Habitat 43/92 e All. I Direttiva Uccelli,<br />
79/409).<br />
In Tab. I si riassumono le principali caratteristiche<br />
del SIC/ZPS “Area delle Gravine” ed in particolare i<br />
dati generali del sito descritti nella scheda Natura<br />
2000, le caratteristiche ambientali, la percentuale<br />
di habitat inclusi nell’All. I della Direttiva Habitat,<br />
le specie ornitiche e non incluse nell’All. I della Direttiva<br />
Uccelli e nell’All. II della Direttiva Habitat e<br />
la vulnerabilità del sito.<br />
Pseudosteppa con Stipa austroitalica in fiore. Euphorbia dendroides.<br />
Una impenetrabile lecceta riveste i versanti della Gravina di Castellaneta.<br />
In particolare tra gli habitat prioritari della direttiva<br />
Habitat (43/92/CEE), risultano i percorsi substeppici<br />
di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea<br />
(Tab. I), che nell’area di studio<br />
rappresentano il 10% del sito e costituite comunque<br />
da limitate superfici a pseudosteppa con vegetazione<br />
a graminacee fra le quali è presente Stipa<br />
austroitalica e prati a Brachypodium ramosum<br />
all’interno della macchia mediterranea.<br />
Tra gli habitat di interesse comunitario accertati<br />
(Tab. I), si evidenziano:<br />
1) Pareti calcaree con vegetazione casmofitica,<br />
12 13<br />
N. CILLO<br />
N. CILLO<br />
N. CILLO