fascicolo didattico (documento pdf (3,92 Mb) - Teatro Regio di Torino
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La situazione base è quella dell’orfana perseguitata. Cenerentola, fi glia <strong>di</strong> un nobile o<br />
<strong>di</strong> un mercante rimasto vedovo, è maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre che la<br />
costringono ai lavori più umili, come lascia intendere il suo nome, spesso collegato con la<br />
cenere per in<strong>di</strong>care la bassa con<strong>di</strong>zione in cui è tenuta nella casa paterna: Culincenere,<br />
Cendrillon, Aschenputtel, Aschenbroedel, Cinderella, ma anche Conza-sénare a Venezia,<br />
Scindrin-Scindrun a Milano, Cenerognola nel Casentino, Cenerientola a Roma, Chiginera<br />
in Sardegna e così via. L’orfanella riceve un aiuto soprannaturale dalla madre morta o da<br />
qualche magico interme<strong>di</strong>ario, un albero (dattero, nocciolo) piantato sulla tomba della<br />
madre, un animale protettore (pesce, serpe, uccello), una vecchina oppure una fatamadrina,<br />
che magicamente le forniscono splen<strong>di</strong><strong>di</strong> abiti, calzature e talvolta carrozza per<br />
partecipare in incognito a una festa, un banchetto o un ballo. Qui incontra il futuro sposo,<br />
principe, reuccio o fi glio <strong>di</strong> re, che si innamora <strong>di</strong> lei a prima vista o per oggetto interposto.<br />
La fanciulla sfugge ripetutamente fi nché, nonostante gli imbrogli delle sorellastre che in<br />
qualche caso non esitano a mutilarsi i pie<strong>di</strong> per calzare la scarpetta, viene riconosciuta<br />
grazie a un oggetto (scarpetta perduta, anello) e convola a nozze principesche con o<br />
senza punizione esemplare dei persecutori. Pur presentandosi con le varianti <strong>di</strong> motivi cui<br />
abbiamo accennato, l’intreccio, classifi cato nel fondamentale in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Stith Thompson<br />
come tipo 510A, ricalca lo schema in<strong>di</strong>viduato da Propp nelle fi abe <strong>di</strong> magia: è facile<br />
riconoscervi il danneggiamento o mancanza iniziale (la morte della madre); il <strong>di</strong>vieto (la<br />
proibizione alla fi gliastra <strong>di</strong> partecipare al ballo del principe); la fornitura degli strumenti<br />
magici (vestito e scarpette); il superamento del <strong>di</strong>vieto; l’arrivo in incognito alla festa;<br />
le pretese infondate avanzate dal falso eroe (i tentativi delle sorellastre <strong>di</strong> sostituirsi<br />
a lei); il riconoscimento dell’eroina, l’unica fanciulla che riesce a calzare la scarpetta; lo<br />
smascheramento delle antagoniste e le nozze conclusive.<br />
Un po’ <strong>di</strong> storia e un po’ <strong>di</strong> preistoria<br />
Da dove viene la novellina della Cenerentola? Probabilmente da molto lontano, tanto che,<br />
come per ogni intreccio fi abesco, il residuo <strong>di</strong> miti e riti e il continuo an<strong>di</strong>rivieni tra oralità<br />
e scrittura, tra racconto popolare che <strong>di</strong>venta <strong>documento</strong> letterario e versione letteraria<br />
che ritorna nella corrente della tra<strong>di</strong>zione orale, rendono <strong>di</strong>ffi cilissimo se non impossibile<br />
ricostruirne la storia.<br />
Una teoria affascinante, che ha sedotto molti stu<strong>di</strong>osi a partire dai seguaci della scuola<br />
mitologica, la suppone derivata da un mito solare dove la fanciulla è fi gura dell’aurora,<br />
la cenere il suo travestimento notturno, i tre abiti immagini del suo potere luminoso e il<br />
principe metafora dell’astro nascente che si leva e si fonde con lei. Altre ipotesi vengono<br />
dalle Ra<strong>di</strong>ci storiche dei racconti <strong>di</strong> fate <strong>di</strong> Propp, testo car<strong>di</strong>ne degli stu<strong>di</strong> novecenteschi<br />
sulla fi aba, dove sono rintracciabili connessioni tra l’aiutante magico dell’orfana e alcuni<br />
riti tribali del “ciclo dell’oltretomba”; o da un più recente saggio sulla decifrazione del<br />
Sabba stregonesco dove, proprio nell’analisi della fi aba in questione, si rileva l’affi nità<br />
profonda che lega tra loro miti e riti provenienti dai contesti più <strong>di</strong>sparati, dalla zoppia <strong>di</strong><br />
E<strong>di</strong>po alla scarpetta della nostra eroina.<br />
Quanto alla storia scritta, la prima versione della Cenerentola sarebbe secondo alcuni una<br />
leggenda egizia, riferita in età augustea dal geografo greco Strabone (Geografi a, XVII, I,<br />
33) e narrata due secoli dopo dal retore romano Eliano in una delle sue Storie varie (XIII,<br />
33), dove una scarpetta accidentalmente perduta <strong>di</strong>venta oggetto <strong>di</strong> innamoramento a<br />
<strong>di</strong>stanza. Vi si racconta infatti come durante il bagno un’aquila rubi alla cortigiana Rodopi<br />
il suo sandalo e lo porti al faraone il quale, immaginando la bellezza della donna dalle<br />
armoniose proporzioni del piede, si innamora <strong>di</strong> lei, la fa ricercare e la sposa.<br />
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