fascicolo didattico (documento pdf (3,92 Mb) - Teatro Regio di Torino
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4.c Le fasi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> una scenografi a<br />
1. Conoscenza dell’opera e delle intenzioni del regista<br />
Generalmente ogni rappresentazione teatrale, oltre a raccontare una storia,<br />
vuole trasmettere un messaggio. Anche la scenografi a con i suoi colori e le<br />
sue forme deve aiutare a ottenere <strong>di</strong>verse sensazioni. Ad esempio:<br />
Scena scura e opprimente: situazione drammatica<br />
Scena chiara e or<strong>di</strong>nata: situazione serena<br />
2. Lettura e analisi del libretto con in<strong>di</strong>viduazione degli ambienti e degli<br />
oggetti citati.<br />
Le scene principali della nostra storia sono:<br />
– cucina del castello del barone Don Magnifi co<br />
– sala del castello del barone Don Magnifi co<br />
– sala da ballo del palazzo del Principe Don Ramiro<br />
3. Progettazione e realizzazione grafi ca <strong>di</strong> un bozzetto scenografi co.<br />
Ogni rappresentazione teatrale può avere più scene intercambiabili o un’unica<br />
scena fi ssa: ciò <strong>di</strong>penderà dal numero degli ambienti previsti nel libretto o<br />
dalla scelta registica.<br />
Per ogni scena occorrerà realizzare un BOZZETTO e, se sono previsti elementi<br />
tri<strong>di</strong>mensionali, anche gli ‘sviluppi’, ossia i <strong>di</strong>segni tecnici delle singole parti<br />
con relative misure. Naturalmente non può mancare la fondamentale ‘pianta<br />
in scala’.<br />
Prima <strong>di</strong> incominciare a <strong>di</strong>segnare il bozzetto scenografi co è opportuno porre<br />
la nostra attenzione alle regole prospettiche. Per coloro che non hanno<br />
particolare <strong>di</strong>mestichezza con il <strong>di</strong>segno prospettico proponiamo un semplice<br />
percorso esplorativo.<br />
Defi nizione della parola PROSPETTIVA: <strong>di</strong>segno geometrico che ci permette<br />
<strong>di</strong> rappresentare su un foglio da <strong>di</strong>segno forme e oggetti facendoli apparire<br />
reali, come se uscissero dal foglio (effetto tri<strong>di</strong>mensionale). Ricor<strong>di</strong>amo<br />
che le cose più sono vicine più sembrano gran<strong>di</strong> e, al contrario, più sono<br />
lontane più si rimpiccioliscono. Esistono vari tipi <strong>di</strong> prospettiva: frontale,<br />
accidentale, aerea. Il tipo <strong>di</strong> prospettiva più comunemente usata in teatro è<br />
la prospettiva frontale a punto <strong>di</strong> vista centrale.<br />
Esempio. Consideriamo tre modelli <strong>di</strong> stanze:<br />
1. UN MURO FRONTALE. 2. DUE MURI AD ANGOLO E<br />
PARTE DEL PAVIMENTO.<br />
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3. TRE PARETI DELLA STANZA E<br />
IL PAVIMENTO.