fascicolo didattico (documento pdf (3,92 Mb) - Teatro Regio di Torino
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CURVE E CERCHI: utilizziamo semplicemente il compasso per la lavagna o<br />
usiamo un cor<strong>di</strong>no: un estremo si ferma alla tela con un chiodo, l’altro si fa<br />
ruotare fi ssando alla <strong>di</strong>stanza desiderata un carboncino o una matita.<br />
Preparazione dell’imprimitura e dei colori<br />
I colori che si utilizzano sono ottenuti miscelando una parte <strong>di</strong> colla vinilica<br />
con 12 parti <strong>di</strong> acqua, cui si aggiungono i pigmenti (ossia ossi<strong>di</strong> e terre<br />
naturali). La quantità varia a seconda dell’effetto desiderato, più coprente o<br />
più acquerellato. Naturalmente è più semplice usare i colori acrilici!<br />
Realizzazione degli elementi scenografi ci ‘costruiti’<br />
La scenografi a naturalmente deve essere leggera, perché ogni elemento<br />
sul palcoscenico deve spostarsi con facilità. È molto importante scegliere<br />
materiali leggeri e malleabili.<br />
Nella scenografi a barocca i materiali principalmente usati erano il legno e<br />
la cartapesta, mentre oggi si usano anche materiali sintetici più resistenti<br />
e spesso innovativi. Attualmente i materiali più usati sono: il legno, usato<br />
come supporto portante, il polistirolo, la gommapiuma, il poliuretano,<br />
la plastica, ecc. Naturalmente questi materiali non si usano grezzi, ma<br />
lavorati in modo tale da trasformarli in ‘pietra, corteccia, intonaco, marmo’,<br />
ecc. Per prima cosa bisogna renderli soli<strong>di</strong>, e per questo si usa la tecnica<br />
della GARZATURA, cioè una copertura <strong>di</strong> strati <strong>di</strong> garza, che un tempo<br />
veniva incollata con la colla vinilica, oggi con la gomma liquida o il plastico.<br />
Terminata la garzatura occorrerà trasformare la superfi cie in materia,<br />
per ottenere un effetto simile al materiale desiderato. La superfi cie va<br />
allora PAPPONATA, cioè ricoperta con il ‘pappone’, una miscela <strong>di</strong> colore,<br />
segatura, sabbia, trucioli, ecc. La ricetta varia a seconda della granulosità<br />
che si vuole ottenere.<br />
A questo punto la superfi cie è pronta per essere <strong>di</strong>pinta.<br />
Quando si realizza una scenografi a è importante considerare il punto <strong>di</strong> vista<br />
del pubblico: non ci devono essere SFORI, cioè punti bucati. Inoltre tutto<br />
ciò che non sarà mai visto dalla platea non verrà né costruito né <strong>di</strong>pinto:<br />
sarebbe uno spreco <strong>di</strong> materiale, <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> energia!<br />
4.d Giochiamo con il teatrino dei burattini e delle marionette<br />
Gli scenografi prima <strong>di</strong> iniziare la costruzione dell’intero impianto scenico<br />
realizzano un modellino del proprio progetto in scala ridotta. Questo può<br />
<strong>di</strong>ventare un gioco da proporre ai ragazzi con l’obiettivo <strong>di</strong> mostrare la<br />
collocazione effettiva del loro elaborato. Se poi vogliamo <strong>di</strong>vertirci ancora<br />
<strong>di</strong> più possiamo trasformare il modellino in teatrino dei burattini. I burattini<br />
possono essere realizzati con varie tecniche, interamente in stoffa con la testa<br />
modellata in cartapesta o in das, oppure più semplicemente decorando una<br />
pallina da ping-pong. L’importante è che rappresentino i personaggi della storia:<br />
per questo possono essere caratterizzati e decorati con fi li <strong>di</strong> lana o residui<br />
<strong>di</strong> pelliccia per realizzare i capelli o la barba e i baffi , ma non mancheranno<br />
cappelli, colletti, ecc.<br />
Anche il teatrino può essere realizzato con varie tecniche e materiali, come<br />
legno, cartone o stoffa.<br />
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